L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale | Recensione

L'isola dell'abbandono di Chiara Gamberale

L’isola dell’abbandono è uno degli ultimi romanzi pubblicati dalla scrittrice e conduttrice radiofonica Chiara Gamberale. L’autrice, che da anni collabora con La Stampa, Corriere della Sera e Donna Moderna, si occupa anche di diverse trasmissioni radiofoniche e podcast come Io, Chiara e l’Oscuro e Gli Slegati. Tra i suoi romanzi di successo ricordiamo Adesso, La zona cieca, e Una vita sottile, tradotti in 16 paesi. 

La trama de L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale 

L’isola dell’abbandono nel romanzo di Chiara Gamberale è Naxos, un meraviglioso scorcio nel Mar Egeo, in Grecia. Secondo il mito, è proprio a Naxos che Teseo, una volta liberato dal labirinto del Minotauro, abbandona la sua Arianna: da qui nasce l’espressione “piantare in asso”. Ed è qui che la protagonista de L’isola dell’abbandono viene “piantata in asso”, proprio come Arianna, 10 anni prima.

La giovane donna, mamma di un bimbo di pochi mesi, Emanuele, si trova in un turbine di emozioni contrastanti dopo la separazione dal padre del bambino, non che suo psicologo, Damiano. Arianna decide così di ripercorrere, lentamente ma tutto d’un fiato, le avventure, gli amori, i sogni e le delusioni che l’hanno portata sino alla nascita del suo bambino. Ma ricordare significa rivivere e Arianna non è pronta a riaprire quelle ferite che sono diventate ormai cicatrici sul suo cuore. Lotta tra ricordi ed emozioni, tra la sua ricerca infinita di risposte e la consapevolezza che a volte non ce ne siano. Ripercorre tutte le fasi di quell’abbandono sull’isola di Naxos che, inevitabilmente, l’ha cambiata profondamente. Svuotata da ogni barlume di felicità e speranza, ormai sola in Grecia, Arianna conosce Di, e tutto quell’amore sano e puro che per anni aveva sperato di trovare in Stefano. Ma anche quella favola con l’affascinante surfista porterà ad un altro abbandono. Questa volta è la stessa Arianna a scappare da Naxos per rifugiarsi nelle braccia del suo psicologo Damiano. 10 anni dopo, però, alla memoria riaffiora Stefano (che non l’ha mai abbandonata davvero), Di e la loro amata Naxos. Sarà ancora bella come ricorda? Si chiede Arianna mentre in un impeto di follia, o forse estrema lucidità, contatta Di per tornare su quell’isola che l’ha vista morire, rinascere, scappare e tornare

La recensione de L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale

L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale è un romanzo tanto tenero quanto doloroso, in cui il vero protagonista è il trauma dell’abbandono. Ma questo libro non è solo la storia di una donna abbandonata dal compagno: è una storia di sofferenze antiche, di miti da sfatare, di paura nel restare soli e, soprattutto, del potere assoluto della genitorialità. Con la delicatezza e la poeticità che contraddistingue l’autrice de L’isola dell’abbandono, Chiara Gamberale, il romanzo riesce perfettamente nel compito di far immergere il lettore a pieno nella vita della protagonista, Arianna, che perde il filo, crede di ritrovarlo e poi capisce che, forse, in fondo, per capire chi sei devi prima perderti completamente nel labirinto. Attraverso flashback e anticipazioni contraddittorie, L’isola dell’abbandono ci mostra una donna tanto vicina a noi, con tutte le sue fragilità e la sua incapacità di saper dire “addio” anche a chi ci ha fatto del male senza alcun preavviso. Il romanzo lascia un messaggio importante al lettore: riuscire a trovare il coraggio di abbandonare luoghi e persone deleteri del nostro passato, per poter cogliere il vero cambiamento, riconoscendo ciò di cui si ha davvero bisogno e ricominciare a vivere. Perché la verità è che:

«Se sapessimo di cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore».

Fonte immagine in evidenza: Feltrinelli Editore 

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