Si sa, i momenti passati in compagnia degli amici lasciano sempre dei ricordi indimenticabili. Tutto questo, nel periodo estivo, si accentua ancora di più: le serate in cui si organizza un falò in spiaggia, i viaggi di gruppo, le giornate passate al mare… È come se, d’estate, questi momenti avessero un sapore diverso, come se scaldassero di più il cuore e la memoria quando si ripensa a quei momenti lì. Il nuovo singolo Capita dei Carne (feat. Marco Ligabue), già in rotazione radiofonica e presente sulle piattaforme digitali, è un brano rock estivo che celebra proprio quei momenti vissuti con la propria combriccola di amici. Con la sua energia e positività, è la perfetta colonna sonora per le serate estive e i concerti all’aperto. Abbiamo avuto il piacere di intervistare la band, che ci ha spiegato tutti i retroscena della collaborazione con Marco Ligabue e i ricordi portati alla luce con questo brano.
Capita dei Carne: l’intervista
Capita racconta quelle serate in cui basta poco per sentirsi invincibili: una combricola, un bar e un po’ di musica. Quanto c’è della vostra adolescenza e della vostra vita di provincia in questo brano?
Buongiorno a tutti gli amici di Eroica Fenice! Marco ha scritto un testo incredibile, ci siamo sentiti come se fosse un abito cucito su misura per tutti noi. È riuscito a raccontare e riassumere nelle parole del testo tutta quella che è stata la nostra adolescenza e la nostra “maturità”, amici inossidabili, sogni, amori, voglia di avventura e di libertà. Capita è anche tutto questo, e sinceramente non smetterò mai di ringraziarlo.
C’è stato un momento preciso, durante la collaborazione con Marco Ligabue, che vi ha colpito particolarmente o che vi ha fatto capire che Capita stava davvero prendendo vita?
Marco è un artista incredibile e una persona eccezionale, che non smetterò mai di ringraziare. Avere la possibilità di lavorare con lui, avere la possibilità di imparare da un artista con un’esperienza e una professionalità così grandi per noi è stato un regalo immenso, quando poi abbiamo letto il testo che ha scritto siamo rimasti letteralmente “folgorati”.
Nella vostra esperienza, cosa rende davvero forte e duratura una “combriccola”?
Penso la sincerità e la voglia di rimanere uniti nonostante tutto, anche quando la vita porta più bassi che alti…
Avete raccontato una notte estiva, con le sue magie e le sue imperfezioni. Se poteste rivivere una sola serata tra amici, anche di anni fa, quale scegliereste e perché?
Personalmente ricordo con molto affetto le serate adolescenziali, quelle dove si aveva appena preso la patente. Non mi verrebbe da sceglierne una in particolare, ma ricordo la spensieratezza di quel periodo, tutto sembrava più magico, tutto sembrava possibile. Con un pallone da calcio al campetto ci si sentiva come in serie A, con un pallone da basket e un canestro per noi si era già in NBA, con una panda in cinque tutti stretti e un lettore CD collegato che saltava a ogni buca, ci si sentiva come pirati temerari alla conquista di nuove avventure. Poi le cose con il tempo sono cambiate ma ricordo ancora tutti quei momenti con un affetto immenso.
Fonte immagine di copertina: Ufficio Stampa