La meccanica dei sentimenti di Frank Iodice (Recensione)

la meccanica dei sentimenti

Frank Iodice torna ad incantarci con La meccanica dei sentimenti, romanzo pubblicato lo scorso agosto ed edito da Eretica edizioni.

Il titolo del libro ci anticipa tutto e niente: Giovanni Marealto, detto Gio, è un ex medico italiano che decide di dedicarsi allo studio dei sentimenti umani e a come questi siano “prodotti” da ognuno di noi. In realtà gli interrogativi sono molteplici e ci vengono posti nel corso dell’intero romanzo, che appare come una lunga riflessione sulla società (definita, nel libro, “L’ingranaggio”) e il modo in cui l’individuo si pone ad essa.

La storia è ambientata in una Parigi cupa e degradata, lontanissima dalla città dell’amore e dall’atmosfera fiabesca che siamo abituati ad immaginare.

Ogni pagina de La meccanica dei sentimenti tiene il lettore a stretto contatto con le sensazioni dei personaggi, ponendo l’accento soprattutto sugli istinti più carnali e naturali: Marealto è costantemente guidato dall’impulso sessuale e lo descrive nei dettagli cogliendone pienamente l’erotismo e la passionalità.

La meccanica dei sentimenti e l’insoddisfazione perenne secondo Frank Iodice

Influenzato dall’infanzia difficile dovuta alla prostituzione della madre, è un personaggio sfuggente e difficile da inquadrare a causa delle sue mille sfaccettature. Tutto ciò che percepiamo di lui è un onesto cinismo, un egoismo intrinseco alla sua personalità, che lo rende singolare ma mai antipatico al lettore. Per l’intero romanzo si cerca di interpretarlo, ma in realtà ciò che è possibile decifrare dalle sue azioni e riflessioni è solo un costante sentimento di insoddisfazione, che nel suo caso viene temporaneamente appagato condividendo il letto con una donna. Non sempre la stessa, però, come a voler costantemente rinnovare i sentimenti da cui trae sostentamento ed energia. Gio Marealto vive per le donne, presta attenzione ai loro corpi e ai loro gesti, le studia e comprende perfettamente.

Le figure femminili hanno, infatti, una notevole importanza nel romanzo e presentano personalità molto complesse, risultando al contempo misteriose ed ipnotiche.
Gio si è stabilito a Parigi con Eda, moglie che lui non avrà mai il coraggio di definire tale e che tradirà assiduamente con le due amanti e, in qualche caso, confidenti: Galatea e Resi. La prima, ricercatrice appassionata di minerali con un matrimonio fallito alle spalle; la seconda, ex infermiera italiana con problemi con la legge, finita a ballare e prostituirsi in uno strip club francese. Le loro storie ci vengono svelate piano piano, senza mai concedere al lettore di sapere troppo e troppo presto.

Anche le donne, seguendo l’atmosfera e l’impostazione del libro, tendono a cercare una soddisfazione precaria e a fuggire da una vita che va avanti in modo meccanico, come trascinandole per inerzia.

Soprattutto nel caso di Galatea percepiamo il desiderio, o anzi quasi la necessità, di avere un figlio. La maternità in realtà è un tema ricorrente nell’intero romanzo e viene innalzata a forma di amore più puro e sincero verso il mondo, unico e raro miracolo che possa ristabilire in qualche modo un ordine nel caos incontrollabile della vita di ognuno di noi.

Da qui il finale, che seppur non rispondendo alle mille questioni e domande poste nelle 163 pagine dalla lettura abbastanza scorrevole, ha in sé una piccola dose di speranza e riscatto ed è un ottimo punto di partenza per una riflessione personale.

Se avete adorato La meccanica dei sentimenti, Frank Iodice è anche autore dei romanzi Anne et Anne (2003), Kindo (2011), Acropolis (2012), Gli appunti necessari (2013), I disinnamorati (2013), Le api di ghiaccio (2014), Un perfetto idiota (2017), Matroneum (2018) e delle raccolte di racconti La fabbrica delle ragazze (2006) e La Catedral del tango (2014).

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