“Cos’è, come se fosse difficile?” è la battuta iconica di Elle Woods in Legally Blonde, indimenticabile nel suo modo di creare nell’immaginario collettivo una nuova idea di studio. Dietro l’impeccabile piega, il tono biondissimo dei suoi capelli e il suo amore per tutto ciò che è rosa e brilla, Elle Woods ci rivela inaspettatamente che lo studio può essere glamour e interessante, se romanziamo lo studio come in Legally Blonde.
Lo studio non è solo questione di apparenze
Chi ha mai detto che per eccellere negli studi bisogna rinunciare alle gonne, i tacchi, al rosa, e allo Chanel n.5? Legally Blonde ce lo insegna nel 2001, data di uscita del primo film, adattato in italiano con La Rivincita delle Bionde: Elle Woods, interpretata da Reese Witherspoon, icona in determinazione e stile, ci insegna che la passione per l’istruzione non deve essere per forza in contrasto con il nostro modo di essere nella vita privata – anzi, può mescolarsi con il nostro stile, portando, almeno nel caso di Elle, MacBook dai colori sgargianti, curriculum rosa e profumati, e quaderni variopinti. Attenzione, però, perché non è stato semplicemente il suo essere diversa e chic ad averle garantito un posto fra i migliori studenti di legge ad Harvard, difatti è stato all’inizio un punto a sfavore per l’ex reginetta della sua sorority house: è stata la sua disciplina e determinazione a far in modo che eccellesse al di sopra di tutti i suoi compagni di corso.
La sfida di romanzare lo studio all’università in Legally Blonde
La premessa del film Legally Blonde è che tutti sottovalutano Elle e suppongono che lei sia una svampita, onestamente anche ignorante ed ingenua, approdata ad una scuola seria e cupa come Harvard con l’unica intenzione di conquistare il suo ex ragazzo: la verità è che in una scuola così classista, snob e rigida, dove la tensione e la pressione nella classe è sempre tangibile, le riesce a portare un concetto di inclusività di stile a cui Harvard non era ancora abituato. Elle è una fashionista, ed è realmente entrata ad Harvard per impressionare il suo ex, ma è anche una studentessa che dopo aver capito che non sarebbe mai tornata nella sua vecchia relazione si applica agli studi con disciplina, rifiutando inviti e feste per studiare; usa la sua creatività per apprendere la materia tramite analogie, come nel caso in cui spiega principi legali tramite una semplice permanente; non si lascia scoraggiare nonostante le amiche, i genitori e i rivali pensano che non possa far parte del mondo della legalità.
Romanzare lo studio: sì, se fatto con costanza e sostanza
Oggi, tramite i social media, ci incappiamo spesso in contenuti che aestheticizzano la vita degli studenti, specialmente quella universitaria: notebooks in ogni fantasia, evidenziatori di ogni colore, setup di studio fotogenici e stanze e librerie impeccabili… la voglia di estetica è ottima e ci incoraggia allo studio, ma si badi bene a scindere il divertimento dallo studio: è fondamentale fare in modo che lo stile sia un incentivo e non una distrazione.
Cosa possiamo trarre da Legally Blonde
La questione del romanzare lo studio in Legally Blonde ci insegna una lezione preziosissima: si può essere appassionati di glamour e bellezza e allo stesso tempo eccellere negli studi, non fermandosi alle apparenze e rimanendo costanti in un percorso così faticoso come quello universitario.
Quindi va bene, andate pure a comprare delle agende divertenti, prendendo un caffè e creando l’angolo studio perfetto, ma badate bene a studiare duramente e con piacere!