Il professore di John Katzenbach, maestro del thriller psicologico

John Katzenbach

Il protagonista de Il professore di John Katzenbach, riedito in Italia dalla Fazi Editore, è Adrian Thomas, insegnante di psicologia del New England in pensione e che ha da poco scoperto di soffrire di una malattia degenerativa, sia fisica che mentale. Avvolto dalle conseguenze repentine della demenza e convinto di un futuro ormai buio, è pronto a suicidarsi quando assiste vicino casa a quello che sembra essere il rapimento di una ragazzina, Jennifer Riggins: il suo obiettivo da quel momento sarà ritrovarla.

Con questo giallo che si veste da splendido thriller psicologico, John Katzenbach, autore di importantissimi bestseller tra il quali “L’analista”, “La giusta causa” e “Corte marziale” (dagli ultimi due sono stati tratti film di successo), riesce ancora una volta a creare una suspense narrativa e allo stesso tempo a delinearne alacremente ogni caratteristica psicologica ed emotiva. Infatti, attraverso l’alternanza da capitolo a capitolo – ma anche da paragrafo a paragrafo – del punto di vista di tutti i personaggi, il lettore non solo viene a conoscenza ed approfondisce l’evoluzione degli avvenimenti, ma è testimone anche di una precisa analisi di tutti. Sicuramente maggiore spazio è dato a Adrian; lo troviamo subito ad inizio libro di fronte ad una triste consapevolezza: la scoperta di una grave malattia che è poi in effetti un grande paradosso, uno smacco piuttosto evidente. Un professore universitario che ha dedicato tutta la sua carriera allo studio della mente e alle dinamiche psicologiche altrui, si ritroverà a non avere più presa sui suoi ricordi, sulle sue azioni, su ciò che è nel presente e come lo è diventato.

John Katzenbach e le dinamiche psicologiche dei personaggi in Il professore

Vivide sono le allucinazioni che accompagnano il protagonista sin dall’inizio e che, in un certo senso, Katzenbach trasforma in veri personaggi; infatti, ad affollare la mente di Adrian sono sua moglie Cassie, suo fratello Brian e suo figlio Tommy, le persone che ha amato di più e che ha perso, per circostanze, in tutti e tre i casi, terribili.

Abituato alla solitudine, Adrian sa cos’è il dolore, e si può dire che è stato da sempre alla base della sua esistenza; forse è proprio per questo che, anche se con tanta amarezza, sembra accettare quest’ultimo ostacolo che la vita gli ha dato, ma non accetta che venga tolto futuro ad una ragazza innocente: Adrian sa che Jennifer, quella dal cappellino rosa dei Red Sox e uno zaino in spalla al quale è appeso il suo orsacchiotto, non può inspiegabilmente essere obbligata a perdere tutto quello che ha e che potrà avere di meraviglioso.

Potenti ed emozionanti in alcuni casi, sono i lunghi momenti dedicati alla lotta interiore del professore: sente di vacillare e di vagare con la mente sempre più velocemente, ma in alcuni attimi di lucidità cerca con tutte le sue forze di appigliarsi alla memoria, con l’aiuto di questi suoi “fantasmi del passato”, di cui sente la voce, le carezze, il respiro, ne vede l’aspetto, e i consigli durante la ricerca di Jennifer, che non ammette incertezze. Così, da una parte si lascia aiutare dalle vecchie abilità legali e da quelle da soldato del fratello oltre che lasciandosi supportare dalla tenerezza di Cassie, dall’altra cerca risposte sul perché lo abbiano abbandonato, soffrendo e sentendosi in colpa per non averli aiutati quando erano in vita.

Ad affiancare il protagonista nella ricerca parallela della sedicenne c’è Terry Collins, una madre single e detective che si rispecchia in Jennifer ed emotivamente tenta di comprendere i motivi che l’hanno spinta inizialmente a fuggire dalla madre e dal viscido compagno. Anche in questo caso, John Katzenbach fa entrare il lettore nella sua vita, incrociando il suo presente con il suo passato, facendoci conoscere appieno ogni personaggio, dandoci la possibilità di giudizio dopo averci fornito tutti gli elementi necessari.

Ciò vale anche per ogni tassello che compone la vicenda dal lato oscuro, come tutte le dinamiche che nascono dal rapimento da parte di Michael e Linda, i carnefici/amanti che fanno di Jennifer la protagonista di una sorta di reality chiamato Serie #4, nei meandri più reconditi del web, che supera i confini del pornografico e dei film dove violenza, psicologica e fisica, fanno da padrone. L’autore è abile nel delineare passo passo questo mondo e nello spiegare il passato dei due (come sono arrivati fino a quel momento), così come nel creare visibilmente due opposte fazioni – quella dei due amanti che credono di stare facendo arte e si sentono degli dei dell’avanguardia sociologica se così si può dire, insieme ai loro seguaci ossessionati e malati, e quella della parte buona rappresentata dal detective e dal professore che provano con tutta la loro etica a condannare e combattere tale criminalità.

Infine c’è Jennifer, che viene presentata come la classica ribelle adolescente ma che, per ogni momento della sua prigionia (di cui John Katzenbach ancora una volta ci racconta magistralmente tutti gli stati d’animo e i cambiamenti psicologici) risulterà essere la vera forza rivoluzionaria, di come la mente, e i nostri pensieri, possono salvarci la vita, o farci perdere la rotta.

De Il professore, il lettore si immagina vividamente ogni parola, ogni ragionamento dei personaggi, un romanzo che ci evoca una realtà cruda e profonda che colpisce proprio per la bellezza nell’architettura e nella costruzione di un perfetto psicothriller.

Ilaria Casertano

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A proposito di Ilaria Casertano

Nata a Napoli, laureata in Filologia moderna alla Federico II, giornalista pubblicista, social media manager. Ama i libri insieme alla scrittura, il giornalismo che pratica da anni, il disegno, ma più di tutto il cinema. Sogna di viaggiare, dovunque.

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