Musetta in Sol minore è la canzone di TBO & Co. che ha superato le semifinali nel programma musicale Una Voce per San Marino, il quale si occupa di selezionare il rappresentante del proprio Paese all’Eurovision Song Contest. Il brano è scritto e cantato da Nicola Bigoni, in arte TBO, un cantautore e polistrumentista originario di Bergamo, insieme a Giulia Imberti. Ad accompagnare le voci di Nicola e Giulia ci sono il pianoforte, suonato da Stefano Chiappa, il banjo e synth di Luca Maccari, il sassofono e il baghèt, suonati da Pietro Cambianica, il basso di Andrea ‘Penny’ Marinelli, la batteria di Sem Mazzocchi e, infine, l’euphonium di Martino Guerinoni. Inoltre, alla realizzazione del pezzo hanno contribuito il co-produttore Claudio Sirigu e il produttore esecutivo Paolo Lussignoli. Musetta in Sol minore di TBO & Co. è stata resa disponibile su tutte le piattaforme a partire dal 7 marzo: in occasione della sua uscita, abbiamo intervistato TBO per saperne di più sul pezzo e sulla sua carriera musicale.
Di seguito l’intervista a Nicola Bigoni, il cantautore di Musetta in Sol minore di TBO & Co.
Il 7 marzo è uscita su tutte le piattaforme Musetta in Sol minore, la canzone che l’ha accompagnata in Una Voce per San Marino. È sempre stato questo il titolo pensato per questo brano o ce n’erano altri?
La scelta del titolo è stata complessa, qualsiasi pezzo di testo del brano isolato sarebbe sembrato banale, quindi abbiamo ripiegato sull’ispirazione bachiana del pezzo, ovvero la Musetta in Re Maggiore che nel nostro caso è diventata Sol minore.
Il testo, apparentemente una canzone d’amore, rappresenta più profondamente un’ode alla musica: com’è nata la sua passione per la musica? È un qualcosa che l’accompagna fin da quando era bambino o l’ha scoperta meglio crescendo?
Fin da bambino piccolo ho cantato nel coro parrocchiale (che ora dirigo insieme ad alcuni colleghi) e a 7 anni ho intrapreso lo studio del sassofono. Da allora è sempre stato un crescendo, imparando altri strumenti, poi l’iscrizione in conservatorio per studiare composizione e infine la laurea in Informatica Musicale. In un modo o nell’altro ho sempre fatto musica.
Come un orecchio attento percepisce già dai primi secondi, la musica riarrangia in chiave moderna Musetta in Re maggiore di Bach: c’è un motivo particolare per cui ha scelto di partire proprio da questo brano?
L’idea di utilizzare un pezzo classico e trasformarlo in un pezzo pop è una di quelle cose che mi ha sempre intrigato, e probabilmente rifarò. Uno dei messaggi che mi piace passare sia quando faccio musica sia quando mi capita di insegnarla, è che la musica è sempre musica, il linguaggio tonale della musica occidentale esiste da diverse centinaia di anni, e nonostante “cambi vestito” continuamente la sua anima è sempre quella, un gioco di tensioni e distensioni, anticipazioni e ribaltamenti delle aspettative, e anche se divisi da secoli molti brani si assomigliano di più di quello che sembra.
La canzone rientra principalmente nel genere pop: è questo il genere da cui è solito trarre più ispirazione o è semplicemente quello che meglio si adattava a questo pezzo?
Ho sempre fatto pop con il progetto TBO e non l’ho mai nascosto, oggi sembra sia quasi disonorevole ammettere di fare pop e si cerca di etichettare tutto come un sottogenere. Faccio musica per tutti quelli che vogliono ascoltarla e vorrei arrivare a più persone possibili, questa è la definizione stessa di pop per me, e mi lascio trasportare da qualsiasi stile mi abbia ispirato. In questo caso le sonorità folk e tradizionali della mia provincia con un pizzico di country, ma cerco di rendere sempre tutto particolarmente orecchiabile e gradevole sia a un musicista esperto che a un ascoltatore senza pretese.
Se dovesse girare un videoclip per Musetta in Sol minore, dove le piacerebbe ambientarlo? Visto l’origine bergamasca sia sua che degli altri membri della band, pensa che Bergamo sarebbe una buona location per darle vita?
Ci piacerebbe girare un ipotetico videoclip tra le nostre valli bergamasche, magari circondati dal verde e dai panorami, spesso sottovalutati, che ci stanno attorno, visto la natura del brano e la presenza di strumenti come il baghèt bergamasco, tipici della vita contadina.
Fonte immagine e video: Ufficio Stampa, YouTube