Bella ciao: storia e significato dell’inno partigiano

Bella ciao: storia e significato dell’Inno partigiano

Oggi l’inno partigiano Bella ciao è diventato così famoso da essere cantato in ogni parte del mondo. Nel corso del tempo ha acquisito così tanta popolarità che ritroviamo la melodia anche in film e serie TV, non solo italiane, ma anche prettamente straniere, come la celebre serie TV spagnola La casa di carta. Insomma, l’inno partigiano italiano si è fatto strada nel mondo, diventando il simbolo per eccellenza della resistenza e della libertà a livello globale.

L’origine di Bella ciao

Oggi Bella ciao è conosciuto per essere stato un canto popolare italiano, diventato simbolo del movimento partigiano durante la Resistenza contro l’esercito nemico nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, vi sono ancora dei dubbi riguardo la sua origine e melodia: l’inno è di autore sconosciuto e si pensa che sia diventato noto solamente dopo la Resistenza. La melodia e il testo rimangono ancora di origine sconosciuta e si pensa che siano frutto di una fusione di melodie diverse. Infatti, gli studiosi che hanno analizzato questo canto popolare hanno ipotizzato che ci fossero dei legami con un canto infantile del nord Italia o con una ballata francese del Cinquecento, influenzata poi dalle successive tradizioni popolari orali; ci fu anche l’ipotesi che la melodia fosse il canto popolare delle mondine che lavoravano nelle risaie intorno al 1930. Tuttavia, gli studi sembrano dimostrare che il canto popolare comparve per la prima volta negli anni ’50, dopo i movimenti di Resistenza dei partigiani. In effetti, non faceva inizialmente parte degli inni ufficialmente associati alla lotta partigiana, a differenza di altri canti come Fischia il vento. Secondo l’Associazione Nazionale Partigiani Italiana, Bella ciao divenne un inno quando i partigiani posarono definitivamente le armi. Infatti, la melodia che oggi conosciamo non è presente in alcun documento prima del 1950 e in nessuna raccolta dei canti partigiani italiani. Alcuni studiosi sostengono che la prima pubblicazione del testo cantato sia avvenuta nel 1953 sulla rivista La Lapa e successivamente nel 1957 su L’Unità.

Il successo del canto popolare 

Il successo di Bella ciao arrivò dopo la Liberazione, e la versione ufficiale venne presentata per la prima volta a Praga nel 1947, in occasione del primo festival mondiale della gioventù democratica. Inoltre, grazie alle varie delegazioni presenti all’evento, l’inno fu tradotto e diffuso in tutto il mondo. La sua notorietà crebbe ulteriormente anche grazie al festival di Spoleto nel 1964, durante il quale fu cantata in due versioni: una riconducibile al canto originale delle mondine delle risaie, mentre l’altra è stata adattata dai partigiani della Resistenza ed è la versione che noi tutti conosciamo oggi.

Ad ogni modo, il successo di Bella ciao è stato tale da ispirare molte serie cinematografiche in tutto il mondo, oltre ad essere reinterpretata da molte band e gruppi folkloristici, come per esempio i Modena City Ramblers e la Banda Bassotti.  

Fonte immagine: Wikimedia Commons (Autore: Manuela Gößnitzer)

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