Il 24 marzo scorso la casa editrice AUGH! Edizioni pubblica Ogni orizzonte della notte, il nuovo libro di Maurizio Vicedomini, giovane scrittore partenopeo che già vanta una serie di pubblicazioni di successo.
Ogni orizzonte della notte, una raccolta di racconti
Undici sono i racconti che compongono la raccolta, in cui vengono narrati ricordi e frammenti di vita. Chi narra utilizza la prima persona, ma decide di restare nell’anonimato, senza svelare il proprio nome, la propria identità. Ogni racconto ha un protagonista diverso, ma potrebbe tranquillamente trattarsi della stessa persona che, senza un’esatta cronologia o un filo logico, regala frammenti di sé.
Il titolo di ogni racconto reca un significato ben preciso che affiora man mano che si va avanti nella lettura e non ha mai una sola accezione. Nel primo capitolo, ad esempio, intitolato Nova ritroviamo piccole schegge di vita, che in un modo o nell’altro, hanno a che fare con il misterioso mondo delle stelle: l’interrogazione a scuola sulla supernova, una ragazza di nome Maia (stella della costellazione del Toro), la visione di un cielo stellato con una ragazza che di stelle ne capisce poco o semplicemente se ne importa poco.
Ogni orizzonte della notte: passato e presente
I racconti sembrano tanti flashback, episodi di un passato che, certe volte, trasmette la sensazione di essere troppo lontano, così distante che diventa difficile afferrarlo e rendere nitidi i ricordi. Incontri misteriosi, una sorella perduta, un Bonne nuit smarrito tra le onde del mare, un vicoletto squallido, un drink durante una pausa dal lavoro. Sono tutte storie di vita che emergono dal passato e si fondono col presente, che affiorano di notte e si smarriscono quando sorge l’alba.
Insieme agli avvenimenti raccontati scorrono tra le pagine di Ogni orizzonte della notte, mitologia, letteratura, fantasy. Il numero nove e il diretto rimando a Dante Alighieri e alla Vita Nova; il nome della dea lunare, Selene, che si intreccia alla descrizione del mito greco; Ifrit, l’eone di Yuna che ben l’afferra chi è appassionato dei giochi di genere fantasy.
La nostalgia di ognuno di noi
Nostalgia. Questo traspare dall’opera di Vicedomini. La nostalgia di un matrimonio fallito, di genitori perduti, di qualcuno che non c’è più. La nostalgia di una canzone suonata alla chitarra, di una figlia che dorme in un letto d’ospedale, di una palla da otto che decide al posto tuo.
Ogni orizzonte della notte, attraverso l’amore, l’amicizia, il rapporto tra un padre e suo figlio, regala frammenti di ognuno di noi. Per questo chi narra non si palesa, non si presenta. Perché potrei essere anche io la protagonista di quel racconto, potrebbe essere lo stesso Vicedomini, o la studentessa che segue il corso all’università, il collega con cui prendi il caffè. Potrebbe essere ogni uomo, perennemente in bilico, tra l’attrazione verso la notte e l’oblio, e la voglia di restare svegli per vedere l’alba.
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