Inside: il perfetto successore di Limbo?

Inside

«Solo e spaventato, un ragazzo si ritrova suo malgrado al centro di un progetto oscuro.» Questa è la semplice premessa del videogioco Inside.

Alla base del videogioco Inside si cela una nobile obbedienza all’originale senza scadere nell’artificio. L’essenza concettuale, l’atmosfera coinvolgente ed il gameplay distintivo dell’opera che lo precede, sviluppata dal noto studio danese, vengono qui adottati e rifiniti con maestria creando un legame sottile ma inossidabile con il suo predecessore spirituale. Se mentre si era immersi nel mondo di Limbo si vagava verso l’ignoto con uno sguardo fisso su un traguardo evanescente, la cui comprensione sfumava persino nel finale enigmatico, nel videogioco Inside ci si ritrova in una corsa disperata, inseguiti da un nemico anonimo rappresentante di un regime senza nome le cui intenzioni rimangono misteriose.
L’ombra del pericolo si manifesta costantemente assumendo forme terrificanti: da cani da caccia feroci ad individui catatonici manovrati da elmetti avanzati. Ma questa minaccia è priva di logica. Come il suo predecessore, anche Inside evita di spiegare, mostrare o narrare esplicitamente. Si affida all’ambientazione stessa per farlo, stimolando l’interpretazione dello spettatore che si trova smarrito, confuso e spaventato, proprio come il protagonista da lui controllato. Quest’ultimo è intrappolato in un sistema incomprensibile, incapace di decodificarlo e certamente riluttante a farne parte. Nessuna sequenza di taglio o dialogo viene offerta al giocatore per guidarlo. Anche l’epilogo rimane enigmatico.
La gratificazione emanata dall’atto di interpretare, di plasmare una narrazione personale, di estrarre significati. Qui risiede la potenza del videogioco Inside, nella molteplicità di interpretazioni che può generare, senza respingere alcuna ipotesi iniziale. Questa caratteristica alimenta la curiosità e la creatività di chi si immerge nel gioco.

Lo stile del videogioco Inside

Anche dal punto di vista del gameplay, il videogioco Inside rappresenta un’evoluzione del modello di gioco applaudito in Limbo. Con una spiccata componente d’azione, incorpora la formula “tentativi ed errori” come collante tra le sequenze platform ed i puzzle risolutivi. Si corre, si salta, si azionano meccanismi, si evitano problemi e si manipolano elementi dell’ambiente. L’esperienza è istantanea e guidata da comandi basilari, ma i fallimenti sono frequenti. A volte per imprecisioni nel controllo dell’avatar, altre volte per la difficoltà nel comprendere come eludere un ostacolo o affrontare nemici. La generosa presenza di punti di controllo limita la frustrazione, eliminando tempi morti e la necessità di ripetere sfide già superate.
Inside funziona come un orologio, un meccanismo quasi perfetto. Quest’opera non è adatta a tutti data la sua estrema ermeticità, ma potenzialmente attrae un pubblico ampio grazie al livello di sfida che accoglie sia i novizi che si abituano rapidamente al sistema di controllo, sia i veterani che a volte si troveranno a faticare per risolvere gli intricati enigmi presentati.

In sintesi, il videogioco Inside rappresenta un’omaggio al suo predecessore, ma va oltre, sviluppando e rafforzando le sue radici concettuali e giocose attraverso un connubio tra narrazione suggestiva e sfide avvincenti. Il gioco si erge come un’esperienza stimolante che affascina giocatori di diverse competenze ed affinità, mentre lascia che ciascuno sveli i segreti di questo mondo enigmatico a proprio modo.

Fonte immagine in evidenza: Nintendo e-shop

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