Guilty: Drunk in love di Rokia | Recensione

Guilty: Drunk in love di Rokia | Recensione

Guilty: Drunk in love è un romanzo destinato ad una fascia di lettori alquanto giovane. Nonostante questo, stando ai dati delle vendite è stato riscontrato un notevole pubblico adulto.

Il romanzo, scritto dalla fantastica Rokia, tiene con il fiato sospeso sin dalle prime righe. L’autrice stessa, in un recente Q&A sui social, ha confessato di aver pianto durante l’intera stesura di Guilty, dall’inizio alla fine. Le sensazioni descritte crescono progressivamente, e la semplicità, dello stile di scrittura, rende il tutto estremamente piacevole. Nella parte finale dell’opera, la scrittrice lascia intendere che si tratta di una sorta di catarsi.

Rokia: la giovane autrice di Guilty

Rokia è un prodigio nella scrittura. Racconta spesso, nei ringraziamenti dei suoi capolavori, come questa sua dote sia legata al suo dolore. La sua paura è enorme quando, durante diverse sedute dalla psicologia, l’autrice sostiene di star perdendo la sua sofferenza e di conseguenza la sua scrittura. Guilty si presenta, quindi, come la prima opera sviluppata per piacere e non per sfogo. L’autrice inizia a farsi conoscere sulla piattaforma online Wattpad, sotto lo pseudonimo Clarine Jay, dove ha pubblicato capitolo dopo capitolo ed ha iniziato ad attirare attenzione su di sé e sulle sue parole.

Ricordiamo due dei suoi magnifici capolavori, oltre Guilty: The Truth Untold e Sindrome.

Guilty: Drunk in love – trama

Il romanzo inizia da subito con l’incontro dei due protagonisti in un modo alquanto particolare. Durante un giorno uggioso, Lavinia, una giovane ed esile ragazza dai lunghi capelli biondi, distrutta dall’insoddisfazione della sua vita, decide, nel giorno del suo compleanno, di compiere un gesto estremo e lanciarsi da un ponte. Qui inizia un’escalation di emozioni: un crescendo di sensazioni irrefrenabili che coinvolgono dapprima Arthur, un misterioso ragazzo dai riccioli d’oro, il quale, trovatosi per puro caso ad assistere alla scena, non esita a gettarsi per salvare la ragazza. Quest’ultimo si trova, improvvisamente, in un mondo parallelo al proprio, nel quale non è un personaggio appartenente alla famiglia reale e nessuno ha la possibilità di conoscerlo. La ragazza, obbligata dal senso di colpa, decide di aiutarlo e di ospitarlo in casa sua. Guilty mostra l’evoluzione della loro relazione: lo sbocciare di un amore che salva, che cambia e che porta anche a reazioni impensate. 

Stando fianco a fianco, nemmeno le più ardue delusioni riescono a dividerli: nasce un sentimento talmente forte da essere sigillato da una promessa, che si protrae già da tempo addietro. In questa promessa è scritta la loro colpa, che pone ai due amanti l’omonimo ruolo (da cui, poi, il titolo: Guilty).

Conclusione

Pubblicato come stand-alone, il libro termina con «To Be Continued», lasciando i lettori con l’amaro in bocca e, allo stesso tempo, con la trepidante attesa di leggere il secondo volume di unao dei romanzi leggeri più belli di sempre: Guilty: Drunk in love.

Fonte immagine: copertina del libro, Feltrinelli

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