Gianfranco Angioni e le sue Metamorfosi imperfette

Gianfranco Angioni

Gianfranco Angioni, autore del libro Le metamorfosi imperfette per la Pav edizioni, un libro che saprà stupire, coinvolgere e risolvere alcuni dubbi o domande sul rapporto uomo donna con un finale inaspettato. 

Da dove nasce questo titolo? Le metamorfosi imperfette è un romanzo in cui si intrecciano vicende di persone comuni e del loro vivere l’esistenza secondo le proprie attitudini e il proprio sentire. L’essere umano riconosce i suoi limiti e le sue deviazioni, cerca
anche di migliorarsi, di cambiare. Ma la natura umana è immutabile a dispetto dei condizionamenti cui l’uomo stesso la può sottoporre, le trasformazioni repentine degli esseri viventi riescono solo nella mitologia e nella letteratura. Nel caso degli esseri umani sono, appunto, metamorfosi imperfette

Abbiamo intervistato l’autore, Gianfranco Angioni

Sheila e Glauco: lui si sottrae dal dirle che la ama. È davvero solo un divertimento? Credi che ogni uomo abbia avuto una relazione simile a Sheila e Glauco? Perché sapeva di non amarla, anche se le voleva bene, non voleva più fingere. Stare con lei non era solo un divertimento sessuale, ma era la realizzazione di sue pulsioni.

Alla seconda domanda rispondo di sì perché, salvo rari casi, l’animale umano è soggetto a continui cambiamenti, a continue ricerche di novità nel suo agire e nel suo essere, ha l’istinto per esplorare diversi aspetti delle relazioni affettive e sessuali, e non solo questo: è nella natura umana la continua ricerca della scoperta, della realizzazione dei suoi sogni. Se così non fosse saremmo ancora all’età della pietra. Bisogna dire che non tutti gli uomini e le donne sono così, tanti trovano quanto cercano e vivono bene a quel modo tutta la loro vita. Qualcuno vive bene anche se non cerca e non trova, e potremmo continuare ancora con altri esempi perché la natura umana è multiforme, fatta di mille frammenti che variano continuamente, come in un caleidoscopio. 

Gianfranco Angioni, quando un uomo come Glauco si diverte con una donna come Sheila lo fa per evadere dalla quotidianità per fare qualcosa di diverso o è un modo per dimostrare a se stessi di essere ancora piacente?

Non penso che avere una relazione solo sessuale sia solo divertimento, anche questo fa parte della natura umana, sia per gli uomini che per le donne. Non si tratta di evasione o di egoismo o di autocompiacimento, ma di espressione del proprio essere. In fondo Glauco rifiuta l’ipocrisia e vuole vivere secondo la propria natura.

Quale è la sottile differenza tra l’amore e il voler bene per Glauco?

La stessa differenza tra il sentirsi emozionati a guardare un tramonto o proseguire la propria strada notando i colori nel cielo e trovarli belli. Nel primo caso c’è un coinvolgimento emotivo, nel secondo è accettare un dato di fatto che ti aiuta a vivere.

Credi che sia un fattore comune nell’uomo, nel maschio restare in silenzio quando una donna gli confessa l’amore o appartiene solo a quella categoria di uomini di natura per così dire “vigliacca”?

Povero Glauco, pare quasi sia un mostro maschio senza affetti, ma non è così.  Nelle relazioni tra uomo e donna entrambi recitano un ruolo da protagonisti, penso che entrambi nel corso delle loro esistenze abbiano/abbiamo comportamenti “vigliacchi”, soprattutto quando un rapporto amoroso arriva alla fine e si desidera dedicarsi al altro o a stare per un po’ da soli. Questo accade a entrambi i sessi, fa parte della natura umana, come quando una persona decide di lasciare l’altra e lo fa facendogli dei complimenti sul tipo di “non ti merito”, “non voglio che tu soffra”, “sono io l’anello debole della catena”, ecc. ecc.  È empatia che, per fortuna, esiste, altrimenti i rapporti interpersonali sarebbero sempre conflittuali  e ci sarebbe sempre qualcuno che soffre, spesso entrambi.

A pagina 85 scrivi “una volta in camera avevamo fatto sesso tristemente” ma se Glauco non ama Sheila cosa lo rende triste nel lasciarla andare via? Non è una contraddizione o forse la tristezza rivela solo il suo egoismo?

Il sesso è anche gioia, realizzazione, se vissuto senza preconcetti. Nel caso di Glauco e Sheila qualcosa si è spezzato e quella notte diviene un fatto abitudinario, un rito senza senso e, per questo, triste.

Gianfranco Angioni: note biografiche

Gianfranco Angioni, nasce a Cagliari nel 1947. Ha vissuto a Cagliari, a Milano e provincia dal 1978. Dal 2014 vive a Sassello (SV). È chimico di formazione, frequenta il corso di pittura per Artefici dell’Accademia di Brera a Milano per quattro anni. Inizia presto a dipingere e a scrivere, inizialmente poesie e poi romanzi e racconti: dal 2014 si dedica al 100% alla pittura e alla scrittura.

Espone dipinti a Londra, Parigi, Zurigo e a Milano, Savona, Genova, Bologna, Piacenza, Modena, Venezia. Oltre a vari centri in Liguria, Veneto e Piemonte ed ha uno spazio espositivo personale a Sassello.

Su galleriamilanese.com Gianfranco Angioni espone dipinti e collabora come curatore e con articoli su Arte e Cultura . Ama l’arte e crede che perseguire ideali di bellezza contribuiscano al personale e all’altrui bagaglio culturale. Non scrive o dipinge per vendere, ma lo fa solo per esigenza personale, senza dimenticare che i prodotti artistici devono essere mostrati e fruiti da lettori e spettatori. I prodotti dell’attività artistica possono attrarre o respingere il fruitore, ma lo scopo è creare comunque emozione e, se questo accade, la persistenza di tale emozione nella memoria può stimolare gli altri, accrescere conoscenza.

Studia i comportamenti umani e le relative implicazioni psicologiche e psichiatriche.

Immagine in evidenza per l’articolo su Gianfranco Angioni: pavedizioni.it

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