Tropico del Cancro è un libro di Henry Miller; si tratta di un romanzo autobiografico pubblicato in Francia nel 1934. In Italia, il libro dello scrittore americano fu pubblicano da Feltrinelli nel 1962.
Quando Tropico del Cancro fu pubblicato gli italiani invadevano l’Abissinia e i campi di concentramento di Hitler erano già rigurgitanti. I centri intellettuali del mondo erano Roma, Mosca e Berlino.
Tropico del cancro: trama
Henry guadagna poco facendo il correttore di bozze precario e scrivendo articoli quando ne ha la possibilità, ma è felice di vivere a Villa Borghese, da Boris. Certo non è New York, dove se n’è tornata sua moglie Mona ma Parigi è Parigi. È quella città in cui pochi anni prima hanno vissuto il loro “pellegrinaggio” artisti come Gauguin e Van Gogh, così Hendri, come lo chiamano i suoi amici indù, girando per Parigi sente di vivere in una realtà urbana diversa da qualsiasi altra.
Con uno stile diretto e senza fronzoli, Miller scrive un libro apparentemente senza trama ma denso di piccoli momenti e circostanze che accadono a coloro con cui si rapporta il protagonista.
Un libro avvincente e scandaloso
Tropico del Cancro all’epoca della pubblicazione diede scandalo, oggi fortunatamente si può leggere con occhi diversi, dandogli il giusto valore. Henry Miller racconta in prima persona la propria vita parigina, che condivide con altri artisti “sui generis”, proprio come lui.
La narrazione non ha alcun filtro, l’autore dell’avvincente quanto appassionante romanzo racconta tutto, dagli eccessi alla quotidianità ai limiti dell’oscenità, tutto, anche ciò che può scandalizzare, contribuisce a creare il filo narrativo del libro. Ogni pagina racchiude l’essenza della personalità dell’autore, che non nasconde i propri vizi, la vita squattrinata, ma anzi li utilizza per creare un romanzo che ancora oggi fa eco tra gli appassionati lettori.
Tropico del Cancro è racconta i comportamenti di un uomo, come ben spiegato nella prefazione, da un autore d’eccezione: George Orwell che scrive l’introduzione all’opera intitolandola “Nel ventre della balena”. Miller riesce a coinvolgerti piano piano, in maniera quasi inoffensiva, ti balza alle spalle e, senza accorgertene, scopri che non puoi fare a meno di pensare con la sua testa, vedere le cose con i suoi occhi.
La realtà di cui si legge è cruda e priva di lirismo, la stessa Parigi è descritta come una città-fantasma, e il narratore stesso è un fantasma, un uomo che non ha nulla da perdere.
Fu tutto ciò a destare scandalo, Miller scrisse di una realtà lurida dove predomina il sesso. Inutile dire che realmente all’interno della narrazione uno degli argomenti trattati è il sesso, ma non è uno degli elementi principali; all’epoca della pubblicazione fece scalpore, per molto tempo si è associato il nome di Miller, alla perversione, ma non è così e chi legge Tropico del Cancro se ne renderà conto. Grazie ad una scrittura accorta e fluida, Henry Miller riesce a coinvolgere il lettore, creando un tessuto narrativo compatto, che coinvolgerà sin dall’inizio. I personaggi di Miller non sono spensierati acrobati del sesso, piuttosto sono mossi da una fame di vita che ha il sapore della disperazione. L’autore riesce ad ironizzare e in certi casi strappa persino un sorriso, che ha il sapore della libertà. Parlando – anche – di sesso, Tropico del Cancro incarna la perfetta idea di libertà, intesa come inno alla vita, ma anche come possibilità di andare oltre i limiti ed il finto buonismo imposti dalla società. Il cancro citato nel titolo del libro è il tempo che scivola tra le mani, l’intensità dell’esistenza che dev’essere vissuta in ogni istante.
Considerazioni finali
La complessità e anche la bellezza di cui si fa portavoce Tropico del Cancro, non si riscontrano nella trama, ma piuttosto nella stratificazione delle forme letterarie che si susseguono nel raccontarle. Dall’autobiografia al Surrealismo, Miller sorprenderà il lettore in ogni pagina, raccontando di una Parigi roboante, vista e descritta dagli occhi di un espatriato americano.
Tropico del Cancro è un caposaldo della letteratura mondiale, che al di là delle “etichette” annoverate, merita di essere letto, per capire cosa si cela dietro a certi contesti, al di là di qualsiasi immagine scabrosa, arrivando all’essenza della vita, che va vissuta senza pregiudizi.
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