Il mondo è un alveare: lo scrigno di storie ideato da Joanne Harris

Il mondo è un alveare Joanne Harris

Recensione de Il mondo è un alveare, il meraviglioso nuovo romanzo di Joanne Harris: una lettura che soddisferà l’innato bisogno di storie

Il bisogno di storie, di raccontare, di raccontarsi e di ascoltare, è innato: lo sa bene Joanne Harris, l’autrice di Chocolat, che, nel suo nuovo romanzo edito Garzanti, Il mondo è un alveare, tesse una tela fittissima di storie. Le storie sono il motore del racconto: il loro susseguirsi, intrecciarsi, rincorrersi tra le pagine del corposo ed affascinante romanzo, che svela legami, crea ponti e ammalia col potere delle parole, che si lasciano leggere e scivolano via leggere, cullando il lettore in un atmosfera fantastica che rievoca i racconti d’infanzia, ma ha uno sguardo vispo e attento all’attualità, riflettendo sui grandi temi universali dell’amore, del potere, della politica, del sacrificio, della prevaricazione, della verità

«C’è una storia che le api raccontano a cui è impossibile non credere»: le api sono depositarie di un’antica saggezza preclusa agli uomini, costituiscono il Popolo della Seta, del quale fanno parte assieme agli altri insetti, cui si contrappone il Popolo Cieco, gli uomini, incapaci di cogliere la vera essenza delle cose, di credere alle storie, di percepire la magia della vita, perché troppo attaccati alla superficie.
La storia delle storie, che si perde nei secoli e che è il filo conduttore del romanzo, è quella del Re Crisopa, il sovrano del Popolo della Seta, un uomo crudele ed ingannatore che ha ottenuto il suo potere attraverso bugie e stratagemmi: il lettore ne segue il lungo cammino verso la redenzione attraverso le sue magiche avventure, gli scontri e gli incontri che sono tappe di un viaggio interiore che lo conduce a ritrovare l’umanità, la pietas, abbandonando il superfluo, la ricchezza ed il potere, per ritrovare nell’amore e negli affetti familiari l’unica vera ricchezza, il più grande dei poteri nella capacità di vedere oltre. 

ll romanzo di Joanne Harris, che si avvale delle splendide illustrazioni di Charles Vess, è un’opera di grande creatività e di altissimo valore letterario, un’antologia di storie incantevoli, acute nel loro aggancio con l’attualità, pur restando ambientate in mondi di fantasia e presentando situazioni irrealistiche, prerogativa che è dei grandi classici del genere della fiaba e della favola, come Esopo e Fedro: storie godibili già da sole, ma collegate tra loro attraverso una cornice fantastica, il racconto della lunga vita del Re Crisopa attraverso i Mondi, che costituisce un vero e proprio romanzo di formazione, uno scrigno di racconti che non può non soddisfare l’innato bisogno umano di nutrirsi di storie.

Ciò che ne risulta è un alveare: un affascinante mosaico di microcosmi, abitati da infinite creature, sfondo di mille diverse storie, microcosmi che da un lato rassicurano, come la favola, rievocando i racconti d’infanzia, ma dall’altro, al contempo, hanno il potere di scuotere fortemente il lettore che, attraverso il racconto, si riconosce. Il mondo, scrigno di storie, è un alveare: la prosa labirintica di Joanne Harris culla il lettore attraverso i Mondi, quello che vi è in superficie, accessibile al Popolo Cieco, e quelli, infiniti e fantasiosi, accessibili soltanto al Popolo della Seta, sui quali forse l’uomo potrebbe aprire gli occhi, se solo osservasse con più attenzione la realtà attorno a sé, mantenendo la capacità del bambino di stupirsi, porsi domande e credere nelle storie, come la Macchinista del racconto, una donna umana il cui desiderio di credere in una realtà parallela spalanca le porte a mille avventure e ad un lungo viaggio tra i Mondi, che altrimenti le sarebbe stato precluso: ancora una volta, sono le storie, intessute di parole, il vero motore della storia, in grado di spalancare gli occhi, smuovere le coscienze, permettere a realtà ulteriori di prendere forma, trasportare altrove.

Lo sa bene ogni lettore: è tutta qui la grandezza della letteratura.

Immagine di copertina: Garzanti editore

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A proposito di Giorgia D'Alessandro

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

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