Ready, Set, Love | Recensione  

Ready, Set, Love | Recensione

Ready, Set, Love è una serie thailandese da 6 episodi disponibile su Netflix dal 15 febbraio 2024. Si tratta di una commedia romantica che, nella sua leggerezza, lascia ampio spazio a spunti di riflessione più profondi.  

Trama di Ready, Set, Love  

In un mondo in cui a causa di un virus non nascono più uomini e la maggior parte della popolazione è composta da donne, queste ultime possono trovare il proprio partner solo attraverso un programma a premi sponsorizzato dal governo. Day (Kemisara Paladesh) è una giovane ragazza che ha dedicato tutta la sua vita a lavorare per prendersi cura della sorella, grazie alla quale finisce per partecipare al programma. Spinta dal desiderio di poterle garantire le cure migliori, Day decide di impegnarsi al massimo in modo da poter vincere ed entrare così a far parte della Family, un gruppo di famiglie sostenute dal governo. Durante le riprese del programma incontra Son (Pongtiwat Tangwancharoen), con cui scopre di aver avuto già a che fare da bambina, e per cui inizierà a provare qualcosa. Tuttavia, l’equilibrio si rompe nel momento in cui Son, i suoi amici e Day, insieme all’aiuto dei membri di City Ground (un movimento clandestino che opera tramite una trasmissione radio in cui, ogni giorno, viene trasmessa la stessa canzone come gesto simbolico di rivoluzione e speranza contro il governo) si rendono conto che, sotto la patina scintillante del reality, si nasconde una realtà brutale sui ragazzi e le loro vite. Day deve trovare il coraggio di smascherare il programma davanti a milioni di spettatori: in un mondo dove l’amore è manipolato e la verità è pericolosa, anche un solo gesto di disobbedienza può cambiare tutto 

Attenzione, da questo momento in poi l’articolo contiene spoiler!  

La manipolazione della verità  

Uno degli aspetti più inquietanti di Ready, Set, Love è il destino a cui sono costretti i pochi maschi che nascono in questo mondo. Al momento della nascita, i neonati vengono strappati dalle braccia delle madri, che vengono poi sottoposte a trattamenti di psicofarmaci che compromettono la loro lucidità mentale. Mentre queste ultime vengono rinchiuse e ridotte al silenzio, i ragazzi crescono ignorando completamente la verità: credono di essere orfani, abbandonati, e vedono nel governo un salvatore (che è, in realtà, il carnefice). Mentre questi giovani vivono esistenze di cui non hanno davvero il controllo, un movimento ribelle, che rappresenta l’ultimo briciolo di umanità in un mondo in cui una élite crede di avere il diritto di impossessarsi di vite altrui definendone il destino, cerca di svelare la verità nascosta dietro le vite apparentemente perfette degli uomini strappati alle loro famiglie. Durante la visione, lo spettatore prova rabbia, tristezza, ma anche speranza in un cambiamento, e si chiede quanto può davvero cambiare in un mondo in cui una bugia è così grande e la verità viene soffocata e repressa in qualsiasi modo? Riusciranno i ragazzi a riprendere in mano le proprie vite e finalmente essere i soli artefici del proprio destino?  

Il potere di Ready, Set, Love

Il potere di Ready, Set, Love sta nell’essere leggera e profondissima allo stesso tempo, in grado di strappare una risata e allo stesso tempo offrire spunti di riflessione che mettono tutto in dubbio, costringendoci a riflettere su quanto della nostra libertà di scelta sia reale e quanto, invece, sia solo il risultato di ciò che ci viene concesso sapere. Dunque, in un contesto in cui le masse vengono facilmente controllate, la verità viene totalmente riscritta e le identità sono totalmente cancellate, la speranza cerca di farsi strada attraverso la disobbedienza e la memoria di coloro che, nonostante tutto, trovano il coraggio di far sentire la propria voce.  

Ready, Set, Love è una serie che lascia il segno, che fa sorgere domande ed è capace di ispirare e, proprio per questo, ve ne consigliamo vivamente la visione.  

 Fonte immagine: Netflix

Altri articoli da non perdere
La serie Yellowjackets: quando il cannibalismo è femminismo
La serie Yellowjackets: quando il cannibalismo è femminismo

Yellowjackets, serie televisiva creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson, è già diventata uno dei titoli più intriganti del panorama Scopri di più

The Last Dance, ultimo tango a Chicago
The Last Dance

The Last Dance, l'ultima annata di Jordan e compagni. Chicago, Illinois, primavera del 1998. Allo United Center vanno in scena Scopri di più

Fratelli di carne di Paola Beatrice Ortolani | Intervista
Paola Beatrice Ortolani

Il film Fratelli di carne della regista Paola Beatrice Ortolani sarà proiettato, in occasione della rassegna NiC - Napoli in Scopri di più

The Potato Lab: tra amore e… patate | Recensione
Potato Lab: tra amore e… patate

The Potato Lab (in coreano 감자연구소) è una serie sudcoreana trasmessa su Netflix Italia a partire dal 1° marzo 2025, Scopri di più

Serie Tv con Neil Patrick Harris: 3 da vedere
Serie Tv con Neil Patrick Harris: 3 da vedere

Neil Patrick Harris è un apprezzato attore e comico statunitense nato in New Mexico e spesso associato a Barney Stinson, Scopri di più

9-1-1 | Recensione della serie tv
9-1-1 | Recensione

Quando Ryan Murphy, creatore della serie American Horror Story, decise di cominciare a lavorare ad un nuovo progetto, fece piombare Scopri di più

A proposito di Sabrina Avellino

Vedi tutti gli articoli di Sabrina Avellino

Commenta