«Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati». Queste le parole che aprono uno dei romanzi più belli dello scrittore e Premio Nobel Gabrìel Garcìa Màrquez, e uno dei capolavori indiscussi della letteratura del Novecento.
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L’amore ai tempi del colera: la trama in breve
Florentino Ariza si innamora perdutamente di Fermina Daza in un pomeriggio qualunque e continuerà ad amarla per tutta la vita, perché «quello sguardo causale fu l’origine di un cataclisma d’amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato». Adolescenti, acerbi e ancora ignari dei processi dell’amore, i due intraprendono una relazione segreta fatta di lettere appassionate, che viene bruscamente interrotta dal padre di lei, deciso a darla in sposa a un uomo di ceto sociale più elevato.
Mentre Fermina sposa il ricco e rispettato medico Juvenal Urbino, Florentino giura di attenderla. I due conducono vite separate per cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni. Solo dopo la morte del marito di Fermina, un Florentino ormai anziano si ripresenta a lei per rinnovare la sua promessa d’amore eterno, dando loro un’altra, incredibile possibilità.
I protagonisti: Florentino, Fermina e il Dottor Urbino
- Florentino Ariza: è l’incarnazione dell’amore romantico, paziente e quasi folle. La sua vita è definita dall’attesa di Fermina, un’attesa che riempie con innumerevoli avventure amorose (oltre seicento) che però non scalfiscono mai il suo sentimento primordiale.
- Fermina Daza: è una donna orgogliosa, pragmatica e forte. Sebbene inizialmente ceda all’amore giovanile per Florentino, sceglie poi una vita di stabilità e sicurezza al fianco del marito. Rappresenta la dignità e la complessità femminile.
- Dr. Juvenal Urbino: è il marito di Fermina, un uomo di scienza, simbolo del progresso e della razionalità. Il suo matrimonio con Fermina è basato sulla stima e sull’abitudine più che sulla passione, ma è comunque un legame solido che dura una vita intera.
Analisi e temi: un amore che vince contro il tempo
Il sentimento che Florentino prova per Fermina lo corrode dall’interno con i sintomi propri di una malattia: gli stessi del colera. È un amore che non riesce a dimenticare, pur cercando il piacere in altre donne. E così, senza rendersene conto, gli anni trascorrono nell’attesa, nella speranza, nel ricordo dell’odore delle mandorle amare. Una vita intera spesa ad amare un’unica donna, sfidando i temi centrali del romanzo: il tempo, la vecchiaia e la morte. Fermina, dal canto suo, vive la sua vita da sposa e madre, e quando il ricordo di quell’amore infantile riaffiora, impiega pochi istanti per relegarlo in un angolo del cuore.
Sesso, romanticismo e nostalgia si intrecciano in un’opera che, come sottolinea l’enciclopedia Treccani, esplora le infinite forme dell’amore. È la storia di un sentimento durato mezzo secolo, un amore come tanti o come pochi, come quelli che durano anche oltre la vita, o come quelli di cui resta soltanto il ricordo lontano dell’odore delle mandorle amare.
Amore e colera: i sintomi di una “malattia”
Caratteristica | Sintomi dell’amore e del colera |
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Sintomi fisici | Entrambi causano insonnia, perdita di appetito, battito cardiaco irregolare e “scompiglio nelle viscere”. |
Contagio | Il colera si diffonde attraverso l’acqua, l’amore attraverso uno sguardo. Entrambi sono epidemici e inevitabili. |
Durata | Il colera può essere fulminante o cronico. L’amore di Florentino dura una vita intera. |
Percezione sociale | Entrambi sono visti come una disgrazia da cui tenersi alla larga, una condizione che isola dal resto del mondo. |
Articolo aggiornato il: 10/09/2025.