Il mondo incantato della Melevisione, una tv che educa

Il mondo incantato della Melevisione, una tv che educa

Accipigna! Quanti hanno desiderato assaporare la bibita colorata “Blumele” di Milo Cotogno, il magico folletto del Fantabosco? Ricordate la famosa filastrocca utilizzata per prepararla? «Luna spremuta e nuvole cotte, cielo di fresco limone di notte. ero frizzante di stelle candele. Strizza la notte e zampilla… Blumele!». Ebbene, il mondo incantato della Melevisione ha fatto breccia nel cuore dei bambini di “Città Laggiù“, così definiti dai personaggi dello show.

Ambientato nell’universo del Fantabosco, il programma percorre le vicende di ogni singolo abitante, i quali radunano i problemi e pericoli che li affliggono al chiosco del folletto Milo Cotogno, pronto ad ascoltare i suoi amici e mettere pace tra gli avversari. Il mondo incantato della Melevisione si presenta, per la prima volta, nelle case degli italiani nel 1999, con il nostalgico Tonio Cartonio (sostituito da Milo Cotogno nel 2004) e si fa promotore di tematiche significative, discusse con termini calibrati apposta per essere indirizzati ai bambini di Città laggiù.

Quando il mondo incantato della Melevisione educa con maestria

Scopriamo insieme alcuni episodi che hanno spiegato ai bambini questioni difficilmente trattate nelle scuole, oppure affrontate faticosamente dalle figure genitoriali.

Il segreto di Fata Lina

Il 95° episodio della stagione 5  vede la disavventura della fata più amata del Fantabosco. Quest’ultima confessa a Strega Salamandra di voler comprare il potere che incenerisce, in cambio della sua soave voce. La malvagia donna del mondo incantato della Melevisione è alquanto sorpresa dinanzi a tale richiesta, siccome avrebbe considerato più divertente rubare tale talento se la fata avesse desiderato l’amore eterno. La trasmissione svela il segreto di Fata Lina con una sua confessione: « Ero vicino al castello di Re Quercia ed ho incontrato un capitano. Era un tipo conosciuto, ma non gli avevo mai rivolto la parola. Questa volta lui si è fermato e…».

E Il mondo incantato della Melevisione interrompe il racconto della fata, fino a quando Tonio Cartonio, alla fine della puntata, si rivolgerà ai bambini di Città Laggiù dicendo: «Io voglio che tu sappia cosa è successo a Fata Lina. Ha subito attenzioni sbagliate da parte di una persona che conosceva, di cui credeva di potersi fidare. Inizialmente lei non capiva, ma mentre quelle mani diventavano più grandi e invadenti, provava una sensazione di sofferenza. Intanto la paura e la vergogna le toglievano le parole di bocca. Dentro di noi c’è un armadio, dove bisogna conservare anche questi brutti ricordi e raccontarli alle persone che ci proteggono, così che possano aiutarci con amore».

Incredibile come il mondo incantato della Melevisione, universo ricco di fantasia e leggerezza, riesca a spiegare il fenomeno della molestia sessuale nel modo più delicato possibile, cercando di attivare piccoli campanelli d’allarme, in caso i bambini si trovassero in una situazione simile a quella di Fata Lina.

Via quella coda!

La diversità e l’inclusione dominano il mondo incantato della Melevisione con l’episodio 20 della stagione 7. La Principessa Odessa si presenta al chiosco con la brillante propaganda di un nuovo editto: imporre agli animali parlanti di tagliare le code e debellare i peli dal viso. Lupo Lucio, sentito tale proposta, cade nella disperazione e obietta il decreto in corso. La Principessa Odessa in risposta dirà: «Oramai sei diventato come noi. Guarda ad esempio me, vedi forse delle orecchie pelose?».

Il mondo incantato della Melevisione, tuttavia, offre la lealtà e la gentilezza dei suoi abitanti: Milo e Orco Rubio decidono di aiutare Lupo Lucio, presentandosi dinanzi ad Odessa con finte code ed attestando : «Un regno non è fatto solo di sudditi uguali, alcuni possono essere diversi e rispettare ugualmente le leggi del Fantabosco».

Episodi come questi sono tanti e il mondo incantato della Melevisione non smette di sorprendere con tali pillole educative. A questo punto, ci congediamo con quella che rappresenta l’espressione rituale di ogni puntata: «Ciao amici di Città Laggiù, al prossimo articolo!».

Fonte immagine in evidenza: sigla della trasmissione su Raiplay 

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