Supergiant Games è uno degli studi indipendenti più famosi del mondo videoludico. Nonostante la mole di videogiochi prodotti non sia numerosissima, ognuno di essi eccelle in qualità, specie per quanto riguarda il lato narrativo. Transistor, il loro secondo videogioco, è particolarmente degno di nota sotto questo punto di vista.
Una narrazione avvolta nel mistero

Transistor è un videogioco Action RPG dei Supergiant Games, rilasciato nel 2014, nel quale vestiremo i panni di Red, una cantante che pare aver perso la propria voce in circostanze misteriose e che entra in possesso di una spada che le parla con un tono stranamente familiare. Entrambi verranno attaccati da misteriose macchine che stanno lentamente invadendo la città di Cloudbank; spetterà a loro capirne l’origine e scoprire come fermarle.
La narrazione avviene principalmente tramite dialoghi: perlopiù sarà la spada a parlare, insieme a qualcuno che ci contatterà di tanto in tanto. Inoltre, nel corso del gioco troveremo dei terminali con notizie e informazioni che ci faranno capire cosa stia succedendo in città, assieme alle nostre armi e abilità che ci daranno informazioni su alcuni personaggi.
La scrittura, come già nel precedente Bastion, è eccelsa. I dialoghi sono scritti in modo che la narrazione, da parte della spada, scorra fluidamente, nonostante le interruzioni causate dalle apparizioni dei nemici.
Gameplay, sonoro e stile artistico

Il gameplay di Transistor si svolge in due fasi: una action, in cui attaccheremo normalmente o useremo le abilità in tempo reale, e una strategica, nella quale fermeremo il tempo e, prima che il cronometro scada, dovremo decidere le nostre azioni sul campo di battaglia, che Red attuerà molto velocemente una volta ripristinato il tempo. Ogni abilità ha un tempo di ricarica e un numero di utilizzi che non si ripristinano passando da una fase all’altra, quindi dovremo schivare e attendere qualche secondo prima di poter ripassare all’offensiva, dando al gioco un aspetto sia tattico che dinamico. Come ogni gioco dei Supergiant, offrirà una visuale isometrica.
Ogni abilità può essere potenziata, ma non potremo ottenere tutto in una singola partita, quindi dovremo scegliere con particolare attenzione cosa potenziare. Nel corso del gioco sbloccheremo anche delle scelte che ci daranno un vantaggio e uno svantaggio, che possono rendere qualcosa più forte e un’altra più debole. Troveremo inoltre diverse aree sfida che metteranno alla prova il nostro utilizzo di specifiche abilità.
La colonna sonora di Transistor è dinamica, principalmente per il passaggio dalla modalità action a quella strategica. Nella modalità action sentiremo la versione originale della traccia, alcune delle quali cantate da Ashley Barrett, che interpreta la voce di Red. Nella modalità strategica, invece, tutte le tracce saranno ovattate, con l’aggiunta di una parte cantata a bocca chiusa da Red, dando un aspetto più etereo alla scena.
Graficamente, sebbene non siano stati fatti passi da gigante rispetto a Bastion, di certo si distingue stilisticamente, con un reparto artistico che supera il titolo precedente, spingendo l’acceleratore sulla suggestività dell’ambiente futuristico.
Transistor: in conclusione

Fino ad oggi, i Supergiant Games non sembrano sbagliarne una. Dall’esordio con Bastion fino al successo con Hades, che li ha portati su un nuovo Olimpo, pare nulla sia in grado di fermarli.
Transistor, tra questi, ha però un qualcosa di diverso. Sarà per lo stile di gameplay estremamente particolare, per il singolare utilizzo della colonna sonora, fino alla fantastica estetica e al finale che ha lasciato non pochi col fiato sospeso: è una perla che va riscoperta sia nel panorama dei giochi indipendenti, sia tra i titoli di questa casa di sviluppo che non sembra mancare mai il bersaglio.
Fonti immagini di copertina e nell’articolo: Pagina Steam del gioco