Papi contro ebrei di David I. Kertzer | Recensione

Papi contro Ebrei

Papi contro ebrei, introduzione

Papi contro ebrei di D.I. Kertzer, è un saggio a carattere storico che si pone l’obiettivo di indagare il ruolo dello Stato Vaticano nel dilagare del sentimento antisemita del XX secolo che ebbe , per conseguenza, nelle dinamiche dell’Olocausto.

L’autore

David I. Kertzer, vincitore del Premio Pulitzer nel 2015 con Il patto col diavolo, è professore di antropologia e storia presso la Brown University ed esperto in Italian Studies. È autore di numerosi successi letterari tra cui menzioniamo Prigioniero del Papa Re, La sfida di Amalia, Il Papa che voleva essere Re.

La questione e il tema

Papi contro Ebrei è un titolo assai evocativo che contiene la profezia del lavoro di Kertzer, ossia svelare in che modo il Vaticano abbia pesato nella propaganda antisemita che ha inevitabilmente condotto alla Shoah. Lo stimolo alla narrazione saggistica e all’indagine stessa proviene dal 16 marzo 1998, quando il cardinale australiano E.Cassidy annunciò ai cronisti che erano finalmente pronti per la divulgazione gli esiti di una indagine lunga undici anni, innescata quando papa Giovanni Paolo II aveva chiesto di determinare, nel caso ci fossero state, le responsabilità della Chiesa Cattolica nella propaganda dell’odio antisemita.
Nella relazione che ne venne fuori si leggeva chiaramente che la chiesa si accusava sì di antigiudaismo ma giammai di antisemitismo, ossia ammetteva di certo che gli ebrei erano stati per lunghissimo tempo oggetto di discriminazione e odio sulla base di “errate interpretazione delle dottrine religiose” ma specificava anche che le ragioni dell’antisemitismo erano di tutt’altra natura, ovvero etniche-sociali e politiche, e su questo la Chiesa non era mai stata d’accordo nè aveva si era mai fatta garante di tale propaganda.
Allorché Kertzer stesso dice “quando ho letto quella relazione, mi sono reso conto di come ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato nella storia che la Chiesa raccontava”. Cosí questo testo è il tentativo di ricostruire le responsabilità vaticane nella propaganda antisemita, al di là della questione più linguistica che morale che vuole opporre il termine antigiudaismo a quello di antisemitismo, nel tentativo di prendere le distanze da ciò che indistanziabile e di sollevare le responsabilità della Chiesa Cattolica da queste “implacabili accuse”.
La fatica letteraria di Kertzer, Papi contro Ebrei, ha il senso di garantire attendibilità e giustizia alla storia, di farsi divulgatore di una conoscenza realistica al netto delle fonti storiche e di farsi garante di una verità che trascenda gli interessi particolari: attendendo allo spirito dello storico, che non si lascia ispirare dalle naturali simpatie ma che si lascia attraversare dai fatti come se non lo riguardassero e non gli appartenessero per raccontarli “semplicemente e puramente”, Kertzer indaga i rapporti papa-ebrei a partire dalle azioni di Pio VII fino a Pio XII nelle dinamiche dei rapporti con gli ebrei e sottolinea con tenacia e coraggio il modo in cui il Vaticano abbia assistito per lungo tempo alla diffusione di idee antigiudaiche, nonchè antisemite, e abbia sugellato l’immagine degli ebrei in qualità di terribili nemici, dediti a pratiche immorali e deprecabili.
La verità è senz’altro questa: sebbene la Chiesa si sia isolata dalle responsabilità nelle pratiche della esecrabilissima attività antigiudaica e antisemita, nessuno puo esimersi dal ricordare quanto i tentativi di giustificarsi non siano da tenersi conto come verità storica in quanto non è possibile definirsi “antigiudaici ma non antisemiti”, “antigiudaici per tanto tempo ma non fino a che non sono state promulgate le leggi razziali”, “antigiudaici per errate interpretazioni dottrinali ma non per motivi di razza per cui non c’entra niente la Chiesa con le leggi ariane” in quanto la storia è un libro aperto di cui la pagina della Shoah è una delle più tristi e che ancora sanguina.

Immagine in evidenza: Garzanti

Altri articoli da non perdere
Finché non aprirai quel libro I Recensione
Finché non aprirai quel libro

"Finché non aprirai quel libro" è l'ultima opera di Michiko Aoyama, uscito in Italia pochi giorni fa. Edito da Garzanti  Scopri di più

Nestor Burma e la bambola: un altro successo di Léo Malet edito Fazi
Léo Malet

Le avventure del detective privato Nestor Burma ritornano in libreria con "Nestor Burma e la bambola", un nuovo successo dell'inconfondibile Scopri di più

If we were villains, di M. L. Rio | Recensione
If we were villains di M. L. Rio

If we were villains è il romanzo di formazione, di mistero con un'ambientazione gotica, racconto d’esordio della scrittrice americana M. L. Scopri di più

De vulgari cazzimma di Pino Imperatore | Recensione
De vulgari cazzimma

De vulgari cazzimma, recensione del nuovo libro di Pino Imperatore Pubblicato da Edizioni Cento Autori nel 2008 (ma la terza Scopri di più

I due volti del tempo di Alessandro Orlandi – Recensione
i due volti del tempo

“I due volti del Tempo: su caso e sincronicità” è l'ultimo saggio di Alessandro Orlandi, edito per la Stamperia del Scopri di più

El Camino, di Miguel Delibes | Recensione
El Camino di Miguel Delibes

El camino è il terzo romanzo del vallisoletano Miguel Delibes, pubblicato nel 1950, e si distingue dai suoi primi romanzi Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Arianna Orlando

Classe 1995, diplomata presso il Liceo Classico di Ischia, attualmente studente presso la Facoltà di Lettere all’Università di Napoli Federico II, coltiva da sempre l'interesse per la scrittura e coniuga alla curiosità verso gli aspetti più eterogenei della cultura umana contemporanea, un profondissimo e intenso amore verso l’antichità. Collabora con una testata giornalistica locale, è coinvolta in attività e progetti culturali a favore della valorizzazione del territorio e coordina con altri le attività social-mediatiche delle pagine di una Pro Loco ischitana.

Vedi tutti gli articoli di Arianna Orlando

Commenta