Cantautore, professore, scrittore, poeta, personaggio televisivo… tutto questo e molto di più è Roberto Vecchioni, icona della tradizione cantautoriale italiana, figura profonda e complessa che vale la pena conoscere e riscoprire. Scopriamo 5 canzoni fondamentali da conoscere di Roberto Vecchioni!
1. Samarcanda
Una delle canzoni da conoscere di Roberto Vecchioni è senza dubbio il brano che gli ha permesso di diventare noto al grande pubblico, nonché forse uno dei più grandi classici della musica italiana, contenuto nell’omonimo album “Samarcanda” del 1977 e poi ripubblicato e rimasterizzato più volte. La canzone narra la storia di un soldato che, finita la guerra, si dà ai festeggiamenti, alle danze e al vino. Ad un tratto il soldato scorge tra la folla la figura di una donna vestita di nero che gli rivolge con sguardo minaccioso. Preso dallo spavento, il soldato fugge dal sovrano, chiedendogli un cavallo per scappare. Col cavallo, il ragazzo va a rifugiarsi a Samarcanda, ma lì trova di nuovo la signora, che gli dice che lo stava aspettando esattamente in quel luogo e in quel momento. Si capisce quindi che quella donna vestita di nero altri non è che la morte. Ispirata a una favola orientale e scritta a seguito della morte del padre di Vecchioni, Samarcanda è una canzone dal ritmo incalzante ed orecchiabile, ma che ci mette di fronte ad una realtà cruda, e cioè che non si può fuggire dalla morte e dal proprio destino.
2. Sogna, ragazzo, sogna
Si tratta di uno dei brani da conoscere non solo di Roberto Vecchioni, ma dell’intera discografia italiana. Title-track dell’album in cui è contenuta, “Sogna, ragazzo, sogna” esce nel 1999. All’epoca, Vecchioni stava per lasciare il posto da insegnante e andare in pensione, e decise così di salutare i suoi ragazzi con questo brano che diventerà da lì a breve iconico. Sogna, ragazzo, sogna è un invito ai giovani a non smettere mai di sognare, a non rinunciare mai ai propri obiettivi e alle proprie ambizioni, nonostante il mondo possa scoraggiarli e le malelingue possano screditarli. È un invito a riscoprire l’entusiasmo nelle cose e la poesia e la bellezza nella vita. Recentemente è stata proposta una nuova versione della canzone insieme al giovane cantante Alfa. Questa versione è stata presentata per la prima volta durante la serata delle cover al Festival di Sanremo 2024.
3. Luci a San Siro
Un altro capolavoro da conoscere di Roberto Vecchioni è la sua Luci a San Siro, contenuta nel suo primo album “Parabola” del 1971. Si tratta di un pezzo pieno di nostalgia, di tristezza e di malinconia nel ricordare i tempi della giovinezza, quando un giovane Roberto giocava nel quartiere di San Siro con la ragazza da lui amata. Il tempo, tuttavia, “emigra”. Quegli anni sono passati, Roberto e la ragazza si sono separati, ognuno ha preso la propria strada: ora Vecchioni è un cantautore e quei ricordi gli servono solamente per scrivere delle canzoni per soddisfare il mercato, per un pubblico incurante della sua vita personale e delle sue emozioni. Sul finale, Vecchioni sembra ad un certo punto voler chiedere alla sua Milano, dove è cresciuto, di restituirgli i suoi giorni migliori e di riprendersi tutte le frenesie, le ansie e le angosce della sua vita. Nell’ultimo verso, tuttavia, il cantante ritorna sui suoi passi, come se dopo il suo lungo sfogo sulla nostalgia dei tempi andati accettasse, a malincuore, di dover andare avanti, cosciente del fatto che «luci a San Siro non ne accenderanno più».
4. Chiamami ancora amore
Se si parla di canzoni da conoscere di Roberto Vecchioni, non possiamo assolutamente tralasciare Chiamami ancora amore. Con questo brano, Vecchioni vinse il Festival di Sanremo nel 2011. Il brano è un inno all’amore e alla speranza. In un mondo ingiusto e pieno di difficoltà, l’unico sentimento che sembra permettere all’umanità di resistere è l’amore. Vecchioni ricorda così agli ascoltatori che «questa maledetta notte dovrà pur finire» e che non saranno le avversità a spegnere la luce e la bellezza della vita. Il brano è contenuto nell’omonimo album “Chiamami ancora amore”, pubblicato il 16 febbraio dello stesso anno.
5. Euridice
Ultima tra le canzoni da conoscere di Roberto Vecchioni, Euridice è forse una di quelle meno famose a livello mainstream, ma che vale assolutamente la pena recuperare. La formazione classica e letteraria di Vecchioni ha parecchio influenzato la sua produzione musicale e letteraria nel corso del tempo. In questo brano, il cantautore rivisita il mito greco di Orfeo ed Euridice: Orfeo, abile cantante e musicista, scende nell’Ade per recuperare la sua amata Euridice; gli dei gli concedono di riportarla in vita, a patto che egli non si volti fino a quando non saranno usciti dal regno dei morti. Purtroppo, Orfeo non riesce nell’impresa. Nella rivisitazione del mito da parte di Vecchioni, contenuta nell’album “Blumùn” del 1993, possiamo sentire tutti i dubbi e i timori del cantore divino, che comincia a raccontarci la sua paura nello scendere negli Inferi ma anche il suo desiderio di riportare l’amata in vita. Tuttavia, uscendo dall’Ade, Orfeo si rende conto che prima o poi Euridice dovrà morire ancora, che non potrà fare nulla una volta che sarà andata via di nuovo, e che probabilmente il suo tempo sulla Terra è già finito e che a lui non resta altro che rendersene conto, lasciarla andare e guardare avanti. E così, si volta. Questa poesia in musica ci ricorda come delle volte anche le cose più belle, anche gli amori più grandi, prima o poi siano destinati a finire, e ci invita a non opporci al corso naturale delle cose, poiché «tutto quello che si piange non è amore».
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