È chiaro già dalle prime pagine di Katabasis che R. F. Kuang è un’esperta nel suo campo: come sempre, è impossibile non notare l’enorme lavoro di ricerca e approfondimento che c’è dietro la stesura di ogni suo romanzo. Ma la bravura dell’autrice non si limita allo studio delle fonti necessarie per scrivere un testo del genere; i dialoghi scorrevoli, le atmosfere intrise di oscurità e i personaggi irriverenti di Katabasis sono chiaramente il frutto dell’esperienza di una scrittrice che sa il fatto suo.
L’origine mitologica del termine katabasis
Il titolo del romanzo deriva da un’antica parola greca (κατάβασις), che indica proprio la discesa verso gli inferi, ed è spesso utilizzata per descrivere i viaggi di vari eroi nell’oltretomba. La brillante capacità introspettiva di Kuang non verrà oscurata dall’importanza della documentazione alla base del romanzo, ma anzi verrà accentuata. L’esperienza accademica dei protagonisti si mischia perfettamente al contenuto mitologico del racconto, presentando il percorso universitario come un vero e proprio inferno.
Prima di addentrarci nel romanzo di R. F. Kuang, è però assolutamente fondamentale sottolineare che non si tratta di un retelling: legando il mondo degli inferi alla vita nel campus universitario, la catabasi viene presentata non come una discesa eroica verso la gloria o la salvezza, ma come una ricerca profondamente personale e dolorosa.
Katabasis: la trama
Ma andiamo con ordine: Katabasis è un romanzo fantasy che segue la discesa verso l’inferno di Alice Law e Peter Murdoch, due dottorandi alla ricerca del defunto Professor Grimes, docente di Cambridge la cui lettera di raccomandazione è fondamentale per garantire ai due studenti un ruolo di rilievo nel mondo lavorativo. Ma non aspettiamoci la solita facoltà universitaria: nel romanzo, lo studio della magia è presentato come un corso di studi molto comune, anche se sempre competitivo e riservato a pochi.
Tutto ciò che è stato scritto sull’inferno – dalla Divina Commedia alla tradizione buddista che prevede otto regni infernali – viene studiato e analizzato, diventando materiale accademico a tutti gli effetti, che sarà alla base del lavoro di ricerca del fenomeno della catabasi, letteralmente la discesa negli inferi. Tutta questa conoscenza sul mondo sotterraneo viene disseminata attraverso le descrizioni dei luoghi infernali e riferimenti mitologici che fanno da sfondo alle avventure di Alice e Peter. La magia che ci viene presentata ha a che fare con evocazioni, paradossi e formule matematiche: sembra distante dalla tradizione mitologica infernale, eppure Katabasis di R. F. Kuang riesce a fondere questi elementi in una narrazione scorrevole, nonostante le innumerevoli spiegazioni tecniche e gli approfondimenti necessari.
L’introspezione nel romanzo
R.F. Kuang, già nota per altri romanzi come The Poppy War e Babel, ha deciso di approfondire tematiche che vanno ben oltre la dimensione sovrannaturale; tuttavia, temi come l’ambizione, il peso delle aspettative e l’ansia legata ai tempi universitari diventano fondamentali spunti introspettivi perfettamente inseriti nella cornice fantastica e mitologica. I due protagonisti sembrano spinti da una cruda e violenta ambizione accademica, pronti a tutto per arrivare a ciò che più desiderano. Ma nel corso della narrazione le loro personalità saranno oggetto di riflessione e analisi; la catabasi non rappresenta quindi solo la discesa nell’inferno, ma diventa una metafora del lavoro di introspezione che Alice e Peter saranno costretti a fare nel loro viaggio.
Sia chiaro, è molto lontano dal famosissimo Babel sia in termini di narrazione che di tematiche. È importante perciò non fare un paragone tra i due romanzi: c’è il rischio di rimanere delusi dal confronto. Nonostante ciò, Katabasis di R. F. Kuang rimane un’opera senza paragoni e pronta a cambiare radicalmente la letteratura fantasy contemporanea.
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