I punkinari, recentemente edito della casa editrice NeptUranus, è un testo scritto da Alessandro Pagani ed illustrato da Massimiliano Zatini (con una prefazione a cura di Stefano Manca).
I punkinari: il testo
I punkinari è un testo a vignette sulle “attese”: Alessandro Pagani immagina le vicende quotidiane di due calciatori, eterne riserve, che attendono, per l’appunto, il loro momento per giocare; nel mentre, 333 e 666 (questi i numeri delle maglie che identificano i personaggi protagonisti dei fumetti) si lasciano andare a battute di spirito, concretizzate dalle parole di Alessandro Pagani e dalle illustrazioni di Massimiliano Zatini.
Lo scopo principale dell’autore è quello di muovere alla risata: un avvicendarsi di brevissime battute di spirito, risate a denti stretti e simpatiche freddure, corre veloce lungo le pagine, che sfilano sinuose sotto il curioso occhio divertito del lettore. Non c’è volontà di profonda riflessione, se non la riflessione sul senso principale della leggerezza: ridere, lasciandosi contagiare dalla risata.
Le illustrazioni, parte integrante della narrazione, cristallizzano iconicamente il momento, lasciandolo tuttavia libero di fluire nel tempo: procedendo con la lettura, infatti, il lettore potrà notare come le varie illustrazioni, se lette in sequenza, restituiscono un quadro temporale ben definito dalla scansione delle stagioni (ben riconoscibili dagli elementi che fanno compagnia ai due protagonisti sulla panchina oppure dagli elementi naturali, spie di agenti atmosferici ben precisi); e allora foglie nel vento di uggiosi autunni, pioggia scrosciante di temporaleschi momenti, bottigliette d’acqua per giornate assolate, fiori di primavera in pomeriggi placidi, cappellini e sciarpe per nevosi inverni fanno da sfondo alla panchina e al pallone, compagni inseparabili delle due simpatiche riserve.
Ciò che emerge con forza ne I punkinari è un senso di coerenza: se lo stesso autore non fosse davvero divertito da ciò che scrive, il risultato crediamo che non sarebbe quello, invece, raggiunto.
Immaginiamo Alessandro Pagani in un momento qualsiasi della giornata a ripensare a questa o a quella freddura ascoltata e intanto sorridere ripetendola nella testa fino forse a mascherarla, cambiarla, facendola propria; a quel punto trasformare il sorriso in riso, poi in risata sempre più sonora, di gusto. E allora prendere un taccuino, una penna e annotarla, con la volontà di farne materiale per un fumetto dalle sgargianti tinte della comicità: ecco, così immaginiamo la genesi de I punkinari, un susseguirsi di buonumore sotto la penna del suo autore.
Il tenore del libro? Ecco qualche esempio!
333: «In questi giorni sono ansioso, agitato.»
666: «Hai provato con la meditazione?»
333: «No, io zen zero.»
666: «Bravo, anche le piante fanno miracoli.»
***
333: «Ho fatto uno scherzo a Gigi, gli ho versato spuma nel bicchiere e gli ho detto che era una bevanda miracolosa per l’immortalità.»
666: «E se l’è bevuta?»
***
Cos’è I punkinari? Il racconto divertito e divertente di due riserve – eterne riserve – che sperano di vincere il campionato dalla panchina e nel mentre – nell’attesa eterna di entrare in campo – raccontano ai lettori come anche nella stasi e nel silenzio possa nascondersi la forza e l’energia della vita attraverso una risata.
Alessandro Pagani: l’autore
Alessandro Pagani, scrittore e musicista, è autore di diversi testi, tra cui (recensiti da noi di Eroica Fenice) Io mi libro, 500 battute e un racconto onirico e 500 chicche di riso.
Fonte immagine in evidenza: casa editrice NeptUranus