Una questione privata di Beppe Fenoglio: un inno alla resistenza | Recensione

Una questione privata di Beppe Fenoglio: un inno alla resistenza | Recensione

Una questione privata di Beppe Fenoglio è decantato da tutti, in particolare da Italo Calvino, come il romanzo partigiano per eccellenza. Pubblicato nel 1963 postumo, accompagna un’altra serie di racconti e romanzi sul tema altrettanto famosi. Beppe nasce nel 1922 e partecipa alla resistenza italiana nella zona piemontese delle Langhe. Nonostante i partigiani fossero molti, lo stesso non si può dire di coloro che, tra quelli, si impegnarono anche nella raccolta scritta delle loro esperienze; sono, infatti, davvero pochi gli scrittori partigiani che hanno pubblicato storie a riguardo, e tra questi citiamo Italo Calvino, Cesare Pavese, Renata Viganò e Ada Gobetti. 

Una questione privata 

Il romanzo Una questione privata di Beppe Fenoglio ha tutto quello che un racconto sulla resistenza dovrebbe avere, ma ha anche di più. Milton, protagonista del libro, è sì un giovane partigiano, ma è soprattutto un ragazzo innamorato che non lascia che la guerra gli porti via ciò che per lui è più importante. Prima di prendere parte alla brigata, Milton passa molto tempo nelle campagne insieme a Fulvia, una ragazza proveniente da una buona famiglia che viene mandata fuori città per sfuggire ai pericoli della guerra. Milton è innamorato di lei, e Fulvia è innamorata delle sue parole, delle sue lettere, del modo in cui si comporta, ma non si riesce a capire se ricambi davvero il sentimento.  Fulvia è l’unica cosa bella che Milton possiede, o crede di possedere, in un periodo in cui di cose belle è difficile vederne, ed è ciò che renderà la resistenza di Milton una questione privata. Fulvia però ha anche altri amici, tra cui uno in comune con Milton: Giorgio.  Giorgio è alto, bello e affascinante, e sa come conquistare le ragazze, ma Milton non abbandona l’idea che la ragazza ami lui soltanto.  Arriva comunque il momento di attivarsi nella resistenza, e mentre Milton e Giorgio vengono separati in brigate diverse, Fulvia ritorna in città.

L’amore è il perno della storia di Una questione privata di Beppe Fenoglio, è ciò che contraddistingue il romanzo dal resto della produzione letteraria del periodo della guerra. Ciò che si vuole mettere in primo piano è la posizione che la sua questione privata abbia per il protagonista rispetto al resto delle vicende che lo circondano. Il privato sopra il sociale, sopra la storia. Qui la guerra, il gelo, la nebbia, il fango e i nemici fanno solo da contorno a ciò che rimane la questione centrale del romanzo: lo struggimento di Milton, che smuove mari e monti per avere una risposta. Ma risposta a cosa? Nel corso della sua esperienza da partigiano Milton scopre, per vie traverse, che tra Fulvia e Giorgio potrebbe esserci stato qualcosa di più di semplice amicizia, e anche qualcosa di più fisico di ciò che aveva condiviso lui stesso con la ragazza. A questo punto Milton crede di impazzire, e fa di tutto per scoprire la verità, andando alla ricerca di Giorgio che scoprirà poi essere stato fatto prigioniero dai fascisti. 

Ecco che la lotta partigiana diventa ancora più di prima un semplice contorno alla storia, alla vicenda principale che è rappresentata dall’instabilità emotiva di Milton che non vuole morire o fare qualsiasi altra cosa per il bene comune, senza sapere cosa fosse davvero successo, senza avere la certezza che il suo amore era, o poteva non essere, corrisposto. Questa questione privata prende quindi il sopravvento, unendosi però armoniosamente con i fatti che avvengono all’esterno di questa sua bolla di dolore. La missione di Milton, infatti, riguarda la cattura di un fascista da poter scambiare con Giorgio, e ciò sarà accompagnato da una perfetta descrizione del paesaggio inospitale delle Langhe e della brutalità degli scontri partigiani e fascisti. Possiamo quindi affermare che Una questione privata di Beppe Fenoglio si discosta davvero dai racconti dei suoi compagni, mostrando come anche vivendo situazioni nefaste e dolorose a livello collettivo, si trovi comunque spazio per il personale, presentandolo quasi come via di fuga da pensieri e azioni molto più grandi e spaventosi del mondo esterno.

Fonte immagine in evidenza: copertina del libro Una questione privata di Einaudi

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