Canzoni di Marracash: 5 indimenticabili

Canzoni di Marracash: 5 indimenticabili

Fabio Bartolo Rizzo, conosciuto col nome d’arte di Marracash, è un rapper italiano nato a Nicosia, in Sicilia, il 22 maggio 1979. Fin da piccolo si trasferisce a Milano, ed inizierà lì a scrivere le sue prime strofe, fino a debuttare nel 2005 col mixtape Roccia Music I, che vede la partecipazione del collettivo, già allora affermato e famoso, dei Club Dogo. Questo progetto lo ha portato poi a firmare il suo contratto discografico con la Universal Music Group, con la quale pubblica il suo album in studio da solista Marracash, nel 2008, dalla quale proviene una delle canzoni di Marracash all’epoca più conosciute, Badabum Cha Cha, poi diventato per l’appunto un forte tormentone estivo. Nel 2013 invece fonda la sua etichetta discografica indipendente, Roccia Music, che coinvolge molti dei nomi più importanti della scena rap italiana. Fra gli album più conosciuti di Marracash dai novellini del settore, nell’ultimo periodo segnaliamo: Santeria, album del 2016 fatto in collaborazione con Guè, Persona del 2019, e Noi, Loro, Gli Altri album del 2021.

Ecco quindi 5 delle canzoni di Marracash che vale la pena ascoltare

1. Bastavano Le Briciole

Bastavano le Briciole è sicuramente una delle migliori canzoni di Marracash. E’ la decima traccia del disco in studio del rapper siciliano, l’omonimo Marracash, pubblicato il 13 giugno 2008 per la Universal Music Group, ed anticipato dal singolo di lancio Badabum Cha Cha. L’album può vantare diverse collaborazioni: J-AxJake La FuriaGué PequenoVincenzo da Via Anfossi e i Co’Sang. Le strumentali sono affidate principalmente ai producer Don Joe e Deleterio, e la produzione del disco è avvenuta a New York. E’ senza alcun dubbio la traccia più introspettiva, e retrospettiva allo stesso tempo, dell’intero progetto, nel senso che Marra qui si lascia andare ai ricordi che riaffiorano man mano nella sua mente di quando i suoi genitori faticavano per arrivare a fine mese, delle vicissitudini e difficoltà affrontate in quel periodo della sua vita, di quando le risorse erano scarse, le vie percorribili altrettanto e lui doveva farsi appunto bastare le briciole. Pone l’accento pure sulle questioni razziali o sociali, come le discriminazioni per l’aspetto (la pelle scura da marocchino) e per il reddito e l’educazione povera della propria famiglia, costretta a doversela cavare come poteva. Questa canzone di Marra presenta comunque una carica di nostalgia non da poco, perché, come lui stesso ci racconta nel ritornello, alla fine ogni anno non vedeva l’ora che arrivasse l’estate per poter ritornare nella sua tanto adorata Sicilia.

« Thermos di caffè, sei valigie in tre
So che non potrò scordarlo mai
Bastavano le briciole
(Andavo giù in Sicilia in Uno diesel)
Bastavano le briciole
(Andavo giù in Sicilia in Uno diesel)
Oh, qualche estate fa, salutavo i fra’
E da giugno a settembre ero lì »

2. King del rap

singolo di lancio estratto dal album in studio di Marracash, King del Rap, l’omonima traccia in analisi, curata nella produzione dal fedele Deleterio, è anche la prima traccia ad apertura del disco, uscito il 31 ottobre 2011 per la Universal. Il progetto è caratterizzato dalla partecipazione di vari artisti appartenenti alla scena hip-hop italiana come Jake La Furia e Guè dei Club Dogo, Fabri Fibra, Salmo, J-Ax o i Co’Sang, e presenta una produzione con varie influenze musicali. Nel testo l’autore racconta con ironia la società in cui viviamo e le piccole/grandi crisi contemporanee. Il rapper siciliano ha anche confessato che il brano, così come altri pezzi dell’album King del rap, fosse destinato a finire piuttosto nel mixtape Roccia Music II, ma che in seguito cambiò idea visto che la traccia gli pareva particolarmente riuscita per finire nel mixtape. In effetti, durante un’intervista Marra avrebbe dichiarato quanto segue:

«King del rap in realtà era originariamente il singolo di Roccia Music II, perché era un pezzo super hip-hop, non era per me un singolo, qualcosa di destinato alle radio, non lo è mai stato per me: il pezzo era particolarmente riuscito, il video ha dato quel tocco in più, che veramente lo rendeva pop, veramente lo rendeva appetibile a chiunque, per cui è finito poi nel disco. Stessa cosa poi per altri pezzi come Rapper criminale che poi era anche quello molto riuscito e l’ho messo nel disco»

King del rap non è quindi stato concepito con un’idea in particolare, secondo quanto dichiarato dal rapper stesso, ma è stato composto parallelamente al mixtape Roccia Music II, presente nell’edizione deluxe del disco. L’album ha debuttato alla terza posizione della classifica italiana ed in seguito è stato certificato disco di platino per le oltre 50 000 copie vendute.

