Monster è una serie tv statunitense ideata da Ryan Murphy e Ian Brennan. La serie trasmessa da Netflix è ancora in corso e ogni stagione si focalizza su un noto serial killer o su casi di criminologia. Nel settembre 2024 è stata annunciata la terza stagione, che racconterà la storia del serial killer del Wisconsin, Ed Gein, noto criminale statunitense del secolo scorso. La nuova attesissima stagione verrà rilasciata il 3 ottobre 2025.
Cosa sappiamo della nuova stagione
A vestire i panni del criminale statunitense sarà l’attore britannico Charlie Hunnam (Sons of Anarchy, The Gentleman, King Arthur), Tom Hollander (Pirati dei Caraibi) sarà Alfred Hitchcock, Olivia William interpreterà sua moglie e, infine, Laurie Metcalf sarà Augusta Gein la madre di Ed. La serie approfondirà la figura di Ed Gein, la sua vita, il suo rapporto ossessivo con la madre, i suoi inquietanti riti e i delitti commessi. Inoltre, esplorerà come è diventato una delle figure che più ha ispirato personaggi dei film horror e del true crime.
Ed Gein: l’infanzia e la vita
Edward Theodore Gein è nato il 27 agosto 1906 a La Crosse, nello stato del Wisconsin. È stato un criminale noto anche con il nome Macellaio di Plainfield, luogo dove ha commesso i suoi crimini. La famiglia di Ed, composta dal fratello maggiore di nome Henry e i genitori, George Philip Gein e Augusta T. Lehrke, era profondamente povera. Quando Ed era ancora piccolo si trasferirono a Plainfield in una fattoria ancora più isolata dal mondo, sia a causa del padre che perse il lavoro ma soprattutto, per volere della madre. Augusta era una donna luterana e una fanatica religiosa, molto severa e repressiva con i figli e con il marito, il quale sfogava le sue frustrazioni nell’alcol e sul figlio minore. Ed, infatti, era un ragazzo molto timido e piccolo di statura, motivo per il quale veniva spesso preso di mira. Il padre, inorridito dalla debolezza del figlio, lo picchiava. Si dice infatti che a causa delle percosse del padre Ed avesse riscontrato diversi traumi cranici.
La madre impartì un’educazione severa e malata ai suoi figli, dicendo loro che tutte le donne fossero prostitute (tranne lei), che il sesso fosse il peccato più grave e che servisse solo al fine di procreare. Inoltre, imponeva loro una vita in solitudine e senza amici poiché riteneva che così li avrebbe protetti dai mali del mondo e dalla malvagità delle persone. Ogni giorno, leggeva a Henry e a Edward passi dell’Antico Testamento che parlavano di morte, omicidi e punizioni divine.
Nell’aprile del 1940, morì il padre per insufficienza cardiaca e i figli furono costretti a lasciare la scuola per svolgere delle mansioni e lavorare in fattoria. Da quel momento in poi, tutto cambiò: Henry iniziò a ribellarsi alle imposizioni della madre, si fidanzò e infranse la promessa che aveva fatto alla madre da più piccolo, ovvero di non perdere la verginità. Ed, ossessionato dalla madre, reputava aberrante il comportamento del fratello, motivo per il quale si pensa che potrebbe essere lui il responsabile della morte del fratello, anche se ciò non è mai stato confermato. Infatti, nel maggio del 1944, scoppiò un misterioso incendio nella fattoria di famiglia e fu proprio Ed a trovare il corpo del fratello. Henry venne dichiarato morto per asfissia, ma riportava un evidente trauma alla testa, dettaglio che poteva far pensare al coinvolgimento del fratello minore nella sua morte. Da quel momento in poi, Ed iniziò a vivere la vita dei suoi sogni: l’unico uomo di casa e da solo con sua madre. Ma la vita idilliaca con Augusta durò poco poiché ebbe due ictus: il primo la paralizzò e il secondo la condusse alla morte. La perdita dell’adorata madre sconvolse Ed a tal punto da fargli perdere ogni traccia di sanità mentale.
