Il cinema è espressione dell’anima, e in quanto tale è fondamentale per lo spettatore imparare a scorgerne le emozioni indipendentemente dal genere scelto. Vi proponiamo, quindi, 13 sguardi indimenticabili nei film.
13 sguardi indimenticabili nei film:
Cesira in “La Ciociara”

Tra gli sguardi nei film più impattanti, è presente indubbiamente quello di Sophia Loren ne La Ciociara, un film ambientato in Italia nell’epoca della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale i civili erano sottoposti a continui abusi, anche per mano degli stessi soldati alleati. Cesira e sua figlia subiscono una violenza sessuale, e lo sguardo della donna, vittima e spettatrice di una tragedia, esprime il terrore nei confronti di un mondo che ora le appare come un luogo maligno, inospitale per lei e per la sua innocente bambina.
Sebastian in “La La Land”

In questo film pluripremiato, le sorti dei due amanti si sono divise a causa dell’incontrollabilità degli eventi della vita, che ugualmente li ha ricondotti sulla stessa strada, per un breve e casuale attimo: Sebastian rivede Mia nel suo locale, seduta tra la folla, e la vista della donna un tempo amata che lo aveva ispirato a inseguire il suo sogno, lo porta a eseguire la melodia del loro primo incontro. Lo sguardo di Sebastian (interpretato da Ryan Gosling) pare aver conservato nelle pupille e nelle iridi le immagini della loro storia d’amore.
Apollonia ne “Il Padrino”

Apollonia Vitelli-Corleone, interpretata dall’allora volto emergente Simonetta Stefanelli, incontra il giovane Micheal Corleone (interpretato da Al Pacino) tra le montagne di Corleone. Apollonia interrompe bruscamente il suo passo, nel trovarsi di fronte ad un affascinante sconosciuto; il suo sguardo inconsapevole esprime l’innocenza della bellezza, così ammaliante da essere considerata quasi peccaminosa per coloro che ne incrocino il cammino.
Cabeleira in “City of God”

Cabeleira, uno dei banditi del Trio Tenerezza, fugge dalla polizia e cerca riparo dall’amica Maracana: quando questa apre la porta, compare sullo sfondo Berenice, con il volto illuminato soltanto dalla flebile luce di una candela, della cui bellezza egli si innamora irrimediabilmente, dimenticando per un istante di essere in fuga.
Benjamin ed Elain ne “Il Laureato”

In questo irripetibile cult che termina con la fuga amorosa di Benjamin ed Elain, lo sguardo finale dei due ragazzi subisce un cambiamento progressivo: in un primo momento, i due mostrano sul volto una gioia quasi stolta, tipica di due ingenui innamorati; successivamente, l’approssimarsi dell’ignoto (destinato probabilmente ad essere deludente) ne spegne immediatamente l’entusiasmo.
Elio in “Call Me By Your Name”

Il giovane Elio si siede dinnanzi al camino, in attesa del pranzo, mentre con la memoria ripercorre tutti i momenti trascorsi con il suo Oliver. Lo sguardo del carismatico Chalamet richiama un sentimento più complesso della mera nostalgia dell’interruzione: egli riflette sull’impossibilità assoluta di poter rinnovare quei ricordi tanto cari, poiché il suo amato gli ha annunciato la notizia delle sue nozze con una donna.
Renton in “Trainspotting”

Renton si trova in discoteca, intento a “procacciarsi” una preda con indifferenza, fino al momento in cui viene folgorato dalla visione di Diane, che si districa con scioltezza nel rifiuto delle avances di un uomo. Lo sguardo penetrante di Renton, che ne segue i movimenti come se stesse spettando ad una pellicola, viene descritto dalla bellissima Atomic degli Sleeper e dalla celebre frase: “E con questo, Mark Renton si era innamorato”.
Agatha in “Grand Budapest Hotel”

Agatha (interpretata da Saoirse Ronan) legge una dedica d’amore da parte del suo amato “Zero”, che suscita immediatamente in lei uno sguardo di tenerezza incontaminata, descritto dalla melodia di un carosello e da un primo piano mozzafiato della giovane donna, la quale presenta una peculiare macchia a forma di Messico sulla guancia.
Thomas ne “Il Faro”
In questo frame, lo sguardo di Thomas (interpretato da Willem Dafoe) descrive uno degli stadi più estremi raggiungibili dalla persona, la follia, causata dall’isolamento longevo dalla società. L’espressione, a tratti mostruosa, dell’uomo, ricorda vagamente il Saturno di Goya nel quadro Saturno che divora i suoi figli.
Florya in “Va’ e vedi”

In questo film ambientato nel 1943, epoca dell’invasione tedesca in Bielorussia, lo sguardo dell’adolescente Florya mostra l’effetto che gli orrori della guerra possono apportare al volto umano, il cui deterioramento è visibile nei tratti distorti, consumati e invecchiati precocemente.
Gatsby ne “Il grande Gatsby”

Daisy e Gatsby non si vedono da cinque anni, e il loro incontro suggerisce che i due non hanno mai smesso di amarsi: i due sguardi si intrecciano con malinconia e meraviglia, mostrando sul volto i rimasugli di una passione che non si è mai consumata. Lo sguardo di Gatsby (interpretato da Leonardo Dicaprio) riesce ad esprimere l’universo di sensazioni conservate nel corso del tempo, che esplodono sul suo volto con dolcezza.
Luca in “Sapore di mare”

Anche i film “leggeri” possono riservare delle perle occasionali, da saper cogliere con la dovuta profondità. Nella scena finale di questa pellicola italiana da guardare con disimpegno, Luca lascia una lettera a Marina, il suo primo amore, dedicandole uno sguardo che vuole comunicare qualcosa di impronunciabile, per poi fissare il vuoto, rivangando gli anni del passato con malinconia, e forse un po’ di amarezza. L’espressione di Luca (interpretato da Jerry Calà) attribuisce alla scena una carica nostalgica che potrebbe valerne l’intero film.
Salvatore in “Nuovo Cinema Paradiso”

L’ultimo degli sguardi indimenticabili nei film è presente in Nuovo Cinema Paradiso, un capolavoro italiano che non necessiterebbe di alcuna introduzione. Qui, Salvatore, detto Totò, ha regalato al grande schermo uno sguardo assolutamente indimenticabile: commosso per la visione dei baci proibiti nelle pellicole conservate dall’eterno Alfredo, la sua espressione riporta negli occhi la bellezza degli anni immacolati della gioventù, che seppur segnata dalla contraddizione, gli ha permesso di amare.
Fonte Immagine in evidenza: copertina del film “Va’ e Vedi” su Prime Video