“Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi” è in scena al teatro “Piccolo Bellini” di Napoli da Martedì 21 Marzo fino a Domenica 2 Aprile!
Il testo e la regia di “Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi” sono di Liv Ferracchiati, nel cast, gli attori: Andrea Cosentino, Petra Valentini e lo stesso Liv Ferracchiati. Le scene e i costumi sono di Lucia Menegazzo, il disegno luci è di Lucio Diana, il suono è di Giacomo Agnifili, la realizzazione costumi è in collaborazione con Sartoria Teatro delle Muse, il direttore di produzione è Marta Morico, le foto di scena sono di Luca Del Pia. Lo spettacolo è una coproduzione Marche Teatro | CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG | Teatro Metastasio di Prato | Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.
Il testo de “Uno spettacolo di fantascienza” e l’“École des Maîtres”
Il testo della pièce “Uno spettacolo di fantascienza”, nonostante sia stato più volte oggetto di rielaborazione, è stato nella sua attuale versione concepito nel contesto dell’École des Maîtres, durante l’edizione speciale 2020 e 2021 diretta da Davide Carnevali e destinata ai drammaturghi europei, nella quale Liv Ferracchiati è stato scelto a prendere parte da autore.
Il plot dell’opera
“Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi” è un’opera incentrata tutta sull’importanza delle nostre sovrastrutture, sul ruolo fondamentale giocato dalle convenzioni nelle nostre esistenze e anche nelle nostre identità, sui malintesi enormi e labirintici a cui tende quella trappola incommensurabile della parola, sul continuo stridio tra ciò che è detto sul piano verbale e quello che viene invece comunicato sul piano non verbale, rifacendosi anche agli assiomi enunciati da Paul Watzlawick. Insomma, detto in breve, “Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi” prende tutto lo scibile umano e lo tritura col passino al vaglio della nostra coscienza, per far restare infine soltanto ciò che è strettamente indispensabile e davvero essenziale. Non è molto a salvarsi, vi anticipo, ma di ciò che non resiste, ci assicurano sul palco, non ne avvertiremo, tuttavia, minimamente la mancanza. E in effetti, alternandosi, in modo strabiliante ed esilarante, andando con estrema nonchalance e disinvoltura tra un quadro drammatico prima (nel quale anche i costumi sono “solenni come il tono delle scene) e uno post-drammatico dopo (anche gli abiti e l’apparato scenico diventano d’improvviso scarni e casual), tre personaggi orfani della propria identità si avvicendano tra la fine del mondo e le costruzioni borghesi (e per tale motivo “duro a morire”), perché, «malgrado si tenti tanto, all’interno borghese non si sfugge» come afferma proprio Liv Ferracchiati, e come si può anche legge all’interno de “Le Note di Regia” dello stesso Ferracchiati,: «lo spettatore, dunque, potrebbe sentirsi spiazzato, come capita quando cerchiamo di definire gli oggetti che abbiamo intorno, le altre persone, la vita. È impossibile conservare una forma definitiva, forse possiamo solo prendere consapevolezza e restare in ascolto di noi stessi».
Concludendo, “Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi” è una rappresentazione originale e al di sopra delle righe, elegante, intellettualmente raffinata, intelligente come poche e piacevolmente sofisticata. Assolutamente promossa!
Fonte immagine: Ufficio stampa