Codice di Condotta AI lanciato dall’UE. Cosa cambia

Codice di Condotta AI

L’Unione Europea ha fatto un passo importante per regolare il mondo dell’intelligenza artificiale, lanciando il Codice di Condotta AI che sarà in vigore dal 2 agosto 2025. Non parliamo di un’altra legge, ma di un regolamento generale a base volontaria, una sorta di manuale di istruzioni per le aziende che sviluppano modelli di IA.

L’idea è semplice: prima che l’AI Act diventi pienamente operativo, si vuole dare una guida pratica alle imprese per agire in modo responsabile. Il Codice è stato firmato da 26 aziende leader del settore, inclusi giganti come Google, Microsoft e OpenAI, ma anche attori europei come Mistral AI. L’assenza più notevole è quella di Meta, che ha preferito non aderire, sollevando dubbi sui vincoli imposti dal Codice, soprattutto in tema di copyright.

Codice di Condotta AI: trasparenza, sicurezza e diritto d’autore

Il nuovo Codice si articola su tre pilastri fondamentalitrasparenza, diritto d’autore e sicurezza – che mirano a ridefinire il panorama dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. L’AI, infatti, ha già sollevato numerosi interrogativi in materia di copyright e si è resa protagonista di episodi problematici, come la diffusione di informazioni inesatte o diffamatorie su persone reali.

  • Trasparenza: le aziende dovranno fornire una “carta d’identità” dettagliata per ogni loro modello di intelligenza artificiale. In questo documento, chiamato Model Documentation Form, dovranno spiegare come funziona il modello, con quali dati è stato addestrato e quali sono i suoi limiti. Questo permetterà sia alle autorità che ad altre aziende che usano questi modelli, di sapere esattamente con cosa hanno a che fare.
  • Sicurezza: le aziende che sviluppano modelli di IA considerati “ad alto rischio sistemico“, ovvero abbastanza potenti da poter causare danni significativi alla società. Basti pensare alla tecnologia Deepfake e alla diffusione di immagini o video generati con AI ma spacciati per reali. Le aziende interessate dovranno rispettare regole ancora più severe: audit indipendenti, cioè controlli esterni per verificarne la sicurezza e protocolli di emergenza in caso di malfunzionamenti.
  • Diritto d’autore: un tema particolarmente delicato e attuale. L’AI generativa crea testi e immagini attingendo a miliardi di dati presi dal web, e spesso tra questi ci sono opere protette da copyright. Il Codice di Condotta AI chiede alle aziende di rispettare le regole del diritto d’autore: usare solo contenuti accessibili legalmente, non ignorare i segnali di divieto degli autori e prevenire la generazione di contenuti che violino la proprietà intellettuale. Inoltre, dovranno istituire un sistema per ricevere e gestire i reclami da parte degli autori.

Intelligenza artificiale e diritto d’autore

Non è raro, in tema di copyright e diritto d’autore, che i sistemi di intelligenza artificiale applichino filtri piuttosto elementari. Accade spesso che, pur cercando di evitare la violazione di contenuti tutelati da copyright, l’AI finisca comunque per generare risultati molto simili all’originale. Un esempio emblematico è quando dichiara di non poter disegnare “Topolino”, ma propone comunque “un topo antropomorfo con pantaloncini rossi e guanti bianchi”, aggirando di fatto il divieto senza rispettarne lo spirito.

Nel nostro test, di seguito, abbiamo messo alla prova tre intelligenze artificiali generative: ChatGPT, Google Gemini e Grok (l’AI integrata in Twitter/X). Tra queste, solo ChatGPT si è rifiutata di generare una rappresentazione dell’iconico personaggio antropomorfo della Disney. Al contrario, Gemini e Grok hanno aggirato il vincolo proponendo versioni alternative che, se sfruttate commercialmente, potrebbero comunque dar luogo a problematiche rilevanti in materia di diritto d’autore.

Come dimostrano diversi casi, sia nel Parlamento italiano che a livello internazionale, molti governi si stanno attivando per introdurre regolamentazioni che impongano l’obbligo di dichiarare se un contenuto – immagine, video o persino testo – sia stato generato da un’intelligenza artificiale. In caso di omissione, si prevedono sanzioni anche piuttosto severe, nel tentativo di contrastare la disinformazione e tutelare i diritti di autori e cittadini.

Codice di Condotta AI: il futuro dell’AI in Europa

Questo Codice rappresenta il tentativo dell’Europa di bilanciare la corsa all’innovazione tecnologica con la necessità di proteggere i cittadini, i creatori e i diritti fondamentali. È una mossa per creare un modello di governance dell’AI che possa diventare un punto di riferimento globale.

Il successo di questa iniziativa dipenderà da quante aziende vi aderiranno. Se un numero sufficiente di imprese adotterà queste linee guida, il Codice potrebbe diventare di fatto lo standard del settore, spingendo anche chi è rimasto fuori a conformarsi. Il testo completo è disponibile sul sito della Commissione Europea.

Immagine di copertina Copyright Free generata con Google Gemini

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