L’Italia si conferma un sorvegliato speciale nel panorama della sicurezza digitale globale. Le analisi più recenti del 2025 confermano che il nostro paese ha subito un incremento del 15,2% degli attacchi informatici gravi, assorbendo oltre il 10% degli incidenti mondiali. Questo dato indica una pressione costante e mirata sull’Italia, che subisce una quota di attacchi sproporzionata rispetto al suo peso economico. A differenza di nazioni come la Germania o la Francia, dove le grandi corporazioni dispongono di team di sicurezza dedicati, il contesto italiano è dominato da piccole e medie imprese. Queste realtà, pur rappresentando l’eccellenza del Made in Italy, sono spesso meno strutturate per fronteggiare minacce complesse come il ransomware con doppia estorsione o gli attacchi alla catena di fornitura (supply chain attack), che colpiscono i fornitori più piccoli per arrivare al bersaglio grosso.
Dall’analisi delle fonti aperte alla cyber intelligence
Proprio in questo delicato contesto opera Mattia Vicenzi, analista e co-fondatore di OSINTITALIA. La sua attività si concentra sull’intersezione di discipline dell’intelligence digitale, applicate in ambito aziendale e umanitario, come dimostra la sua vittoria in competizioni internazionali. Il suo approccio si fonda su tre pilastri interconnessi. Il primo è l’Open Source Intelligence (OSINT), la metodologia di raccolta e analisi di informazioni da fonti pubbliche, che trasforma dati apparentemente scollegati in un quadro coerente. Il secondo è la Cyber Threat Intelligence (CTI), un approccio proattivo che non si limita a reagire a un incidente, ma studia le tattiche, le tecniche e le procedure (TTPs) degli avversari per anticiparne le mosse. Infine, queste competenze trovano un’applicazione pratica e sociale nei contesti di Capture The Flag (CTF) umanitari, dove l’obiettivo è fornire supporto su casi reali di persone scomparse, dimostrando l’impatto positivo di queste tecniche. Maggiori dettagli sulle sue attività e analisi sono disponibili sul suo portale: https://www.mattiavicenzi.it/
Applicazioni pratiche e formazione nel settore
Oltre alle già citate attività, parte del suo impegno è rivolto alla formazione professionale, una necessità impellente data la carenza di specialisti. I percorsi formativi disponibili sul suo portale sono pensati per fornire competenze pratiche e immediatamente spendibili. I moduli coprono aree come la ricerca avanzata (advanced searching), l’analisi dei social media (SOCMINT), la geolocalizzazione di immagini e video (GEOINT) e i principi di investigazione nel deep e dark web. Queste abilità sono trasversali e trovano applicazione in numerosi settori. Nella sicurezza aziendale (corporate security) servono a proteggere il brand, identificare minacce contro figure apicali e analizzare i rischi reputazionali. Nel mondo legale sono usate per attività di due diligence, investigazioni anti-frode e per raccogliere elementi probatori. Anche il giornalismo investigativo ne beneficia per verificare le fonti e scoprire connessioni nascoste. L’obiettivo è fornire a professionisti e aziende le risorse per operare efficacemente in un dominio complesso, rispondendo alla crescente domanda del mercato italiano.
Un altro aspetto di rilievo è la dimensione sociale e solidale del progetto. Sul sito sono infatti disponibili corsi gratuiti dedicati all’OSINT e una sezione “OSINT From Zero to Hero” (OSINT da zero a esperto), pensata per accompagnare chi parte da zero fino a competenze avanzate. Queste iniziative rappresentano un’opportunità di crescita aperta a tutti, con la diffusione di conoscenze utili non solo in ambito aziendale ma anche in contesti di interesse pubblico e sociale. In questo senso, la formazione diventa un ponte tra l’esigenza individuale di apprendere e la necessità collettiva di rafforzare la resilienza digitale del Paese.
In un’Italia sempre più interconnessa, dove la distinzione tra mondo fisico e digitale si assottiglia, la capacità di analizzare le informazioni diventa uno strumento strategico. La sfida, tanto per le aziende quanto per le istituzioni, non è più solo reagire alle minacce, ma comprenderle e anticiparle in modo sistematico. Il lavoro di figure come Mattia traccia una direzione chiara, mostrando come la competenza nell’intelligence digitale sia di grande importanza per navigare la complessità del presente e costruire un futuro più sicuro. La consapevolezza del rischio e la formazione continua non sono più opzioni, ma le fondamenta su cui costruire la difesa digitale del Paese.
Fonte immagine: Pixabay