Gabriele Masala: il nuovo disco assieme ad Enrico Ruggeri

Gabriele Masala: il nuovo disco assieme ad Enrico Ruggeri

Si intitola “Avevamo ragione” nuovo lavoro discografico di inediti in studio a firma del cantautore sardo Gabriele Masala. Disco che questa volta vede i natali da un’idea e dalle liriche inedite firmate dal grandissimo Enrico Ruggeri: la musica di Masala diviene dunque un dialogo a due con Ruggeri, un doppio vettore di un pop rock brillante, mai banale, libero e assolutamente pulito nelle intenzioni. Sfumature rock e bei ricami classici senza privarsi di qualche ricerca di forma e di suono. Sono quei tasselli tutti italiani che forse dureranno fatica a trovare uno spazio dentro uno scenario assai trasgressivo (fintamente) nel suo essere digitale e poi, manco a dirlo, altamente omologato. Qui si respira verità, spiritualità, umana condizione di essere onesti e fragili con se stessi.

Mi piace quel che leggo dentro la tua press kit che ripesco qui letteralmente: dal borghese al trasformista, dal giovane attirato dai Talent allo scettico. Dunque chi è attirato dai Talent in qualche modo vive dentro le pieghe della nuova borghesia? E a non credere alle cose significa trasformarle? Vado a senso…

Non ho molta stima di chi è attirato dai talent e non so se poi sguazzi tra le pieghe di una nuova borghesia, quello che vedo è che all’interno dei talent la cosa più lontana è proprio il talento.

E a proposito di borghesia, il disco si apre proprio con questa direzione: per te cos’è la borghesia? Oggi poi che sembriamo non avere più classi sociali intermedie…

Oggi la borghesia è uno stato d’animo, mi viene da pensare che i nuovi borghesi siano quelli che credono che avere soldi sia un valore morale, ahimè. Si potrebbero citare mille frasi sull’argomento, ma rimango sulla cara e vecchia “preferisco essere piuttosto che apparire”.

https://www.youtube.com/watch?v=xUSzJdcltzo

 

E appunto di società: questo disco come si pone nella vita di tutto i giorni? Con un fare critico o meramente celebrativo?

Sicuramente ha più un taglio critico, soprattutto sui testi. Tutti i personaggi di cui si parla sono maschere dei nostri giorni e non solo, esseri umani descritti nelle loro miserie e piccolezze, traditi dai loro stessi ideali.

E questo vecchissimo lucchetto in copertina? Capire significa aver aperto lo scrigno segreto di un tempo?

L’idea che mi sono fatto della copertina è questa: una cultura atavica scardinata dalla conoscenza, dalla ragione, dalla coscienza. Spero di aver trovato un’idea significativa, nella sua semplicità.

E a volerla figurare così, che cosa ci si troverà dentro che possa in qualche modo interessare il tempo moderno?

Sperso si possa trovare il “pensiero”, la capacità critica, la voglia di conoscere e di conoscersi. Uno dei compiti di un cantautore è quello di aprire le coscienze dell’ascoltatore.

https://open.spotify.com/track/1cfez5NwhxrHtBlNUTq6DP?si=d53137aa203a4bc5

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