Blacksad Under the Skin: John in 3D | Recensione

Blacksad: Under the Skin: John in 3D | Recensione

Blacksad è una serie di graphic novel scritta da Juan Díaz Canales e disegnata da Juanjo Guarnido, che racconta le vicende di John Blacksad, un gatto antropomorfo investigatore privato. È una serie noir che recentemente ha ricevuto un titolo spin-off videoludico: Blacksad: Under the Skin.

Qui gatto ci cova

Blacksad: Under the Skin è un’avventura grafica 3D sviluppata da Pendulo Studios e Ys Interactive, pubblicato da Anuman Interactive sotto Microids per PC, Linux, MacOS X, PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One nel novembre 2019. La storia si colloca tra Arctic Nation e Anima Rossa all’interno della community del fumetto. Tutto inizia con il ritrovamento del proprietario di una palestra, trovato impiccato al suo interno. Blacksad viene incaricato di indagare per scoprire se si tratti davvero di suicidio o se dietro si nasconda qualcosa di più oscuro.

Da qualche parte fra le ombre

Blacksad: Under the Skin: John in 3D | Recensione
Il gioco fa costanti riferimenti alla serie e non sbaglia nemmeno cose piccole, come la passione di Weekly per il gelato.

Il gameplay ricorda molto le avventure grafiche moderne alla Life is Strange o i titoli di Telltale Games: possiamo esplorare ambienti, interagire con oggetti e cercare indizi utili. È possibile dialogare con i personaggi e raccogliere informazioni. Una meccanica peculiare è quella delle “deduzioni” di John: in base a ciò che osserviamo o apprendiamo, possiamo collegare due affermazioni che per lui hanno particolare significato, sbloccando così nuove interazioni e domande da porre.
Durante l’avventura compaiono anche diversi quick time event, momenti in cui bisogna premere i tasti giusti al momento giusto per evitare penalità o addirittura il game over. Spesso si tratta di risse con  nemici, in perfetto stile noir.
Non mancano i collezionabili: piccole figurine raffiguranti atleti — pugili, giocatori di football, baseball e hockey — sparse in punti casuali nei vari scenari.
Lo stile  visivo richiama perfettamente il noir ambientato degli anni ’50: colori, ambientazioni, personaggi e negozi sono stati ricreati con cura per questo capitolo. Tornano anche figure note dal fumetto, come Weekly o Smirnov, realizzati in 3D che rendono loro piena giustizia.
Il gioco è costellato di riferimenti al fumetto, dalle fotografie a degli oggetti nello studio di Blacksad fino a poster disseminati negli scenari. Perfino la colonna sonora contiene un richiamo a un personaggio de L’inferno, il Silenzio. Gli sviluppatori hanno lavorato a stretto contatto con Canales e Guarnido, ottenendo il loro “pollice in su”. E a ragione: ciò che è uscito è una storia appassionante, ricca di colpi di scena, con un doppiaggio di John perfettamente calato nei panni del  cupo investigatore solitario.
La colonna sonora varia su diversi stili jazz, il genere preferito di Blacksad stesso, e regala la giusta atmosfera a un gioco che riesce a rendere piena  giustizia alla serie.

Blacksad: Under the Skin: in conclusione

Blacksad: Under the Skin: John in 3D | Recensione
Facce conosciute con cui John non ha mai interagito hanno un nuovo ruolo in questo titolo.

Blacksad: Under the Skin è un titolo che porta per la prima volta John in un’avventura 3D, costruendo una storia inedita in un universo nato su carta. L’impresa è riuscita: ci troviamo davanti a un titolo avvincente, capace di soddisfare sia i fan storici che chi si avvicina per la prima volta al mondo di Blacksad. Una degna trasposizione videoludica, avvolta da ombre, jazz e malinconia noir.

Fonte immagini di copertina e all’interno dell’articolo: Pagina Steam del gioco

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