Forgotify: la musica da non dimenticare

Forgotify: la musica da non dimenticare

Sappiamo tutti quanto è diventato popolare usare Spotify per ascoltare la musica. Si è così avvezzi ad utilizzare quest’applicazione al punto da non renderci neppure conto che la maggior parte dei più moderni cellulari, non presenta, tra le app preinstallate, quella del lettore musicale. Perfino il classico Google Play Music ora non esiste più! In questo contesto nasce Forgotify, il cui obiettivo è contrastare l’ascolto di musica di massa (o almeno, questo è il concetto che vuole trasferire).

Il programma infatti propone a chi ascolta un brano di Spotify, scelto senza alcun criterio, random. Fino a qui può sembrarci tutto chiaro, ma seppur l’idea dietro Forgotify fosse buona in origine, la messa in atto di essa presenta diversi problemi.

Primo tra questi è l’impossibilità di scegliere un genere musicale, quindi se vorrai scoprire dei nuovi artisti del tuo genere preferito dovrai avere molta fortuna nella generazione automatica dei brani. Inoltre, la mancanza di una categorizzazione, anche minima, delle canzoni farà in modo che, spesso, i brani consigliati da Forgotify non siano nemmeno delle vere e proprie canzoni!

Non è raro incappare in mere registrazioni di suoni o rumori che non è possibile considerare musica! Ambient music direte voi? Rumori bianchi? Seppure esistano ed è possibile trovarli su Forgotify, la gran parte delle volte si tratta solo di rumore o di melodie la cui reputazione in campo musicale è alquanto opinabile.

Ciononostante, può capitare che il sito generi per noi una reale canzone, o brano musicale, ma si tratta quasi sempre di canti tribali, musiche religiose o folkloristiche di zone molto remote del mondo.

Tuttavia, se siamo determinati e tentiamo più volte la fortuna su Forgotify, come una roulette russa della musica, prima o poi, troveremo qualcosa di vagamente apprezzabile. My gold ring ad esempio, brano di un gruppo che gioca sull’originalità del proprio nome, scrivendolo al contrario: i “Brothers Figaro, The”.  Per quanto riguarda le canzoni folkloristiche proposte da Forgotify, alcune possono risultare anche abbastanza orecchiabili, ad esempio Dancin’ Cowboys di D. Maverick. Ad ogni modo, sembra che man mano che si saltino alcuni brani il sito tenda ad “orientarsi” verso uno stile più adatto a chi sta usando il servizio in quel momento. Sicuramente Forgotify non è un sito che sfrutta il desiderio di chi ne usufruisce, non dà subito “quel che stavi cercando”, bisogna andare per tentativi, a volte scoprendo canzoni assurde che nemmeno potevi immaginare esistessero, ma se invece di fingere che non siano mai passate sotto i nostri occhi andassimo a digitarne il nome sul web potremmo scoprire che forse quella canzone ha un retaggio culturale molto vasto ed origini più antiche di quel che pensiamo. Probabilmente non si tratterà di un brano musicale composto da musicisti di alto livello, ma forse a renderlo prezioso sarà la storia che ha condotto alla sua realizzazione.

Inoltre, con un semplice click entriamo a contatto con gruppi ed artisti dalle più svariate parti del mondo, come per esempio il brano Hop, hyj, bula sem dello “Chodské trio”. 

Dunque, la domanda che viene da porsi è: vale la pena provarlo? Probabilmente sì, non soltanto per divertimento ma anche perché effettivamente Forgotify nel suo generare canzoni completamente a caso, senza voler venire incontro a nessun tipo di richiesta, riesce a dare una chance anche ai meno abbienti, in special modo quei gruppi di canzoni popolari di luoghi lontani che non riescono a diffondere la loro arte a causa della distanza e soprattutto delle barriere linguistiche.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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