Canzoni inglesi negli anime: le più famose

Canzoni inglesi negli anime: le più famose

Uno degli elementi più amanti dai fan di anime sono sicuramente le opening , di solito esse sono in giapponese, qualche volta, però, accade che vengano scelte delle canzoni inglesi come sigle. Alcune volte sono di autori già famosi (come citeremo gli Yes, Radiohead e Franz Ferdinand), altre volte diventano popolari grazie all’anime (come nel caso dei Bôa).

Riportiamo dunque alcune delle canzoni inglesi negli anime più rinomate tra gli appassionati.

1. Le bizzarre avventure di Jojo

Le bizzarre avventure di Jojo (ジョジョの奇妙な冒険) è un manga ideato da Hirohiko Araki, dal 1986 è ancora in corso. Una serie anime è stata prodotta dal 2012 al 2022 sotto la David Production e dal 2022 ad oggi sotto la Warner Bros. 

La trama di Jojo è alquanto complessa, in quanto è diviso in 9 parti ognuna con un protagonista diverso e una storia propria. Si potrebbe riassumere come la storia della famiglia Joestar attraverso varie epoche storiche, dal XIX secolo fino ai tempi contemporanei, in cui i discendenti devono combattere contro un nemico intenzionato a distruggere il mondo. Araki è riuscito a creare un prodotto intrinseco di riferimenti alla cultura popolare: dalla moda, alla musica, Jojo è una cascata di citazionismo e questo si ricollega alle numerose sigle dell’anime.

L’anime presenta opening e outro diverse in base alla parte narrata, ciò che però non cambia è la presenza di omaggi a artisti e generi musicali differente; la musica di chiusura più famosa di Jojo è sicuramente Roundabout del gruppo progressive rock Yes, nota anche dai non fan della serie per un meme ormai virale da una decina d’anni: il To be continued che appare alla fine di ogni episodio, è ripreso dagli utenti per creare meme su situazioni tragicomiche. Roundabout non è l’unica però, altre canzoni famose usate nel corso delle varie stagioni sono Walk like an Egyptian delle BanglesI Want You del gruppo pop australiano Savage GardenFreekin’ You del gruppo R&B Jodeci, Modern Crusaiders del progetto musicale tedesco Enigma e infine Distand Dreamer della cantante soul gallese Duffy.  Ogni scelta non è casuale: rappresentano, orientativamente, il genere di punta del determinato decennio in cui la stagione è ambientata (gli anni Ottanta, Novanta, Duemila, Duemiladieci). 

2. Ergo Proxy

Ergo Proxy (エルゴプラクシー) è un anime della Manglobe diretto da Shuko Murase andato in onda dal 25 febbraio al 12 agosto 2006.

Ambientato in un futuro distopico post-apocalittico dove gli umani possono vivere solo all’interno di enormi cupole di vetro, Re-l Mayer, ispettore di polizia della capitale Romdo si occupa delle indagini inerenti ad un misterioso virus che ha iniziato a colpire gli AutoReiv, automi adoperati dagli essere umani come subordinati; il virus contagia la coscienza dei robot, trasformandoli in mostri omicidi. Re-l si ritroverà coinvolta in una spirale di menzogne, complotti e capirà che il mondo in cui è cresciuta altri non è che un’utopia.

La sigla di chiusura dell’anime si chiama Paranoid Android del gruppo rock alternativo Radiohead e fa parte di uno degli album più noti del gruppo, OK Computer. La scelta di tale pezzo chiaramente non è casuale: Thom Yorke, frontman della band, descrive uno stato emotivo di paranoia e confusione dovuto alla vita urbana moderna , per cui sono centrali temi come violenza, pazzia, critica alla propaganda politica e al capitalismo coerenti con lo storytelling di Ergo Proxy.  

3. Serial Experiments Lain 

Serial Experiments Lain è un anime psicologico del 1998 ideato e realizzato da Yoshitoshi Abe

Lain Iwakura è un’adolescente che vive una normale vita da adolescente: frequenta la scuola, ha un gruppo di amiche, esce, ha una famiglia amorevole. La sua vita inizia a prendere una piega strana quando si addentra nel Wired, un mondo virtuale per comunicare (simile ad Interntet), incomincia a ricevere messaggi criptici e venire pedinata da un uomo misterioso (Men in Black). I confini tra realtà e virtuale si andranno pian piano a sgretolare, Lain verrà catapultata in un mondo dove coscienza, percezione e identità assumono un nuovo aspetto. Se la trama sembra confusionaria, l’anime lo è ancora di più! 

