Scrittrici cinesi del 1900: 2 tra le più importanti

Il Movimento del 4 maggio, i cui moti di studenti e intellettuali iniziarono a Pechino nel 1919, segna un’importante svolta culturale nella Cina appena uscita dall’arretratezza imperiale. Sebbene tra le principali questioni contestate ci fosse la volontà di un risveglio politico antimperialista, vennero messi in discussione molti elementi della cultura tradizionale che non potevano più sopravvivere in uno Stato proiettato verso la modernità. Come sottolineato da fonti autorevoli come l’enciclopedia Treccani, questo movimento gettò le basi per la nascita della prima ondata di femminismo in Cina. Prima di allora, non si ha quasi traccia di autrici nella storia del paese, a causa delle nette distinzioni di genere esistenti nella Cina imperiale. Le scrittrici cinesi del 1900 che emersero da questo momento in poi furono tantissime, e aumentarono ancor di più negli anni ’80 e ’90, con le successive ondate di femminismo.

Due scrittrici cinesi del 1900 a confronto

Vengono qui presentate due scrittrici cinesi del 1900 che si contraddistinguono per la loro originalità e per le novità che apportano alla letteratura del loro tempo, sebbene appartengano a periodi e correnti differenti.

1. Xiao Hong 萧红

Xiao Hong è una delle più importanti scrittrici cinesi del 1900, originaria dell’Heilongjiang. Il suo è uno stile fortemente realista e crudo, che riflette la sua grande sensibilità nel trattare la tematica della subalternità e della povertà dei contadini, spesso attraverso il filtro dell’occhio femminile. A causa della sua esperienza di vita dolorosa, segnata da un padre autoritario, è tra le principali autrici a trattare questi argomenti.
Una delle sue opere più importanti è Campi della vita e della morte (Sheng si chang 生死场), edito in Italia da Atmosphere Libri. Nel libro dipinge degli spaccati della vita dei contadini, delle loro difficoltà e delle ingiustizie subite. Sono scene staccate tra loro che hanno la miseria e la violenza come elemento di coesione. In particolare, le donne sono vittime di una doppia oppressione: quella esterna, dell’occupazione giapponese, e quella interna. Sono schiave del patriarcato, costrette a compiacere prima i padri e poi i mariti. La nascita di una figlia femmina era vista come una sciagura, un elemento probabilmente autobiografico. Xiao Hong è riuscita a rendere il senso di oppressione femminile in modo potente, anche attraverso scene di violenza fisica.

2. Can Xue 残雪

Facendo un salto temporale, incontriamo un’altra autrice fondamentale. Can Xue è una delle poche scrittrici cinesi del 1900 ad appartenere alla scuola d’avanguardia, una corrente letteraria sviluppatasi negli anni ’80. Si tratta di una letteratura sperimentale, che introduce elementi nuovi come la psicoanalisi e il flusso di coscienza, derivati dal modernismo occidentale. La scrittura di Can Xue è intrisa di irrazionalità e crea realtà oniriche e surreali.
Uno dei suoi racconti più rappresentativi è La capanna sulla montagna (shan shang de xiao wu 山上的小屋). La protagonista è chiusa in casa con la famiglia mentre fuori imperversa la tempesta. Ogni elemento è simbolico: la tempesta rappresenta la confusione interiore, mentre il luogo chiuso genera un forte senso di oppressione. La sua paranoia è specchio del trauma della Rivoluzione Culturale (1966-1976), che gli intellettuali del periodo cercavano di rielaborare. La protagonista sistema ossessivamente un cassetto, in un tentativo di porre ordine nel suo inconscio. L’interesse di Can Xue è rivolto principalmente alla ricerca letteraria e all’inconscio. Nonostante ciò, un altro suo racconto, Dialoghi in cielo, affronta i temi del matrimonio e della reclusione sociale delle donne, parlando anche di sessualità femminile, in modo simile a quanto fatto da autrici come Lu Yin e Ding Ling.

Fonte Immagine: Copertina del libro Campi della vita e della morte, Xiao Hong

Articolo aggiornato il: 22/09/2025