I film distopici appartengono a un genere che esplora una realtà alternativa in cui la società si ritrova oppressa. I temi del cinema distopico, come approfondito anche dall’enciclopedia Treccani, riguardano spesso il degrado, l’alienazione, l’alterazione o il capovolgimento degli schemi appartenenti alla normale quotidianità.
Film distopici: 3 titoli da non perdere
The Lobster
The Lobster è un film del 2015 diretto da Yorgos Lanthimos, regista notoriamente consacrato al cinema distopico. In una realtà alternativa, uomini e donne sono costretti ad accoppiarsi per continuare a vivere: essi sono obbligati a soggiornare in un hotel in cui hanno quarantacinque giorni per trovare la loro anima gemella, sulla base di almeno una caratteristica in comune. In alternativa, saranno trasformati in un animale a loro scelta (da qui il titolo in riferimento all’animale scelto dal protagonista, l’aragosta). Se da un lato esistono le coppie, dall’altro esistono i ribelli, i cosiddetti solitari, che si liberano da tale condizione obbligatoria e si muovono in segreto tra i boschi, seguendo delle regole altrettanto severe. Il film si concentra sul tema della coppia, spesso scelta dagli esseri umani come un banale diversivo per sopportare il quotidiano.
Il buco
Il Buco (2019) è un ritratto spietato della società, basato sul divario tra ricchezza e povertà. Il “buco” è un luogo di segregazione che, per molti, funge da alternativa al carcere, ma a cui il protagonista si sottopone volontariamente, ignorando che si tratti di un inferno in terra. La struttura si compone di 333 piani, ai cui estremi si collocano idealmente due classi sociali radicalmente opposte. Ai primi piani figurano i ricchi e i benestanti, ai piani intermedi quelli che, pur vivendo di stenti, sopravvivono, e agli ultimi piani appaiono gli sfortunati, i poveri, i nullatenenti, i cui averi sono vincolati a ciò che i ricchi decidono di concedere loro. La ricchezza di questo posto, tuttavia, non si concentra sul denaro, ma ruota attorno all’importanza del cibo: ogni coppia di prigionieri è costretta a mangiare gli avanzi lasciati dai prigionieri dei piani precedenti, con il rischio di restare a bocca asciutta. In questa frammentazione estremamente disfattista della realtà, il regista crea un’analogia tra l’avarizia e l’atto del cibarsi, rappresentati attraverso immagini di uomini che mangiano grottescamente, con ingordigia, insudiciandosi ed emettendo rumori osceni.
The Substance
The Substance è l’ultimo tra i film distopici che vi proponiamo. Scritta e diretta da Coralie Fargeat nel 2024, la pellicola rappresenta il ritorno in scena lungamente atteso di Demi Moore, stella di Hollywood, la cui magistrale interpretazione ha generato un forte plauso da parte della critica. Elisabeth Sparkle è una donna che fatica ad accettare l’avanzare dell’età, e si inietta “la sostanza”, un liquido che genera uno sdoppiamento della sua persona, creando una versione migliore e più giovane di lei. Tuttavia, Elisabeth deve fare i conti con il suo altro io, che porterà la vicenda a un inevitabile tracollo. La regia è altamente descrittiva, accurata nella rappresentazione di scene che appaiono al limite dell’orrendo e dell’esagerazione.
Fonte Immagine in evidenza: Copertina di The Substance su Prime Video