Conversazione su Tiresia, le prove estreme di Andrea Camilleri

Conversazione su Tiresia

Tiresia, l’indovino della mitologia greca al centro di una secolare narrazione letteraria, figlio di Evereo e della ninfa Cariclo, reso cieco dagli déi, è interprete del monologo teatrale di Andrea Camilleri Conversazione su Tiresia, edito da Sellerio nel 2019 e portato in scena dal suo autore il 18 giugno 2018 al teatro greco di Siracusa. Camilleri purtroppo non fece a tempo a presentare al pubblico la sua ultima impresa, Autodifesa di Caino, uscita postuma per la stessa casa editrice a pochi mesi dalla morte del grande narratore agrigentino.

“Diventato cieco mi è venuta una curiosità immensa di intuire cosa sia l’eternità, quell’eternità che sento ormai così vicina a me.”: Camilleri e la cecità come opportunità in Conversazione su Tiresia

Interpretazione è calarsi completamente nel personaggio, pensare, vivere ed agire come lui, ripercorrerne la storia: è l’abilissima operazione compiuta da Andrea Camilleri in Conversazione su Tiresia, monologo teatrale coinvolgente e sentito, in grado di portare la persona dentro il personaggio e di fare cogliere al lettore-spettatore almeno una minima parte della profondità del sentire di Camilleri, che, nonostante gli occhi offuscati dalla cecità, non ha mai perso la capacità di guardare lontano, cogliere le sfumature, i dettagli troppo spesso impercettibili agli occhi di chi guarda soltanto per mezzo di essi, passivamente, ma non attraverso lo spirito.
Tiresia e Andrea, Andrea e Tiresia: la persona ed il personaggio ricongiunti in un solo corpo sul palco del teatro greco di Siracusa, al punto tale che risulta difficile distinguerli. Da un lato Tiresia, l’indovino  greco tramutato in donna dagli déi perché colpì una serpe con un sasso, e vide spalancarsi per sé le porte dello sterminato universo femminile, dall’altro il grande e saggio narratore, che racchiude in sé gli infiniti mondi e le infinite vite delle sue storie. Entrambi ciechi, entrambi non hanno perso la possibilità di vedere, anzi, dalla cecità hanno acquistato la possibilità di vedere oltre, vedere davvero.
Tornato uomo, Tiresia perse la vista, secondo la più accreditata leggenda, per opera di Era, moglie di Zeus, che gliela sottrasse quando l’uomo, interrogato da Zeus e dalla sua regina sulla natura del piacere femminile, ne svelò i segreti.
Per compensare la perdita della vista, Zeus donò a Tiresia il dono della preveggenza attraverso sette esistenze, dono da lui vissuto come una condanna, perché patisce le sofferenze dell’umanità (afferma con dolore di non essere riuscito a prevedere l’Olocausto, “un orrore anche dell’immaginazione allenata da tante vite ed aperta ad ogni rischio“) e gode dei pochissimi momenti lieti, vivendo attraverso epoche diverse e accumulando una straordinaria esperienza di vita.
Come l’intellettuale in società, vate e profeta che osserva per poter comunicare, Tiresia acquista il grande e doloroso compito di indicare la via, in virtù della sua capacità di vedere cose precluse allo sguardo degli uomini, non attraverso gli occhi ma l’anima.
Muovendo dal monte Olimpo, in Conversazione su Tiresia Camilleri ripercorre la figura del personaggio attraverso le fila della tradizione letteraria mondiale, soffermandosi in particolar modo su quella italiana, da Dante a Primo Levi: un grande excursus letterario, che è omaggio alla storia letteraria italiana e ad un personaggio che è simbolo dell’intellettuale moderno, e che col grande narratore siciliano condivide il dono della parola e del disvelamento dei misteri della realtà di fronte ai suoi occhi ciechi ma fin troppo acuti.

Fonte immagine: SoloLibri

Altri articoli da non perdere
La frontiera spaesata: recensione del testo
La frontiera spaesata

La frontiera spaesata. Un viaggio alle porte dei Balcani è il titolo del recente testo – pubblicato lo scorso luglio Scopri di più

L’uomo senza sonno, il nuovo thriller di Antonio Lanzetta
uomo senza sonno

L’uomo senza sonno è un libro di Antonio Lanzetta edito da Newton Compton. La storia “Secondo dopoguerra. Bruno è un Scopri di più

Il leone di Svevia di Roberto Genovesi I Recensione
Il leone di Svevia di Roberto Genovesi: Recensione

Il leone di Svevia è un libro dell’autore Roberto Genovesi edito da Newton Compton. Trama “Dicembre 1250. Durante una battuta Scopri di più

La bottega dei giocattoli di Angela Carter | Recensione
La bottega dei giocattoli di Angela Carter

Angela Carter, autrice del romanzo La bottega dei giocattoli, è una scrittrice britannica nata a Eastbourne, in Inghilterra, nel 1940 e Scopri di più

Joan Didion e il ricordo ne “L’anno del pensiero magico”
Joan Didion

L’anno del pensiero magico di Joan Didion è un romanzo in cui l’autrice mette a nudo il dolore che vive Scopri di più

Fort Alamo di Sergio Nazzaro sulla criminalità nigeriana
"Fort Alamo" di Sergio Nazzaro sulla criminalità nigeriana

Fort Alamo-Castel Volturno: nel suo nuovo reportage, in cui si ricostruiscono le presenze del proliferare dell’attività nigeriana in Italia, Sergio Scopri di più

A proposito di Giorgia D'Alessandro

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

Vedi tutti gli articoli di Giorgia D'Alessandro

Commenta