3. A Volte Esagero (feat. Salmo & Coez)

Come spiegato da Marracash in un’intervista rilasciata per Doppia Acca, la traccia nasceva come tributo a Gianluca Grignani e come citazione al brano omonimo di quest’ultimo A volte esagero, che dà il titolo all’omonimo album del 2014. L’intenzione originale di Marra è stata tuttavia travisata da Salmo, che nella sua strofa ha male interpretato il tributo verso Grignani ed ha finito per dissare il rocker italiano. In un post su Facebook, il rapper sardo si è espresso così riguardo la sua strofa all’interno del pezzo:

«In A Volte Esagero abbiamo elencato vari stereotipi del Rap e dell’italiano medio. Parliamo di quanto, attualmente, sia noiosa la normalità e di quanto invece sia interessante l’esagerazione! Il linguaggio è chiaramente egocentrico.
Diciamoci la verità, la sicurezza altrui ci infastidisce ma allo stesso tempo ci attrae!!!
Ogni tanto fa bene uscire dagli schemi personali. Pisciare fuori dal vaso. Farsi insultare per aver fatto qualcosa di inusuale. Provateci»

Inoltre nell’annuncio, ironicamente postato sul suo profilo Instagram, del pezzo QUELLI CHE NON PENSANO – Il cervello, collaborazione del 2019 fra Marra e Coez, quest’ultimo ha ricordato di aver avuto solo 3 giorni di tempo per scrivere il ritornello di questo banger.

4. In Radio

Unico singolo di lancio assieme all’omonima traccia Status, questo estratto del album in studio di Marracash, Status, viene pubblicato pochi giorni prima dell’uscita ufficiale del disco, avvenuta il 20 gennaio 2015 sempre sotto la Universal, ed è curata nella produzione dal duo Takagi & Ketra. Il pezzo, nel cui ritornello figura inoltre la collaborazione non accreditata della cantautrice Federica Abbate, vuole affrontare la tematica delle emittenti radiofoniche, che oggigiorno sono diventate un simbolo come un’iniziazione, in grado di segnare il passaggio dall’anonimato alla fama, tagliando così di netto col passato. Indubbiamente questo brano spicca fra le più belle e celebri canzoni di Marracash, da subito adorata dal pubblico poiché ritenuta un classico istantaneo all’interno dell’ambiente rap, nonostante non fosse ancora stato sdoganato il genere nelle radio, come appunto la traccia vuole ricordare.

Come anche ricordato da Marra in un’intervista a Sky TG 24 nel 2022, per ironia della sorte questo pezzo non andò in radio, o meglio ci andò molto poco rispetto ad un airplay consistente, ma questo era l’unico destino di qualsiasi pezzo rap. «A noi erano completamente precluse le radio, nonché gli spazi principali in tv. È un po’ un’anomalia italiana: a volte dei pezzi sono delle hit conclamate, magari su Spotify, ma ciò non equivale a passare in radio, sono campionati diversi. Al tempo il rap non andava in radio, a parte pochissimi casi isolati di un pezzo per cui diventava quasi impossibile non passarlo, ma era veramente raro»

A proposito della partecipazione non accreditata di Federica Abbate, il rapper siciliano ha dichiarato: «Non è stato inserito su sua richiesta, perché Federica ha scoperto la sua vocazione come cantante proprio con il pezzo In Radio. Prima era (ed è anche adesso) un’autrice, ha scritto ad esempio anche il brano Roma – Bangkok. Quindi solo per questo non è stata inserita, perché era considerata più come “autrice”»

5. Dubbi

Dubbi fa parte delle canzoni di Marracash appartenenti al album in studio Noi, Loro, Gli Altri, pubblicato a sorpresa dopo averne annunciato l’uscita tramite le proprie storie Instagram verso la fine del 2021. In questo caso la canzone rappresenta un viaggio introspettivo nei dubbi e nelle ansie del rapper, che ci racconta sia la sua vita prima della fama, durante il quale viveva in un posto dove i veri famosi della sua zona erano coloro che facevano parte della criminalità, organizzata o meno. Ci parla inoltre dell’incapacità di mantenere dei rapporti sani e duraturi, sia coi suoi amici ma soprattutto con le donne, insieme al problema delle dipendenze e delle droghe nella sua vita. Fra i numerosi dubbi nella sua testa, Marracash si domanda anche se si sia discostato dall’idea di musica che aveva quando aveva appena iniziato, conformandosi alla musica dettata dalle regole delle major, dalle aspettative da parte del proprio pubblico e dalle quelle del mercato, nonché dalle nuove tendenze, costantemente in aggiornamento. In generale, questa traccia fa parte di quelle canzoni di Marracash che vogliono rappresentare l’excursus di tutte quante le incertezze che l’artista ha avuto durante l’arco della sua vita ed anche della sua carriera musicale.

Articolo a cura di Zambrano Gianluca e Nicole Nocera

Fonte dell’immagine in evidenza: immagine del profilo Spotify di Marracash

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