A 39 anni si ritrovò completamente solo con i suoi libri su omicidi, torture e cannibalismo. In particolare, fu attratto dal libro di Ilse Koch, ufficiale delle SS e moglie del comandante del campo di concentramento di Buchenwald. La donna provava odio per i tatuaggi e selezionava esclusivamente i prigionieri tatuati: li torturava, li scuoiava, mozzava loro le teste che mummificava e conservava la pelle e i loro genitali (quelli maschili nello specifico). Proprio come Ed Gein.
Omicidi e processo
In seguito alla morte della madre Ed divenne quello che oggi chiameremmo un accumulatore compulsivo, l’unica stanza perfettamente in ordine era, ovviamente, quella della madre. Iniziò a recarsi spesso al cimitero per conversare con Augusta e per profanare le tombe di signore, tutte simili alla madre. Venne accusato anche di necrofilia, ma durante l’interrogatorio ha sempre negato queste accuse, dicendo che non provava istinti sessuali poiché i corpi puzzavano troppo. In casa sono stati trovati ritrovamenti agghiaccianti: ossa, teschi, una cintura fatta di capezzoli umani, unghie femminili, nove maschere fatte di pelle umana, vestiti di tutti i tipi fatti di pelle (che indossava) e veri e propri oggetti di arredo con parti di corpi umani. Per quanto concerne questi ritrovamenti, dato che si trattava di vittime ma anche di parti prese dai cadaveri profanati, non è stato sempre possibile attribuire a chi appartenessero.
Ad Ed Gein sono stati attribuiti due omicidi, da lui stessi confessati:
- Mary Hogan, una signora scomparsa nel 1954 dipendente di una taverna. Il suo corpo non fu mai ritrovato, tuttavia si sospetta che una maschera facciale rinvenuta nella casa del serial killer fosse sua;
- Bernice Worden, proprietaria di una ferramenta e madre del vicesceriffo di Plainfield, Frank Worden, un giorno sparì nel nulla. I dubbi di Frank caddero immediatamente su Ed, poiché andava nella ferramenta assiduamente, chiedendo persino alla donna di uscire con lui. Oltre alle tracce di sangue nel negozio, la prova schiacciante fu l’ultimo scontrino battuto: era stato venduto un gallone di antigelo, prodotto che poco prima Ed aveva richiesto. Venne infatti ritrovata in un capanno degli attrezzi nel casolare di Ed, appesa per le caviglie, con la testa mozzata e squarciata, senza budella.
- Gein è sospettato anche di molti altri casi irrisolti nel Wisconsin, tra cui la morte del proprio fratello, la scomparsa di una babysitter a La Crosse e l’omicidio di una ragazzina.
Fu arrestato il 17 novembre del 1957 e venne processato più di una volta: nel 1957, dieci anni dopo il rinvio in cui venne giudicato colpevole dalla giuria e quello successivo a porte chiuse, per stabilire la sua salute mentale ai tempi degli omicidi. Il verdetto finale fu non colpevole per infermità mentale. Venne internato in un’altra struttura psichiatrica dello stato del Wisconsin dove vi rimase fino al 26 giugno 1984, quando morì per difficoltà respiratorie dovute al cancro. Fu seppellito accanto alla madre.
Ed Gein nella cultura di massa
Il macabro serial killer è stato fonte di numerose citazioni o vere e proprie ispirazione in diversi settori dell’intrattenimento. Ha dato spunto a personaggi cinematografici come Norman Bates in Psycho (Alfred Hitchcock), Leatherface in Non aprite quella porta, Buffalo Bill in Il Silenzio degli Innocenti e Oliver Thredson nella serie televisiva American Horror Story: Asylum. Ma anche nel mondo videoludico vediamo il boss del videogioco Avery Marx di Shadow Man, ideato traendo ispirazione da Ed Gein.
Fonti: Official trailer Netflix