E se lo psicoanalista Sigmund Freud avesse incontrato il romanziere e docente di Letteratura Clive Staples Lewis, il noto autore della saga fantasy Le Cronache di Narnia?
Questo incontro mai avvenuto è il fulcro del film Freud-L’ultima analisi (Freud’s Last Session) diretto da Matt Brown, con Anthony Hopkins e Matthew Goode nei rispettivi panni di Freud e Lewis.
La pellicola è tratta dal dramma teatrale Freud’s Last Session di Mark St. Germain, a sua volta ispirato al saggio The Question of God di Armand M. Nicholi Jr. Al duo Hopkins-Goode si aggiungono Liv Lisa Fries nei panni della figlia di Freud, Anna, Jodi Balfour in quelli della psicoanalista Dorothy Burlingham, e Stephen Campbell Moore nel ruolo di J.R.R. Tolkien.
Freud-L’ultima analisi, distribuito in Italia da Adler Entertainment, è attualmente disponibile sul servizio streaming Timvision.
Un incontro impossibile: Freud e Lewis a confronto
La vicenda è ambientata nel settembre del 1939. Mentre le truppe tedesche invadono la Polonia dando inizio a un nuovo conflitto mondiale, Freud vive in esilio a Londra a causa delle proprie origini ebraiche. Nel suo appartamento, il celebre psicoanalista, ormai anziano e sofferente per un tumore, attende l’arrivo di un giovane professore di Oxford con un forte interesse per la teologia: C.S. Lewis. L’autore di Al di là del principio del piacere e quello delle Cronache di Narnia si confrontano sull’esistenza di Dio, sul rapporto fra l’Uomo e la Fede e sul problema ontologico del Male.
Fede, Male e Dio: un duello filosofico
Durante la visione del film, lo spettatore assiste a un vero e proprio dibattito filosofico che contrappone due figure che segnarono la cultura del Novecento. Da una parte, il noto psicoanalista viennese che, pur cresciuto in una famiglia religiosa, smise di credere dopo essersi avvicinato agli studi scientifici. Dall’altra, un giovane professore che, dopo essere stato ateo in gioventù, si riavvicinò alla fede grazie all’amicizia con Tolkien.
I due si sfidano in un “duello filosofico”, un lungo dibattito che li contrappone ideologicamente. Affrontano temi come la necessità di credere, l’esistenza di un Aldilà e lo stato ontologico del Male. I dialoghi sono volutamente mantenuti semplici per permettere a chiunque di seguire con interesse il confronto.
A fare da contorno alla disputa c’è la storia (trattata in modo marginale) del rapporto tra Anna Freud, suo padre e la collega Burlingham. La sua vicenda rappresenta un breve momento di pausa dal dibattito filosofico tra i due protagonisti.
La quiete prima della tempesta in una pellicola teatrale
Freud-L’ultima analisi condivide con la sua fonte d’ispirazione una spiccata natura teatrale. I personaggi principali sono pochi e l’intera vicenda si svolge in una sola giornata, quasi interamente nello studio londinese di Freud.
Mentre la radio e i giornali annunciano un nuovo, sanguinoso conflitto per l’Europa, i due studiosi cercano di crearsi una piccola bolla lontana dallo spazio e dal tempo, un luogo tranquillo in cui ragionare. Nonostante il loro desiderio di pace, entrambi, avendo conosciuto gli orrori della Grande Guerra, preannunciano l’imminente catastrofe.
Un film semplice ma efficace
Freud-L’ultima analisi si rivela una piacevole sorpresa. È un film curioso che parte da uno spunto che, sebbene potesse essere sviluppato ulteriormente, risulta molto interessante nel panorama attuale. Pur nella sua semplicità e con qualche imperfezione, la pellicola offre l’occasione di riflettere su questioni etico-religiose mentre, sullo sfondo, l’umanità si prepara a mostrare il suo lato più oscuro.
Fonte immagine di copertina: si ringrazia la casa distributrice Adler Entertainment