Il 26 dicembre è stato rilasciato Squid Game 2 sulla piattaforma streaming Netflix. Con soli sette episodi e un finale aperto che lascia ampio spazio alle ipotesi e alle suggestioni, siamo già in trepida attesa della terza stagione per scoprire come si concluderà ufficialmente il gioco.
La trama di Squid Game 2
La prima puntata si apre con il giocatore 456, che tutti ricorderemo bene, Seon Gi-hun (interpretato dall’attore Lee Jung-jae), il quale tre anni dopo aver vinto gli Squid Game, anziché sfruttare il grande montepremi di 45,6 miliardi di won e andare negli Stati Uniti, decide di investire tutto nella ricerca degli organizzatori e portare a termine un solo obiettivo: trovare il creatore dei giochi e interrompere tutto.
L’intera stagione si basa sul desiderio di vendetta covato da Gi-hun, ma non una vendetta personale, bensì il desiderio di fare giustizia e porre fine ai terribili giochi che per anni hanno portato alla morte di centinaia di persone.
Dopo essere riuscito a trovare il Reclutatore i due si sfidano alla roulette russa, il Reclutatore muore e Gi-hun trovando una carta nella sua giacca verrà condotto ad una festa per poi ritrovarsi solo in una limousine dove finalmente riuscirà a parlare – seppur non di persona, ma tramite una radio – con il Front Man (il creatore).
A Gi-hun però non resterà altra scelta se non rientrare direttamente nel gioco, rischiando nuovamente la vita, ma convinto di riuscire a porre fine a tutto svelando ai giocatori la verità.
Differenze rispetto alla prima stagione e nuovi personaggi
Come ben sappiamo gli Squid Game sono stati creati per dimostrare l’avidità dell’essere umano, il desiderio del denaro, quale limite siamo disposti a superare pur di ottenere ciò che vogliamo. Nessuno è stato costretto a partecipare, ciò ci viene ribadito più volte durante gli episodi e forse è proprio questo l’elemento sul quale dobbiamo focalizzarci di più. Il libero arbitrio.
In questa stagione, inoltre, è stata aggiunta un’ulteriore possibilità ai giocatori, ovvero poter votare dopo ogni gioco e scegliere se abbandonare portandosi però a casa il montepremi diviso equamente tra il numero dei partecipanti rimasti, oppure continuare (nella stagione precedente chi votava per andarsene non avrebbe ricevuto alcun compenso).
Ciò ha spesso creato fratture all’interno del gruppo tra coloro che semplicemente volevano scappare e continuare la loro vita e gli altri, intenzionati a guadagnarsi il montepremi, incuranti del rischio di morire o dover uccidere . Questa volta Gi-hun si trova a combattere contro dei mulini a vento, perché saranno le stesse vittime a non volerne uscire che cosi facendo continueranno ad alimentare questo sistema meschino e violento. Vedremo come sarà l’istinto di sopravvivenza a prevalere. Ricordiamo come d’altronde i partecipanti non siano altro che persone che vivono al lastrico, con enormi debiti impossibili da estinguere e con un futuro ormai segnato.
Sicuramente una stagione non più incentrata sui giochi in sé e sulla brutalità degli stessi, ma neppure sull’effetto sorpresa dato che il Front Man ci viene già svelato nella terza puntata. Gli splatter di certo non mancano, ma le puntate sono più introspettive, ricche di nuovi personaggi, trame e incastri. Tante piccole storie che ci fanno empatizzare con loro fino a quasi “giustificarli” per le scelte compiute. Da Hyun-ju, un ex soldato delle forze speciali e ora donna transgender che si unisce al gioco per pagarsi gli interventi chirurgici, a Thanos un rapper influencer che decide di partecipare dopo aver perso tutto a seguito di un investimento sbagliato in criptovalute, alla mamma anziana che partecipa con il figlio per estinguere i debiti di gioco di quest’ultimo. Tutti racconti che sicuramente allungano la narrazione, ma che ci permettono di avere una visione più ampia e completa della stessa.
Il potere del capitalismo
In questa seconda stagione è la critica sociale a prevalere, le disuguaglianze economiche e l’incredibile potere dei VIP (i ricchi finanziatori del gioco), l’autore della serie Hwang Dong-hyuk in un’intervista a Movieplayer ha dichiarato:
“Quando ho creato i personaggi dei VIP li ho immaginati come le persone al livello più alto della società capitalista. Leader politici, persone che possiedono la maggior parte della ricchezza. Sono quelli che mantengono e controllano il sistema, che fanno la loro fortuna grazie al lavoro e alla sofferenza di quelli che sono ai livelli più bassi della piramide. Non dico che si divertano a guardare le persone soffrire, ma certamente non se ne preoccupano. Nella serie parliamo di ingiustizia sociale“.
Gli Squid Game sono una metafora della società, solo i più forti vincono, i deboli sono destinati alla povertà e alla malattia, i perdenti muoiono.
Ma quindi Squid Game 2 è un top o un flop?
Una stagione sicuramente più lenta che favorisce una componente riflessivo-sociale alla spettacolarizzazione, ma al di là del giudizio che è puramente soggettivo, possiamo constatare come Squid Game 2 abbia già totalizzato delle cifre record, con ben 68 milioni di visualizzazioni si posiziona in classifica in ben 92 Paesi battendo il record di visualizzazioni per uno show nella sua prima settimana, appartenuto finora alla prima stagione di Mercoledì, con Jenna Ortega.
Spiegazione del finale – ALLERTA SPOILER!
Quello che non vi abbiamo ancora svelato però è come termina il settimo episodio e perché il finale ci lascia ancora molti punti interrogativi su come proseguirà la storia. Il nostro protagonista, infatti, stringerà per tutta la serie un forte legame con il giocatore 001, che si rivelerà essere il Front Man sotto mentite spoglie. Gi-hun verrà tradito proprio quando gli sembrava di essere finalmente giunto al traguardo, a pochi passi dalla sala di controllo, da colui che considerava l’alleato più affidabile e che dopo aver reindossato la maschera, ucciderà a sangue freddo davanti ai suoi occhi il suo migliore amico citando testuali parole “Ti sei divertito a fare l’eroe? Ora osserva le conseguenze della tua piccola rivolta”.
La scelta di tale finale è stata motivata dall’autore in questo modo: “Ripensando al viaggio di Gi-hun, ho ritenuto che quello fosse un momento adeguato per fermarsi e dargli un po’ di chiusura all’interno di questo lungo arco narrativo. E nella terza stagione, con il senso di colpa immenso e il peso del fallimento che gravano su di lui, la domanda diventa: come porterà avanti la sua missione Gi-hun? Questa è la storia che vedremo.»
La terza stagione è già stata girata ma per il suo rilascio dovremmo aspettare probabilmente la fine del 2025, nel frattempo non ci resta che dare il via alle teorie sui possibili finali!
Fonti immagini: Netflix, Coming soon