Chi è che non ha mai inviato tramite messaggio una di quelle simpatiche faccine gialle? Stiamo parlando proprio delle emoji o emoticon, un altro termine con cui la maggior parte delle persone è solita indentificarle. Al giorno d’oggi, la tecnologia ha fatto passi da giganti, in particolare nel settore della telefonia: ormai tutti possiedono uno smartphone e tutti preferiscono comunicare tramite sms, piuttosto che le chiamate. Per questo motivo, lo scopo delle emoji è quello di migliorare la messaggistica, andare oltre le parole per rappresentare esplicitamente uno stato emotivo attraverso le espressioni delle curiose faccine gialle o, anche, attraverso dei disegni definiti nel dettaglio, quasi da sembrare reali. In questo articolo sveleremo la nascita delle emoji, poiché probabilmente non tutti sapete che le emoji hanno avuto origine dalla terra dei manga e degli anime, stiamo parlando proprio del Giappone.
La nascita delle emoji
E tu lo sapevi che le emoji sono giapponesi? O meglio, hanno avuto origine in Giappone. D’altronde la parola “emoji”, termine che tutti pronunciano, è una parola proprio giapponese. Il termine emoji deriva dal giapponese, in particolare dalla parola in kanji “ 絵文字” (“emoji”), che letteralmente sta per 絵 “immagine”, 文 “scrittura” e 字 “carattere”. Le emoji sono state inventate nel 1998 da un membro del team di una compagnia telefonica giapponese, Shigetaka Kurita. Shigetaka ebbe questa iniziativa anche se la proposta inizialmente fu rigettata da grandi compagnie, perché probabilmente non credevano in questo progetto. Per questo, Kurita creò da solo le prime 176 emoji, che rappresentavano oggetti semplici di tutti i giorni, vedendo che molte persone si stava scambiando un numero altissimo di immagini. Con il passare del tempo, le emoji si rivoluzionarono e ne vennero create di nuove e il fatto che queste hanno avuto origine proprio in Giappone, spiega perché la maggior parte delle emoji rappresentano oggetti e simboli propri della cultura giapponese. Scommetto che non tutti hanno fatto caso che molte delle emoji della propria tastiera fanno parte della cultura nipponica: troviamo numerosi cibi tradizionali giapponesi, come sushi, ramen, onigiri; anche nella sezione degli oggetti e giochi, troviamo bambole giapponesi, kimono, maschere del folclore nipponico e molti altri oggetti tradizionali.
Differenza tra emoji ed emoticon
La maggior parte delle persone non fa distinzione tra questi due termini e identificano questo nuovo linguaggio digitale sia con il termine emoji che emoticon. Ma, forse non sapete che emoji ed emoticon non sono la stessa cosa, rappresentano due linguaggi digitali differenti. Vediamo, allora, in che cosa differiscono. Le emoji sono quelle faccine gialle o quei simboli e disegnini molto realistici. Le emoticon, invece, sono antenati delle emoticon: rappresentano sempre delle espressioni facciali, ma usano i simboli della punteggiatura, come i punti, le virgole, le parentesi ecc… Derivano, infatti, dal termine giapponese 顔文字, dove 顔 sta letteralmente per “viso”. Un esempio di queste emoticon è (>_<) e tutti questi simboli che mimano un’espressione facciale, molto simpatiche e usate maggiormente dai giapponesi.
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