Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek | Recensione

Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek | Recensione

Nuovo Olimpo è l’ultimo film del regista turco, naturalizzato italiano, Ferzan Özpetek. A dispetto del ruolo centrale che riveste il cinema nella pellicola, sia come luogo fisico sia per il peso che occupa nella trama, il film è stato distribuito direttamente sulla piattaforma di streaming Netflix il 1° novembre 2023.

Nuovo Olimpo, trama del film

Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek copre un arco narrativo di circa trent’anni che vede protagonisti l’aspirante regista Enea e il timido studente di medicina Pietro. Il loro incontro fortuito avviene nel cinema Nuovo Olimpo gestito dalla prorompente Titti, luogo in cui avvengono appuntamenti clandestini omosessuali. Tra i due scatta un’intesa, ma l’introverso Pietro insiste nel rivedersi in circostanze differenti. Enea riesce ad ottenere le chiavi della casa in disuso della nonna della sua amica Alice, dove i due ragazzi trascorrono una notte di cui custodiranno gelosamente il ricordo. Enea e Pietro devono incontrarsi al Nuovo Olimpo l’indomani, ma vengono travolti dal caos di una manifestazione antifascista e il loro appuntamento non avrà mai luogo.

Le vite dei due protagonisti procedono su binari separati, Enea diventa un’affermato regista e Pietro un brillante chirurgo. Nel corso degli anni il destino li porterà ad avvicinarsi di nuovo, senza mai incontrarsi, come due pianeti destinati a percorrere due orbite distinte.

Durante le riprese del suo quattordicesimo film però, Enea rimane coinvolto in un incidente sul set e necessita di un intervento delicato, che verrà assegnato proprio a Pietro. Da tale casualità riaffiorano i ricordi legati al Nuovo Olimpo e a quella notte di passione che nessuno dei due pare aver dimenticato.

Nostalgia e struggimento come solo Ferzan Özpetek sa declinare

«Gli amori impossibili non finiscono mai. Sono quelli che durano per sempre.».

Diceva la nonna, interpretata da Ilaria Occhini, in Mine Vaganti.

Ferzan Özpetek in Nuovo Olimpo dà prova ancora una volta di saper declinare sapientemente nostalgia e struggimento. L’intensità di un’amore giovanile come quello tra Enea e Pietro è destinata a lasciare un solco indelebile nella loro memoria, a cui si aggrappano con nostalgia nel corso degli anni per lasciarsi trasportare nuovamente da quella passione che li ha consumati. Ciò comporta inevitabilmente il ricordo struggente, il richiamare alla memoria logorante che avvolge un’amore passato nella melanconia.

«Chi si è voluto bene non si lascia mai, c’è sempre, anche se non lo vedi. E tu dirai, io e te ci siamo visti poco, non ci siamo frequentati. E che vuol dire? Non è il quanto, è il come, il riconoscersi. È l’intensità di un incontro che fa una storia». 

Afferma Titti, la proprietaria del cinema Nuovo Olimpo. 

Forse, come ci dimostra anche il finale del film Nuovo Olimpo di Ferzan Özpetek, certi incontri avvengono per poi rimanere cristallizzati in un momento e in un tempo ben preciso della nostra vita. Alcune persone sono destinate ad abbagliare la nostra esistenza in un attimo fugace di folgorante intensità, prima che la quotidianità ne comprometta la poesia.

Fonte immagine in evidenza: Netflix, copertina ufficiale del film Nuovo Olimpo

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