Una fiaba tetra, la cui scura caligine, nella quale si muovono agitate e convulse folte schiere di nani, efebi e soldati, avvolge una città di Napoli stremata ed impudica. Questo scenario è osservato dallo sguardo smunto ed impietrito di un uomo, stanco e dignitoso, che niente può fare se non venir tragicamente commiserato dalle sue stesse miserie, e che quando scrive, secondo Milan Kundera, “fa male a sé stesso e agli altri”. In questa cornice, Curzio Malaparte decide di inquadrare la storia de “La Pelle”, il suo celebre romanzo pubblicato per la prima volta nel 1949. Si tratta del suo personale resoconto dei momenti della liberazione prima, e dell’occupazione poi, ad opera delle truppe Alleate in Italia, e più specificatamente a Napoli, negli anni cruciali che vanno dal 1943 al 1945.
Contesto storico e ambientazione del romanzo a Napoli
Il romanzo “La Pelle” è ambientato a Napoli e scritto negli stessi anni in cui si svolgono i fatti raccontati nel libro, cioè il periodo compreso tra lo sbarco degli Alleati a Salerno il 9 settembre 1943, fino al momento, nel 1945, dell’avvio delle operazioni di smantellamento e di ritiro dei contingenti militari Alleati in Italia ed in Campania.
L’Operazione Avalanche e l’occupazione Alleata in Campania
L’opera si colloca quindi nel pieno dell’Operazione Avalanche, nome in codice dello sbarco a Salerno, messa in piedi dagli Alleati con il fine ultimo di colpire il cosiddetto “ventre molle” dell’Asse. Le forze erano sotto la guida dei generali Mark Clark per gli americani e Bernard Montgomery per gli inglesi. Il libro di Malaparte si pone come lo spaccato di un momento, la fotografia, forse non sempre oggettiva ma profondamente vivida, delle condizioni della città di Napoli in quegli anni di Seconda Guerra Mondiale.
La trama de “La Pelle”: una cronistoria della liberazione
La trama de “La Pelle” si articola e si snoda nel racconto in cui Curzio Malaparte figura sia come autore sia come narratore protagonista. Egli si trova a Napoli nelle vesti di ufficiale di collegamento aggregato all’Alto Comando statunitense in Italia. La narrazione non segue un vero e proprio filo conduttore lineare, se non nella testimonianza diretta del protagonista; risulta essere piuttosto una sorta di cronistoria, alle volte anche un po’ dilatata nel tempo, che prende forma man mano che il racconto prosegue nel narrare particolari episodi.
Episodi emblematici: l’eruzione del Vesuvio e l’epidemia di tifo
Tra gli eventi significativi descritti nel romanzo vi sono l’eruzione del Vesuvio del 1944 e l’epidemia di tifo che in quel periodo si propagò drammaticamente in città, aggiungendo miseria alla miseria dell’occupazione.
Stile e temi trattati ne “La Pelle” di Curzio Malaparte
Il diario di guerra e l’elemento immaginifico nello stile di Malaparte
Così come altre opere dell’autore quali “Kaputt” o “Il Buonuomo Lenin”, il testo “La Pelle” nasce come una sorta di diario di guerra dello stesso Malaparte, testimone cardine delle vicende narrate nel libro. Nonostante la presenza di questo elemento biografico (e per forza di cose anche storico), che molto spesso nella lettura viene sotteso o accantonato per cedere spazio all’elemento immaginifico – tipico dello stile di Malaparte e più proprio di una narrazione estremamente suggestiva come questa vuole essere – lo stile risulta comunque scorrevole e ragionato, a tratti quasi poetico.
Le contraddizioni di Napoli e la caduta del fascismo
I temi trattati ne “La Pelle” sono molti: dalle contraddittorietà di una Napoli in bilico tra il conservare il proprio mistero fatto di misticismo, sacralità e tradizioni popolari (basti pensare alla famosa scena della nascita del femminiello) o abbandonarsi alle pratiche e consuetudini importate dal nuovo mondo con l’arrivo degli Alleati. Si arriva fino alla mancata elaborazione del lutto dovuto alla caduta del fascismo (anche qui emblematica è la scena del soldato ferito e morente). In definitiva, “La Pelle” è un’opera intensa, pregna di significato, forse troppo spesso bollata e dimenticata, ma la cui lettura sarà sicuramente un’esperienza piena ed assai consigliata per comprendere non solo un periodo storico, ma anche la complessa poetica di Curzio Malaparte.
Fonte immagine: IBS