Tra le canzoni inglesi negli anime non si può non pensare alla sigla di Serial Experiments Lain: Duvet è un brano del gruppo indie rock Bôa, dall’album Twilight. Proprio come Lain, la protagonista si sente di annegare nelle incertezze, nei tormenti e chiede che qualcuno offra una mano per salvarla e continuare a vivere. Una canzone malinconica, con una melodia eterea che si sposa strepitosamente con l’intero concept dell’anime, questo si evince perfettamente nell’animazione della sigla sopra riportata. Insomma un connubio letale che rapisce lo sguardo degli spettatori.
Questo è l’unico caso in cui il successo del pezzo è dovuto all’anime e non il contrario, eppure riponiamo Duvet in questa categoria perché è diventato, in due decenni, una delle opening più famose e riconoscibili nella storia degli anime.   

4. Neon Genesis Evangelion

Neon Genesis Evangelion (新世紀エヴァンゲリオン) è un anime mecha del 1995 dello studio Gainax; nella cultura popolare è considerato un cult, un evergreen.

Nel 2015 il mondo è stato distrutto dal Second Impact, creature celesti minacciano la Terra e la NERV, organizzazione militare creata per sovrastare la minaccia angelica, ha scelto Shinji Ikari come pilota dell’Eva, un mecha dalla forma umanoide. Il quattordicenne Shinji accetta riluttante l’incarico per farsi notare da suo padre, Gendo Ikari, a capo della NERV; il ragazzo verrà sottoposto a sforzi fisici e mentali più grandi di quel che si aspetta: il destino del mondo è nelle sue mani.

Anche in questo caso, ogni episodio si conclude con la cover di un colosso musicale Fly Me to the Moon, la cui versione più famosa è quella cantata dal cantante italoamericano Frank Sinatra. La canzone richiama il desiderio di andare oltre i confini terrestri, parallelamente all’ossessione in NGE di superare i limiti del potenziale umano; inoltre, lo sfondo romantico del brano richiama un’altra tematica dell’anime: la ricerca di affetto, di rapporti umani, d’amore

5. Paradise Kiss

Paradise Kiss (パラダイス・キス) è un manga, diventato poi anime nel 2005 sotto la casa di produzione MadHouse, della fumettista Ai Yazawa. È lo spin-off di un’opera precedente di Yazawa, Gokinjo Monogatari – Cortili del cuore, infatti alcuni personaggi fanno una piccola apparizione. 

La protagonista Yukari Hayasaka, una studentessa di liceo, la tipica ragazza diligente che frequenta la scuola e dà retta ai suoi genitori. Un giorno incontra un gruppo di studenti di moda in cerca di una modella per una sfilata scolastica alle porte, vedendo la bellezza e i lineamenti della ragazza decidono di rivolgersi a lei, la quale, se in un primo momento riluttante, decide di assecondare quel gruppo di ragazzi un po’ eccentrici e fuori dal comune. Yukari, imparando a scoprire i valori dell’amicizia e dell’amore, si renderà conto di quali sono i suoi sogni e inizierà a perseguirli

Per l’ending dell’anime è stato selezionato un brano del gruppo rock britannico/scozzese Franz Ferdinand: Do You Want To, tratto dall’album You Could Have It So Much Better. La scelta di ricorrere ad una band internazionale, piuttosto che al J-pop o J-rock come in molti anime, deriva sia dallo stile glamour delle opere di Yazawa, che perfettamente si sposa con Do You Want To, sia dalle tematiche di relazioni amorose complicate ma anche giocose, centrali in entrambe le opere.

In breve di canzoni inglesi negli anime se ne trovano parecchie, ma quando è una delle tue canzoni preferite di uno dei tuoi gruppi preferiti a fare da colonna sonora l’emozione che si prova è indescrivibile! 

Fonte Immagine: Bandai namco

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