Swim&Joy, dove l’Inclusione si impara giocando

Swim&Joy
L’Associazione A.S.D. Swim&Joy non è una semplice associazione sportiva, né una piscina dove allenarsi e basta. È un luogo dove le barriere vengono superate, anche per un po’. È dove bambini con grandi difficoltà trascorrono delle ore felici, a contatto con l’elemento che più di tutti favorisce divertimento e mobilità e soprattutto serenità. Imparano giocando e giocano imparando ed è un insegnamento reciproco, tra loro e gli istruttori che non ci mettono soltanto l’esperienza e il lavoro, ma soprattutto il cuore!
Di pari passo con le attività classiche offerte dall’associazione come le preparazioni atletiche, gli esercizi classici e gli allenamenti, la missione di Swim&Joy coinvolge soprattutto bambini e anche adulti che ogni giorno affrontano delle difficoltà date dalle loro condizioni particolari. Ma tutto questo ha dato ancora più motivazione ai responsabili che si dedicano, corpo e anima  alle attività con un comune denominatore: inclusività. Noi di Eroica Fenice li abbiamo intervistati per voi. 
 
Quando e come nasce la vostra associazione? 
La nostra associazione, A.S.D. Swim&Joy, nasce nel febbraio 2022 dalla voglia di aiutare coloro che hanno più difficoltà a vivere liberamente nella società. In particolare, adulti e bambini con deficit cognitivi-motori.
 
L’inclusione è il motore che ha dato il via al progetto A.S.D. Swim&Joy. Quale è stato l’episodio scatenante, ciò che vi ha fatto dire facciamolo? 
Da tempo pensavamo come poter fare di più con la nostra esperienza lavorativa, e dopo il COVID tutto è stato più chiaro, i bambini con cui lavoravamo presentavano più difficoltà nel socializzare. In più c’erano sempre più genitori che dichiaravano che i loro bambini avevano disturbi dell’apprendimento e nello specifico, disturbo dello spettro autistico.
 
Com’è composto il team di A.S.D. Swim&Joy? 
Il team è composto da 4 istruttori di nuoto qualificati che sono cresciuti e lavorano nelle piscine da sempre.
 
Ci raccontate una giornata tipo presso la vostra associazione?  
In base all’orario che si è concordato con i genitori o con il nuovo iscritto, per venire incontro a tutte le loro esigenze, ci vediamo in piscina, magari prendiamo un caffè prima dell’inizio della lezione, proprio per entrare in empatia e conoscerci, perché per noi è fondamentale avere un rapporto che vada oltre il momento in acqua. Poi si va a bordo piscina, i bambini salutano i genitori, in quanto in piscina è giusto che si rispetti la figura dell’istruttore e insieme si fa la doccia e si entra in acqua. I 45 minuti di lezione sono sempre differenti perché ogni bambino/ragazzo ha esigenze, desideri e bisogni differenti. C’è chi preferisce prima giocare a fare il sub e poi nuota, chi vuole essere premiato giocando con la palla e chi preferisce terminare con un bel tuffo. La cosa importante è che si rispettino sempre i ruoli, le regole e tutti i compagni che ci sono, perché solo lavorando su questo riusciamo a creare un ambiente in cui tutti si sentono accolti e coinvolti, e soprattutto i bambini/ragazzi, seguiti da noi, riescono a giocare insieme e condividere questi momenti.
Swim&Joy
Swim&Joy, giocare e imparare con i piccoli
Una delle sfaccettature dell’inclusione al momento riguarda anche il fattore economico. Molte famiglie, a volte, si ritrovano in difficoltà economica, dopo aver pagato grossi conti medici e si finisce per trascurare lo sport o peggio la riabilitazione. Voi di Swim&Joy siete inclusivi anche nei prezzi?
Assolutamente si! Ci rendiamo conto dei sacrifici economici che le famiglie devono affrontare e allo stesso tempo non vogliamo che i ragazzi debbano far a meno di un momento di sport che è un momento di sfogo e aggregazione. I nostri prezzi servono a pagare solo lo spazio acqua e gli istruttori; in più i nostri iscritti lo sanno, al momento dell’iscrizione o in occasione di festività, diamo loro sempre qualche gadget dell’associazione.
 
Rendere la vita migliore a chi ogni giorno affronta difficoltà che molti neanche possono immaginare è encomiabile. Avete in programma di espandere l’A.S.D. Swim&Joy in altre zone di Napoli? 
Si, è il nostro sogno quello di riuscire ad arrivare a più gente possibile. Crediamo tanto nel nostro progetto e in quello che facciamo perché abbiamo visto che nel nostro piccolo spazio e nel poco tempo in cui esistiamo come associazione, siamo riusciti a dare piccole gioie e soddisfazioni ai nostri iscritti e i loro genitori. Noi di A.S.D. Swim&Joy cerchiamo di praticare davvero l’inclusione, infatti, dopo un percorso personalizzato, alcuni dei nostri bambini che avevano raggiunto la giusta autonomia, hanno raggiunto il gruppo di scuola nuoto collettivo, raggiungendo così l’obiettivo che quasi tutti i genitori ci richiedono. Quindi si, vorremmo portare la nostra passione e il nostro lavoro anche nelle periferie di Napoli dove c’è ancora più fabbisogno di realtà come la nostra. In queste zone però, purtroppo, le piscine scarseggiano e i costi per le manutenzioni sono troppo elevati. Chiediamo aiuto, quindi, al comune o a chiunque abbia a cuore realtà come la nostra che unisce famiglie-sport- diversità e crea amicizie ad aiutarci a rimettere in uso strutture e piscine anche nell’hinterland napoletano.
Swim&Joy allenamenti
Un messaggio forte e chiaro dall’A.S.D. Swim&Joy che arriva dritto al cuore di chi vive ogni giorno la realtà della disabilità e delle difficoltà che oggigiorno molti non comprendono. C’è bisogno di persone come loro e ci  auguriamo che la missione dell’Associazione prosegua e si propaghi sempre di più. 
 
Foto di copertina e dell’articolo:  Pagina Facebook per gentile concessione dell’Associazione A.S.D. Swim&Joy

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