Bartleby lo scrivano di Herman Melville | Analisi

Bartleby lo scrivano di Herman Melville | Analisi

Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street è un racconto del 1853 pubblicato dall’autore statunitense Herman Melville, conosciuto soprattutto per essere stato l’autore del romanzo Moby Dick.

Trama di Bartleby lo scrivano di Herman Melville (contiene spoiler)

La storia di Bartleby lo scrivano viene rappresentata come una sorta di resoconto fornito da un anonimo avvocato che gestisce un ufficio a Wall Street. L’avvocato è un uomo semplice e che ha sempre aspirato ad una vita tranquilla. Il personale dell’ufficio è composto da due copisti Turkey e Nippers e da un fattorino, Ginger Nut. Turkey ha circa 60 anni ed è descritto come un impiegato diligente al mattino, ma confusionario e rumoroso dopo mezzogiorno. Al contrario Nippers è giovane e concentrato nel lavoro soltanto dopo mezzogiorno. L’avvocato e narratore racconta che a causa di un incremento del lavoro nell’ufficio aveva bisogno di assumere un altro impiegato ed è a quel punto che conobbe Bartleby, un uomo particolare, ma dai modi educati e pacati. All’inizio il protagonista del racconto di Herman Melville sembra un impiegato modello e gran lavoratore ma, quando il capo gli chiede di correggere un documento, Bartleby lo scrivano si rifiuta.

Successivamente il nuovo arrivato smette anche di scrivere e trascrivere i documenti a causa di un problema alla vista. L’avvocato, non sapendo cosa farsene di Bartleby lo scrivano (che non scrive), decide di licenziarlo, ma egli continua a presentarsi in ufficio. Esasperato da questa situazione, il narratore decide di spostare l’ufficio, sperando così di porre fine al problema, ma questo viene presto informato dal proprietario dell’edificio che Bartleby continua a recarsi al vecchio ufficio. Allora l’avvocato cerca di convincere Bartleby a trasferirsi da lui, dato che non ha una dimora fissa, ma Bartleby continua a rifiutare, tanto da farsi arrestare come vagabondo. L’avvocato si reca alle Tombs, prigione di New York dove Bartleby lo scrivano è detenuto, e corrompe una guardia affinché si accerti che Bartleby mangi. Ma il ribelle si rifiuta sia di vedere l’avvocato che di mangiare e alla fine del racconto si lascia morire di inedia.

Analisi: Bartleby come incarnazione dell’alienazione

Herman Melville in questo racconto riesce a plasmare un personaggio che sembra banale, ma in realtà non è così. Bartleby lo scrivano, infatti, nonostante si rifiuti di svolgere le mansioni che gli vengono assegnate, è un uomo estremamente moderato ed educato che risponde quasi sempre con la stessa risposta: «I would prefer not to» («Preferirei di no»). Nel modo di esprimersi di Bartleby si evidenzia sempre una certa genericità: egli non va mai nei dettagli, né da motivazioni per le sue azioni. Inoltre, quello che si evince sia dalle sue parole che dalle sue azioni è che a Bartleby piace essere stazionario. Per questo è possibile considerare questo personaggio come la personificazione della passività o dell’immobilità. Herman Melville è riuscito a creare un personaggio che esprime molto bene questa idea, anche grazie allo stile usato nel racconto. Oltre a ciò, Bartleby lo scrivano può rappresentare anche l’incarnazione dell’alienazione che ha origine dal suo lavoro di copista, particolarmente ripetitivo e meccanico. Per alcuni questo racconto di Herman Melville può essere considerato un racconto anticipatore della letteratura esistenzialista e dell’assurdo. In effetti la vicenda, che soprattutto all’inizio può sembrare assurda al lettore, in realtà parodizza su un certo tipo di esistenza insofferente, portata allo stremo dalla società e che termina (non a caso) con una morte per inedia.

Fonte immagine in evidenza: Copertina del libro Bartleby lo scrivano di Herman Melville, pubblicato da Feltrinelli

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