Nel corso della sua storia, l’umanità ha visto una moltitudine di figure brillanti, dotate di capacità straordinarie capaci di cambiare il destino dell’uomo. Dietro alcune di queste figure, però, si nascondono segreti e misteri irrisolti. Sembrerebbe che alcune di queste menti geniali siano svanite nel nulla da un giorno all’altro, senza lasciare alcuna traccia. Le dinamiche delle sparizioni che coinvolgono queste menti brillanti ancora oggi restano un mistero. Ma chi sono queste figure che sembrerebbero essersi dissolte nel nulla? Ecco 3 inventori scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
1. Ettore Majorana

Nato il 5 agosto del 1906, Ettore Majorana è considerato uno dei fisici più brillanti del nostro paese e, purtroppo, fa parte di quel gruppo di inventori scomparsi misteriosamente. Fin da giovane, Ettore si distinse per la sua spiccata intelligenza, tanto da essere considerato una delle menti più promettenti del suo tempo, come sottolineato anche nella sua biografia sull’Enciclopedia Treccani. Operò all’interno di un gruppo noto come i “Ragazzi di via Panisperna”, un insieme di giovani studiosi accomunati dall’interesse per la scienza e la fisica. Intorno agli anni ’30, questi giovani talentuosi rivoluzionarono la fisica nucleare, ponendo le basi teoriche e sperimentali per le scoperte future nel campo dell’energia atomica.
Majorana era la mente più brillante del gruppo, ma a causa del suo carattere estremamente chiuso ed introverso, tendeva a isolarsi. Nel 1938, dopo un lungo periodo di isolamento quasi forzato, accettò una cattedra di fisica teorica all’università di Napoli. Sembrava che avesse finalmente dato una svolta alla sua vita, tuttavia questo cambiamento lo portò a una fine drammatica. Il giorno in cui Ettore Majorana prese il traghetto da Palermo verso Napoli, fu l’ultima volta che si ebbero sue notizie: da quel momento, sparì nel nulla.
Questo mistero, ovviamente, fece nascere innumerevoli speculazioni: alcuni credevano che potesse essere morto suicida, incapace di sopportare il peso della sua mente geniale; altri ipotizzarono una fuga volontaria per trovare pace e tranquillità. Alcuni hanno anche pensato che Majorana abbia deciso di allontanarsi perché era ben conscio dei danni che le sue scoperte avrebbero potuto generare. Di conseguenza, oltre a essere una delle menti più brillanti che l’Italia abbia mai visto, è anche il protagonista di un mistero irrisolto.
2. Louis Le Prince

Nella classifica degli inventori scomparsi misteriosamente non poteva mancare Louis Aimé Augustin Le Prince, inventore francese e ricercatore nel campo della chimica e della fotografia. Le Prince è considerato da molti storici il vero padre del cinema, prima ancora che questo appellativo venisse conferito ai fratelli Lumière o a Thomas Edison. Gli venne dato questo titolo in quanto nel 1888 brevettò la prima macchina da ripresa capace di catturare le immagini in movimento, creando quella che ad oggi è considerata la prima pellicola cinematografica al mondo. Il 16 settembre del 1890, insieme al suo brevetto che avrebbe rivoluzionato per sempre l’umanità, salì su un treno diretto a Parigi, da dove sarebbe poi partito per l’Inghilterra per mostrare al mondo la sua creazione. Tuttavia, Louis Le Prince non scese mai da quel treno: scomparve nel nulla insieme al suo progetto. Né il suo corpo né i suoi bagagli arrivarono a destinazione. Nonostante la polizia abbia setacciato ogni angolo del treno, dell’uomo non c’era più alcuna traccia. A differenza del caso precedente, non furono contemplate ipotesi come il suicidio o la fuga volontaria, dato che l’uomo era estremamente entusiasta della sua scoperta. Il caso della sua scomparsa resta irrisolto e, come se non bastasse, uno degli inventori più brillanti della storia è stato così ingiustamente dimenticato.
3. Rudolf Diesel

Rudolf Christian Karl Diesel, nato a Parigi il 18 marzo del 1858, fin da bambino mostrò una spiccata intelligenza. A lui si deve l’invenzione del motore a Diesel. La sua ambizione era quella di rivoluzionare il mondo dell’ingegneria e, con questo intento, ideò una serie di motori, anche se la maggior parte degli esperimenti iniziali fallì. Nel 1897, Rudolf Diesel presentò il suo motore ad accensione per compressione, un’invenzione che avrebbe rivoluzionato per sempre l’industria. Il suo motore non aveva bisogno di una candela e poteva funzionare sia con biodiesel sia con combustibili a base di petrolio. L’invenzione fece rapidamente il giro del mondo. L’idea di Diesel era quella di sfruttare la sua creazione affinché potesse aiutare le piccole imprese a competere con i grandi colossi; tuttavia, furono proprio i grandi industriali a usare il suo motore per alimentare navi, camion e persino i sottomarini tedeschi. Diesel cercò di diffondere il suo progetto, ma la mancanza di finanziamenti era uno scoglio insormontabile. Nel settembre 1913 salì a bordo di un piroscafo diretto a Londra. La marina tedesca voleva i diritti esclusivi per utilizzare il suo motore, ma Diesel rifiutò categoricamente l’offerta.
L’ultima volta che fu visto risale proprio a quel giorno. L’uomo cenò con l’equipaggio del piroscafo e quella fu l’ultima volta che venne visto in vita. La mattina seguente, la sua cabina era vuota, ma tutto era in ordine, come se nessuno vi avesse dormito: l’inventore era scomparso. Dopo attente ricerche, l’equipaggio trovò sul ponte il suo cappotto, piegato con cura. Per 10 giorni non si ebbero notizie, fino a quando, il 10 ottobre 1913, un peschereccio trovò un cadavere in avanzato stato di decomposizione. Sul corpo vennero rinvenuti alcuni oggetti personali che portarono a pensare che potesse essere proprio Rudolf Diesel.
La notizia si diffuse rapidamente e nacquero diverse teorie: alcuni credevano si fosse suicidato, sopraffatto da problemi finanziari, mentre altri ipotizzarono un omicidio. Ad ogni modo, Rudolf Diesel rientra tra gli inventori scomparsi più brillanti di sempre, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’ingegneria.
Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons (sconosciuto)