Il CBD, o cannabidiolo, si è affermato come un’alternativa legale e apprezzata nel mercato europeo, grazie alla sicurezza della sua filiera produttiva e alle sue numerose applicazioni. La sua commercializzazione, tuttavia, è regolata da un quadro normativo complesso che varia da nazione a nazione.
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La normativa europea sul CBD: principi fondamentali
A livello europeo, il quadro legale del CBD si basa su un principio cardine: il CBD non è classificato come sostanza stupefacente. Questa posizione è stata consolidata da una storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (novembre 2020, caso C-663/18), che ha stabilito che un prodotto a base di CBD legalmente fabbricato in uno Stato membro non può essere vietato in un altro, in virtù del principio della libera circolazione delle merci. La condizione essenziale è che il prodotto rispetti il limite legale di THC (Tetraidrocannabinolo), il principale componente psicoattivo della cannabis. Sebbene non esista un’unica legge armonizzata per tutti, il limite di THC comunemente accettato per la canapa industriale da cui si estrae il CBD è fissato allo 0,2%, anche se alcuni stati membri applicano soglie di tolleranza più elevate.
Il ruolo del regolamento “Novel Food”
Per i prodotti al CBD destinati al consumo umano, come l’olio di CBD, entra in gioco un’altra normativa determinante: il Regolamento sui Novel Food. Secondo la Commissione Europea, gli estratti di cannabinoidi sono considerati “nuovi alimenti” in quanto non consumati in misura significativa nell’UE prima del 1997. Ciò significa che per essere venduti legalmente come integratori alimentari, devono ricevere un’autorizzazione specifica che ne attesti la sicurezza. Questo processo ha creato differenze normative, con alcuni paesi che ne permettono la vendita solo per uso topico o cosmetico in attesa di autorizzazione.
| Paese | Regolamentazione (Limite THC e uso consentito) |
|---|---|
| Italia | Limite THC: 0,6%. Tolleranza tra le più alte in UE. Vendita diffusa online e in negozi fisici. |
| Germania | Limite THC: 0,2%. Venduto principalmente come integratore o cosmetico. Mercato molto sviluppato. |
| Francia | Limite THC: 0,3%. Legale se estratto da semi e fibre, con THC non rilevabile nel prodotto finito. |
| Spagna | Limite THC: 0,2%. Consentito principalmente per uso esterno e cosmetico, non come integratore. |
| Paesi Bassi | Limite THC: 0,05%. Limite molto basso per l’olio di CBD, con legislazione attenta alla qualità. |
| Svizzera | Limite THC: 1% (non-UE). Regolamentazione molto liberale che ha favorito un mercato florido. |
CBD in Europa: regolamentazione e vendita nei singoli stati
Il mercato europeo del CBD è in crescita esponenziale. Vediamo nel dettaglio le normative dei principali paesi. In Italia, la legge permette la vendita di prodotti con una quantità di THC che non supera la soglia di tolleranza dello 0,6%, una delle più permissive d’Europa. È possibile acquistare oli al CBD e altri derivati sia online che in negozi fisici specializzati.
La Germania si attesta come uno dei mercati più maturi, con un limite di THC fissato allo 0,2%. Qui il CBD è venduto principalmente come ingrediente cosmetico o integratore alimentare. Anche il Regno Unito, pur fuori dall’UE, ha un mercato fiorente con lo stesso limite dello 0,2% di THC, ma richiede che i prodotti edibili siano autorizzati secondo la procedura Novel Food, garantendo alta trasparenza per il consumatore.
La Francia, dopo un periodo di restrizioni, ha allineato la sua normativa, consentendo la vendita di CBD con un THC inferiore allo 0,3%, a patto che sia estratto da specifiche varietà di canapa e che il prodotto finale non presenti tracce rilevabili di THC. In Spagna, il CBD è legale con THC sotto lo 0,2%, ma la sua commercializzazione è prevalentemente autorizzata come prodotto cosmetico per uso esterno e non come integratore alimentare.
Si può viaggiare in aereo con prodotti al CBD?
Viaggiare con CBD all’interno dell’UE è generalmente possibile, ma richiede cautela. È fondamentale verificare che il prodotto rispetti la legislazione sia del paese di partenza che di quello di destinazione. Per evitare problemi, si consiglia di portare con sé prodotti con un contenuto di THC certificato e ben al di sotto dei limiti di legge (preferibilmente non rilevabile), conservandoli nella loro confezione originale e avendo a portata di mano i certificati di analisi del produttore. Per i viaggi extra-UE, le normative possono essere estremamente severe, quindi è indispensabile informarsi approfonditamente prima della partenza. Per approfondimenti, si può consultare la normativa italiana in materia.
Articolo aggiornato il: 27/09/2025

