Unlocked, il remake coreano | Recensione

Unlocked, il remake coreano | Recensione

Perdere lo smartphone al giorno d’oggi è probabilmente la paura più grande che una persona possa avere, ma se oltre a perderlo finisse nelle mani sbagliate e di conseguenza pubblicasse tutti i nostri segreti sui social per diffamarci? Unlocked è una rappresentazione più che azzeccata di questa fobia, film del 2023 e remake della pellicola giapponese del 2019 intitolata Stolen Identity.

Unlocked (스마트폰을 떨어뜨렸을 뿐인데 in coreano, Ma mi è solo caduto lo smartphone in italiano) è un film sud coreano di genere thriller del 2023 prodotto da Kim Tae-joon. Montato da Sin Min-gyeong e con la fotografia a cura di Kim Yong-seong, la pellicola seppur non dichiarata ufficialmente è un remake coreano del film giapponese sopracitato, quest’ultimo film giapponese è tratto dal romanzo omonimo del 2018 di Akira Teshigawa. Le riprese di Unlocked cominciarono nel marzo 2021 e si conclusero nel giugno 2022.

Secondo un articolo di Lorenza Negri scritto su Wired Italia: «Questo film ha sbloccato la paura dello stalker telefonico.» Vi presentiamo la nostra recensione.

Trama di Unlocked

La trama di Unlocked parla di Lee Na-mi, una ragazza che svolge due mestieri diversi. Il primo è l’essere l’aiutante presso il bar del padre, mentre come secondo, non che quello principale, è svolgere il ruolo di social media manager per un’azienda. Un giorno, andando di fretta il suo telefono cade dalle tasche e viene raccolto da un ragazzo che però non è tanto gentile quanto lo standard delle persone in asia, bensì tutto il contrario: sfortuna vuole che questo ragazzo sia un hacker professionista e, dopo averlo riparato e scavato a fondo in modo da poter installarci uno spyware all’interno, glielo riconsegna spacciandosi per una azienda di riparazioni smartphone.

Inizia così l’incubo di Lee Na-mi. I primi incidenti, le prime coincidenze e le prime scelte sbagliate che si possono compiere sui social che purtroppo non potranno più restare segrete a causa di questo psicopatico, che subito le utilizza per rovinarle la vita. Dopo aver perso il lavoro e la sua migliore amica, Lee comincia a sospettare qualcosa, perciò si rivolge nuovamente al finto tecnico. Approfittandosi di questa vicinanza, i due cominciano a flirtare l’un con l’altro e il padre di lei inizia a sospettare di lui per via degli atteggiamenti strani e della coincidenza con il quale si è avvicinato a sua figlia.

Recensione

Per non dilungarci oltre, evitando spoiler, vi diremo che il ritmo del film Unlocked , seppur lento, inizialmente procede molto bene: i tocchi di scena sono presenti e il regista si è dedicato molto ai dettagli delle scene e gli effetti speciali del telefono e dei vari elementi informatici, con una ottima colonna sonora e dei VFX degni di nota. Si è tutto spinto verso i social network e gli affetti stabili proprio per cercare di colpire nel profondo lo spettatore: i social oggi sono un nostro punto debole così come le conversazioni private con i nostri migliori amici o familiari.

Essendo comunque un thriller, non manca poi la sezione investigativa da parte della polizia e del detective che si impossessa del caso, nella durata complessiva di 117 minuti riesce ad amalgamare bene tutti gli elementi di un film discreto, discreto perchè, a parte l’esagerazione nell’hackeraggio dello smartphone, la pellicola Unlocked non presenta una trama così complessa e uno sviluppo della trama particolarmente elaborata.

Nel cast contiamo attori dal calibro di Chun Woo-hee, Im Si-wan, Kim Hee-won e Park Ho-san. Seppure, come sopracitato, non parliamo di capolavoro, Unlocked resta un’ottima pellicola per avvicinarsi al thriller made in Korea e ad approcciarsi con dei film particolarmente lunghetti: è un ottimo punto di partenza. Il film ricevette il 6,4 su 10 dalle recensioni date dai critici e su Rotten Tomatoes il 67% di recensioni positive. 

Vi auguriamo una buona visione!

Fonte immagine in evidenza: Netflix, copertina ufficiale 

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A proposito di Alessio Gentile

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