Invecchiamento femminile: come viene trattato dentro e fuori lo schermo

invecchiamento femminile

Il fenomeno dell’invecchiamento o aging è stato da sempre un fattore problematico nel mondo dello spettacolo e ha riguardato soprattutto le donne. Non a caso Meryl Streep in passato si è lamentata del fatto che, da una certa età in poi, le proponessero spesso il ruolo di strega. E si è visto come non valga proprio la stessa cosa per gli uomini, se pensiamo che Daniel Craig ha impersonato il ruolo di James Bond, un personaggio sex symbol, anche a più di cinquant’anni, mentre ci si è stupiti del fatto che Monica Bellucci fosse, in uno dei film della saga, la sua bond girl, per la sua età poco maggiore a quella di Craig. Se la femminilità viene già rappresentata spesso in maniera stereotipata e superficiale, figuriamoci quanto interesse possa esserci nel raccontare storie sull’invecchiamento femminile. Negli ultimi anni però, in cui c’è grande fermento e sperimentazione per ciò che riguarda nuove rappresentazioni e punti di vista, è interessante notare delle inversioni di rotta.

La paura di invecchiare diventa horror

Un esempio interessante è l’horror The Manor.  In effetti spesso gli horror hanno sfruttato la paura simbolicamente per parlare di argomenti e disagi profondi della società. Questo film, anche se poco conosciuto, può dirsi ben riuscito in questo senso. É ambientato in una casa di cura dove si stabiliscono anziani, principalmente con problemi di salute; sembra però che una strana minaccia sovrannaturale faccia morire prima del tempo i poveri pazienti. Si capisce fin da subito che in questo film il vero terrore è quello per la vecchiaia: la protagonista, ex ballerina, dopo un ictus, che le ha lasciato qualche strascico, vede sempre più incerto il suo presente ma soprattutto il suo futuro, riuscendo ad aggrapparsi solo ad un passato a cui ripensa con amarezza e nostalgia. Vivere in una società in cui la vecchiaia è vista come un mostro da tenere nascosto, la rende ancora più spaventosa, ed è questo il vero horror per la protagonista, che si sente trattata con sufficienza, come un peso, un problema, ed è come se tutto quello che ha vissuto non contasse più nulla, come se lei non fosse una persona, con pregi, difetti, esperienze, ma fosse definita solo dalla sua età.

La discriminazione dell’invecchiamento femminile

Anche nel film X: A Sexy Horror Story, c’è un’anziana, che trovandosi ad avere a che fare con donne molto più giovani di lei, sviluppa una vera morbosità nei confronti di queste ragazze. Si sente attratta da loro per la bellezza e giovinezza che le caratterizza, ma allo stesso tempo sembra arrabbiata, come se il loro giovane aspetto fosse quasi una colpa che la rende frustrata, probabilmente perché le ricordano le occasioni perdute della sua giovinezza e l’impossibilità definitiva di poterle concretizzare. In effetti il problema dell’anzianità per le donne si estende anche e soprattutto all’aspetto.  Il sessismo nella società si fonda anche sul considerare le donne solo per la loro bellezza e giovinezza, che quindi diventano delle qualità imprescindibili.  In questo film, la vecchiaia diventa letteralmente mostruosa e inquietante, e in tal modo la pellicola  ci mostra come, ancora una volta, il vero orrore stia nel come l’anzianità viene considerata nella società, soprattutto in relazione al genere femminile.

Fonte dell’immagine di copertina: Public Domain Pictures

A proposito di Teresa Errichiello

Nata nel 1995, laureata in Lettere moderne e Discipline della musica e dello spettacolo , grande appassionata di scrittura, arte, cinema ma soprattutto serie tv.

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