I Fiori di Mandy e la loro creatura, Carne

I Fiori di Mandy e la loro creatura, Carne

Nell’universo dei Fiori Di Mandy, dalle origini al loro disco, Carne

Quella de I Fiori Di Mandy è una storia che sa di Sardegna, di terre ancestrali, di sincretismo e radici che si discostano dai luoghi natii per abbracciare la globalità del mondo.
La loro è una storia che sa anche di Irlanda, del volto di una ragazza, Mandy, e della sensibilità che porta a dischiudere l’animo al cambiamento, che è l’unica vera costante dell’esistenza. Questa è la loro storia, per aggiungere un altro tassello al dettato della musica italiana emergente, ricco di sfaccettature da esplorare con curiosità. La parola a I Fiori Di Mandy.

1) Buongiorno! Innanzitutto grazie per la disponibilità. Vorrei iniziare con la domanda più banale, o forse più difficile: cosa significa il nome I Fiori di Mandy? Da dove deriva? Sembra molto baudeleriano.

1) Il nome deriva da un’importante conoscenza fatta durante un viaggio a Dublino. Mandy, ragazza particolare, una personalità che colpisce, che lascia il segno. Fu un incontro come tanti altri e come nessuno prima. Il suo carattere rispecchiava esattamente ciò che noi volevamo ricreare in musica, una mancanza di punti fermi, e una sensibilità disposta ai cambiamenti. I fiori non hanno un vero e proprio significato, si tratta solo di una scelta in funzione del suono delle parole e del loro semplice potere evocativo.

2) Quali sono i rapporti con le vostre radici, con la Sardegna? Cosa pensate quando andate con la mente alla vostra terra? Come è la tradizione musicale lì?
2) C’è sicuramente una bella e variegata scena musicale, ci sono differenti realtà di diversi generi, con cui è sempre piacevole confrontarsi. Siamo legati alla Sardegna, senza dubbio la sentiamo “casa” pur consapevoli della grande necessità di doverla lasciare, in un modo o nell’altro.

3) Le vostre maggiori influenze musicali, artistiche, letterarie?
3) Veniamo tutti da differenti influenze musicali, ma ritroviamo in noi dei punti comuni, che si rifanno alla scena underground italiana, ma allo stesso tempo anche la scuola del punk anni settanta.

4) Qual è la storia della vostra creatura, Carne?
4) Carne è un disco che nasce un po’ di tempo fa, le registrazioni son state fatte nel dicembre del 2016, e dal nostro punto di vista appartengono al nostro primo periodo artistico. E’ stato registrato a Sinnai (CA) da Christian Mandas e Mattia Cuccu, amati e fondamentali fonici, che ci hanno permesso di trovare le soluzioni migliori per definire il nostro suono e le nostre idee. Dopo qualche peripezia abbiamo deciso di pubblicare il disco, autoprodotto e indipendente, accompagnato da un’opera di Tonino Mattu, apprezzabile in copertina. Ringraziamo molto Tonino, per averci prestato questa sua bellissima opera, siamo particolarmente felici di questa collaborazione.

5) Progetti futuri?
5) Abbiamo iniziato da poco tempo una campagna crowdfunding su MusicRaiser, per finanziare il nostro tour che avverrà questo inverno. Sarà la nostra prima esperienza fuori dalla Sardegna e faremo circa una decina di tappe nella penisola. Inoltre quest’estate saremo di nuovo in studio, per registrare qualcosa di nuovo, nuovi pezzi, nuovi suoni.

A proposito di Monica Acito

Monica Acito nasce il 3 giugno del 1993 in provincia di Salerno e inizia a scrivere sin dalle elementari per sopravvivere ad un Cilento selvatico e contraddittorio. Si diploma al liceo classico “Parmenide” di Vallo della Lucania e inizia a pubblicare in varie antologie di racconti e a collaborare con giornali cartacei ed online. Si laurea in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli e si iscrive alla magistrale in Filologia Moderna. Malata di letteratura in tutte le sue forme e ossessionata da Gabriel Garcia Marquez , ama vagabondare in giro per il mondo alla ricerca di quel racconto che non è ancora stato scritto.

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