Nata nel 1949, Alla Pugačëva è una delle cantanti russe più conosciute a livello internazionale. Con una lunga carriera che comincia nel 1965 e dura fino ad oggi, l’artista è diventata un icona della musica pop nel periodo sovietico e post sovietico, ed è la rappresentazione della cultura popolare russa per la sua costante presenza nella televisione che le ha fatto guadagnare il titolo di prima donna russa. Nel corso dei suoi 59 anni di carriera ha venduto oltre 250 milioni di dischi senza mai perdere popolarità ed ha ottenuto innumerevoli premi, tra cui il titolo di Artista del popolo dell’Unione Sovietica nel 1991, una delle onorificenze più prestigiose conferite ad un artista. La cantante è stata anche ospite al Festival di Sanremo nel 1987 e nel 1997 rappresentò la Russia all’Eurovision. Essendo un importante personaggio pubblico, la sua vita privata è da sempre al centro dell’attenzione mediatica, e recentemente è stata oggetto di numerosi titoli di giornale per aver preso posizione contro l’invasione russa in Ucraina. Ma vediamo insieme alcune canzoni di Alla Pugačëva che hanno reso la cantante la madrina della musica popolare russa.
Pozovi menya s soboy:
Pozovi menya soboy è un brano сhe entra a far parte del quindicesimo album in studio di Alla Pugačëva, intitolato Sì e pubblicato nel 1998. Il titolo della canzone letteralmente significa Portami con te ed esprime una vera e propria tempesta d’amore, dove vi è il desiderio di recuperare un amore perduto. Si erge così il ritornello: « Portami con te, verrò nonostante le notti oscure, arriverò dove sei, laddove i sogni infranti, ritrovano la forza». Classificata al 23° posto nella top 100 dei versi poetici più popolari in Russia, la canzone è stata anche scelta come canzone dell’anno 1997.
Millions Of Scarlet Roses: il pezzo più amato dal pubblico tra le canzoni di Alla Pugačëva.
Millions Of Scarlet Roses è una delle canzoni più famose di Alla Pugačëva che ha contribuito significativamente alla sua affermazione nel panorama musicale russo. La storia di questo brano è molto particolare, infatti il testo è stato scritto dal celebre poeta Andrei Voznesensky ispirandosi alla vita dell’artista giorgiano Niko Pirosmani, il quale nutriva un amore non corrisposto per l’attrice francese Margarita de Sèvres. La canzone descrive proprio questo amore non corrisposto nei suoi versi iniziali: «c’era una volta un artista, aveva una casa e una tela, ma amava un attrice, quella che amava i fiori, lui allora vende la sua casa e i dipinti, e con tutti i soldi le comprò, un mare pieno di fiori». Quest’opera costituisce il capolavoro più grande di Alla Pugačëva, grazie al quale nel 1983 l’artista vince il festival televisivo All-Union Song of the Year, facendola diventare la canzone più celebre del decennio. Alla prima donna tuttavia questa canzone non è mai piaciuta, aveva un antipatia innata sia per il testo che per la melodia, e come lei stessa esprime durante un intervista: più la odiavo, più la canzone diventava popolare.
Opyat Metel:
Opyat Metel è una delle canzoni più malinconiche di Alla Pugačëva che fa parte dell’album Invito al tramonto del 2008. Il titolo della canzone letteralmente significa Di nuovo bufera e viene eseguita in duetto insieme a sua figlia Kristina Orbakaitė. In origine questa canzone costituiva la colonna sonora del film L’ironia del destino, il remake dell’omonimo film del 1975 famoso per essere uno dei film romantici più conosciuti in epoca sovietica e post sovietica. Dopo l’uscita del remake il pubblico non ha potuto dimenticare l’intensità della canzone, e come lei stessa afferma: non è passato un solo concerto in cui i fan non mi chiedessero di eseguire questa canzone. La canzone riprende le dinamiche del film, in cui l’eroe ama disperatamente la stessa donna da molti anni. Nel ritornello le emozioni si intensificano sempre di più fino ad arrivare a una vera e propria bufera che costringe l’eroe a tuffarsi nel passato, nei ricordi che tormentano la sua mente. Questo è il ruolo simbolico della tempesta che è presente non soltanto all’esterno in una gelida giornata d’inverno, ma anche nel cuore e nella mente dell’eroe.
Le canzoni di Alla Pugačëva hanno rappresentato un’epoca di passaggio, il passaggio dalla caduta dell’Unione Sovietica alla liberazione del popolo russo. In un epoca piena di cambiamenti le canzoni di Alla Pugačëva rimanevano una costante, un chiodo fisso nell’identità del popolo russo.
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