Marianna e Vincenzo: intervista alla figlia Teresa Di Stazio

Marianna e Vincenzo

“Marianna e Vincenzo”: intervista alla figlia Teresa

Marianna e Vincenzo” è un romanzo che racconta una storia d’amore antica e profonda di due amanti che non si sono mai lasciati: la loro promessa d’amore, infatti, non è stata mai infranta nonostante le difficoltà dell’epoca e una vita difficile. La figlia Teresa di Stazio , autrice de “Marianna e Vincenzo”, edito GMPress, ci parla dei suoi genitori in un’intervista nella quale ci spiega quel legame indissolubile che trascende il tempo.

“Marianna e Vincenzo” è un romanzo che lei ha sviluppato in un momento di nostalgia, scriverlo è stato “quasi terapeutico” ha detto. Com’è stato per lei rivivere quei ricordi?

Parlare dei miei genitori in questo romanzo è stata davvero un’esperienza unica ed indescrivibile.
Il loro ricordo prima che mettessi nero su bianco era quasi un tormento, non c’era giorno che non pensassi a loro senza rattristarmi.
Solo quando ho iniziato a scrivere e a rivivere i miei momenti vissuti con loro, il mio dolore sembrava trasformarsi in altro.
Più scrivevo e più nutrivo la mia anima di serenità.

Com’è stato crescere attraverso i ricordi e gli insegnamenti dei suoi genitori?

Mia madre e mio padre come dico nel romanzo sono stati per me un esempio di vita fondamentale, ancora oggi attingo attraverso i ricordi che la mia memoria custodisce, i loro valori ed i loro principi.

I suoi genitori sono stati un punto di riferimento anche per la comunità di Mugnano?

Loro due sono stati davvero un punto di riferimento per molti.
Ho vivo il ricordo di quando amici e parenti si rivolgevano a mio padre per avere consigli, che si trattasse di lavoro, di problemi familiari o personali, lui era sempre pronto a dare una mano come lo era del resto mia madre con la sua “bontà discreta” senza mai ostentare quello che faceva per gli altri.

Com’è stato vivere la pubblicazione del suo libro?

Vivere la pubblicazione del mio libro è stata una delle esperienze più belle della mia vita, un “sogno inaspettato” che è diventato realtà.

Quali effetti ha avuto su di lei e sulla sua famiglia?

La sensazione che io e la mia famiglia abbiamo provato è stata davvero gratificante, sono state davvero pochissime le persone che dopo aver letto il libro non hanno espresso attraverso una telefonata o un messaggio la loro emozione.

I valori che le hanno impartito i suoi genitori e che le hanno fatto da modello, li vede ancora nella società di oggi?

Mio padre diceva sempre che in modo ciclico si alternano tre generazioni, una parte dal nulla, deve “acquistare” “faticare” e “costruire”, una gode i sacrifici fatti dalla precedente ed un’altra distrugge tutto.
Io credo davvero che a prescindere dal contesto storico che stiamo vivendo con il Covid, dove sembra andare tutto a rotoli, non posso pensare che quei valori che mi hanno trasmesso con il loro esempio non facciano più parte dell’umanità.

Cosa direbbe alle future generazioni sulla base di quanto ha vissuto attraverso le storie di Marianna e Vincenzo?

Il vissuto di Marianna e Vincenzo credo che sia davvero di esempio per le nuove generazioni.
La forza, la tenacia e la coerenza che li hanno contraddistinti, uniti all’onestà, alla generosità ed all’empatia verso tutti, sono elementi fondamentali per una vita di qualità.
È proprio per questo che avevo desiderio di raccontare di loro poiché attraverso la vita degli altri che si apprendono delle ricchezze interiori indescrivibili.
I giovani hanno semplicemente bisogno di buoni esempi e di quella “serietà” che spesso nell’adolescenza viene scambiata per “severità”.
Credere nei propri e sogni e lottare affinché si realizzino.

Grazie, Teresa Di Stazio!

Fonte immagine: Ufficio Stampa.

A proposito di Giuliana Aversano

Ciao a tutti! sono Giuliana, ho 22 anni e scrivere è l'unico modo che mi permette di comunicare con il mondo.

Vedi tutti gli articoli di Giuliana Aversano

Commenta