Mahābhārata: il più importante poema epico indiano

Mahābhārata, il più importante poema epico indiano

Se vi state chiedendo qual è il poema epico più lungo della storia della letteratura, la risposta è certamente il Mahābhārata, un poema epico indiano otto volte più esteso di Iliade e dell’Odissea messi insieme.
Entriamo nel dettaglio di questo testo magistrale per scoprirne il fascino e i segreti.

 

Cominciamo col dire che Mahābhārata significa “La grande [storia] dei Bhārata“, e cioè la storia dei discendenti dell’antica famiglia reale dei Bhārata. Si dice sia stato scritto dal grande saggio Vyāsa (una figura simil divina delle religioni e letterature induiste) e si ritiene che abbia domandato al dio Ganesha di poter scrivere il poema sotto la sua dettatura. Ganesha impose la condizione che Vyāsa avrebbe dovuto recitare senza mai fermarsi, ed il saggio pose la condizione ulteriore che Ganesha avrebbe dovuto comprendere ogni verso prima di trascriverlo. Questo quindi ci fa capire che il Mahābhārata originariamente era un testo appartenente alla tradizione orale.

Il Mahābhārata è stato composto tra il IV secolo a.C e il IV secolo d.C e la sua messa per iscritto, tarda, è avvenuta su corteccia di betulla nel nord dell’India e su foglie di palma nel sud, chiaramente prima dell’avvento della carta nel XI secolo d.C.

Il fatto che il Mahābhārata sia stato prodotto in un lasso di tempo così lungo ci dice due cose fondamentali: la prima è che ha avuto più autori; la seconda è che, per la sua enorme estensione, il testo è stato non soltanto tramandato ma che ha avuto continue aggiunte nell’arco di tutti questi secoli. L’enorme testo contiene riferimenti storici, culturali, mitici, religiosi, etnici, filosofici e giuridici, oltre che genealogie, novelle e digressioni a carattere didattico che danno una visione dell’India del tempo assai variegata e completa. Infatti, le informazioni contenute nel Mahābhārata sono così tante che esiste un proverbio sul poema stesso che ne sottolinea il suo valore enciclopedico: “tutto ciò che non è contenuto in questo testo, non si trova da nessuna parte nel mondo”.

 

Ma di cosa parla esattamente il Mahābhārata?

Il Mahābhārata è un’epica dai contenuti mitici e religiosi che intende narrare un lontano passato degli Arii, ovvero di quel popolo indoeuropeo invasore dell’India. Sebbene sia fin troppo complicato cercare di tracciare una trama del poema a causa delle sue proporzioni e del contenuto stesso di cui abbiamo già fatto menzione, tenteremo di dare una sorta di linea guida rispetto ai fatti.

La storia riguarda il regno di Hastinapuri e viene descritta la lotta tra i fratelli per la successione al trono della stessa famiglia: i Kaurava e i Pandava. I Kaurava sono i 100 figli di re Dhirtharashtra mentre i Pandava sono i cinque figli di Pandu (figliastri). I Kaurava odiavano i Pandava e programmarono molti modi per sbarazzarsi di loro, per cui un giorno sfidarono questi ultimi ad una partita di gioco d’azzardo che avrebbe dettato le sorti dei Pandava.

I Pandava persero tutto e vennero banditi dal regno ed esiliati per ben 12 anni finiti i quali entrambi i discendenti della famiglia entrarono in guerra, la famosa Kurukshetra, in cui l’incarnazione di Dio chiamato Krishna, fattosi umano, guidò ed aiutò i Pandava. Infatti, secondo la tradizione induista, Krishna si manifestava sulla terra e si alleava con gli umani ogni qual volta che si presentavano ingiustizie.

Alla fine del Mahābhārata, i Pandava vinsero la battaglia e si diressero a nord dove allegoricamente si pensava di raggiungere il paradiso.

 

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Anna De Simone

Sono una studentessa di lingua e letteratura inglese presso l'Università "L'Orientale" di Napoli. Scrivo poesie per passione, copywriter freelance nel tempo libero e credo nella potenza delle parole come strumento in grado di sovvertire le leggi del mondo. Il mio mantra: "find your happiness in little things".

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